Open Kitchen Magazine - n°1 - Ottobre 2011

Page 93

A cura di Olga Botta

noso (si chiama così perché è una varietà collosa, ma non contiene glutine), farina di soia, farina di mandorle, farina e amido di mais, farina di grano saraceno, farina di castagne, fecola di patate, farina di manioca, farina di tapioca e tutte quelle farine che si ottengono da pseudo cereali senza glutine (quinoa, amaranto, miglio e tutti i legumi). Tali farine, non si possono acquistare liberamente, occorre prima accertarsi che nel processo produttivo non siano venute a contatto anche con la farina di frumento, o con cereali che contengono glutine. Per questo un validissimo aiuto è costituito dalla presenza sul prodotto, del marchio a spiga sbarrata e/o dal c.d. Prontuario degli alimenti senza glutine redatto dall’Associazione italiana celiaci. Il prontuario è bene consultarlo per tutti i prodotti considerati a rischio cioè quelli dove il glutine può trovarsi, perché assume il ruolo di addensante oppure perché presumibilmente contaminati dall’ambiente di produzione. Via libera allora solo per i prodotti “freschi”, non lavorati e naturalmente privi di glutine come riso, amaranto, quinoa, miglio, e legumi interi, frutta, verdura, carne, pesce e formaggi. Pertanto la scelta rimane varia ed è possibile alimentarsi in modo sano. Se vogliamo prenderci cura di noi stessi o (se non siamo noi i celiaci) fare una sor-

Come dicevamo, la cura consiste nella esclusione assoluta per tutta la vita, di tutti quegli alimenti che possono contenere glutine. I celiaci però non devono rinunciare ai piaceri della tavola e possono ad esempio sostituire la farina di grano con le farine che in natura sono prive di glutine: farina di riso, farina di riso gluti93

n. 1 Ottobre 2011


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.