Players 06 (Free Edition)

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wires | TECH

a face in the crowd

musica digitale

il punto della situazione di Tommaso De Benetti

L

a prima puntata di questo speciale sulla musica digitale (apparsa su Players 05) si chiudeva con due domande. Partiamo dalla seconda questione, ovvero: fra servizi di streaming, dischi rilasciati gratuitamente e siti torrent, come se la passano gli artisti? Mi sono procurato un po’ di dati, aggiornati al 2010, e la situazione è, per mancanza di termini migliori, “perlomeno interessante”. Facciamo l’ipotesi di un musicista solista (non una band, attenzione) che voglia guadagnare uno stipendio minimo di $1.160 mensili (circa 790€) esclusivamente vendendo la musica che compone e suona. Se il suddetto musicista decidesse di stamparsi il CD e venderlo a un prezzo medio di $9.90, una volta tolte le spese po-

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seconda parte

trebbe trattenere circa l’81% dei ricavi, raggiungendo quindi lo stipendio minimo con 143 copie vendute. Per qualcuno con un minimo di talento, un obiettivo tutt’altro che irraggiungibile. Passando per iTunes, e considerando il caso della vendita dell’album completo, i ricavi scenderebbero di colpo al 9,45%, portando le copie digitali da piazzare per raggiungere lo stipendio minimo a 1229. Situazione abbastanza analoga a quella dell’ottenere un contratto discografico vantaggioso, dove le copie minime da piazzare passerebbero a 1161, o, nel caso di un primo contratto, a 3871. Il dramma sembra iniziare contando i download delle singole tracce necessari alla sopravvivenza (circa 12.399 sia con iTunes che con Amazon) ed esplode pas-

sando in rassegna i ricavi provenienti dai servizi di streaming: per non morire di fame, un solista dovrebbe ottenere mensilmente 849.817 passaggi su Rhapsody, 1.546.667 su Last.fm e ben 4.053.110 su Spotify. Per farvi capire l’enormità di queste cifre, vi basti sapere che una band estremamente popolare come i Cure ha, in totale, 86.000.000 passaggi su Last.fm. Altro aneddoto interessante: rumor non confermati dalle due parti interessate, parlano di un assegno di appena $167 staccato da Spotify per pagare 1.000.000 di passaggi dell’hit planetario di Lady Gaga, Poker Face. Alla luce di statistiche simili è chiaro che una band indie di quattro o cinque elementi, che magari necessita di intermediari per potere avere uno sbocco concreto sul mercato (un responsa-


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