Open Kitchen Magazine - n°2- Dicembre 2011

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n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen


OpenKitchen - n. 2 Dicembre 2011


Sommario 4.

Editoriale

6.

AGROALIMENTARE: il Torrone

8.

IL PROFUMO DEL PANE: treccia ricca della vigilia

10.

PIZZA & CO: la pizza fa festa

14.

L’INTERVISTA: a tavola con Francesca!

18.

DOLCEMENTE: il pandoro

20.

LE MERENDE DEI BAMBINI: Caro Babbo Natale...

22.

CANDY CANE: momenti di zucchero

24.

SAPORI D’ITALIA: il pranzo di Natale

32.

CAPODANNO: sapori del mondo

36.

FAI DA TE: la tavola delle feste

48.

C’ERA UNA VOLTA: la casetta di panpepato

50.

CALZA DELLA BEFANA: Cenere e carbone?

54.

BOSCOLO ETOILE ACADEMY: corsi gourmet

56.

DOPO LE FESTE... In forma in 10 mosse

57.

SALTO NEL CRUDO: sano è buono

60.

CHRISTMAS IN OPEN KITCHEN: Natale nel mondo

82.

La Redazione

84.

Contributors

87.

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OpenKitchen - n. 2 Dicembre 2011


Cari Lettori, è con grande emozione che vi presentiamo il terzo numero di Open Kitchen Magazine! Un numero speciale, che ha la grande ambizione di racchiudere in sè le ricette della nostra tradizione delle Feste, con un occhio attento e curioso a ciò che le altre culture vicine e lontane hanno trasmesso e condiviso con noi in questi ultimi anni. La mescolanza delle tradizioni e il modo in cui ogni popolo festeggia questo periodo dell’anno, nel quale si convogliano le aspettative e i buoni propositi di ciascuno di noi; l’esigenza di condividere questo sentimento di rinnovamento con la propria famiglia seduti intorno ad una tavola festosa ed invitante; la necessità di riprendersi il tempo come valore da condividere con chi si ama. E’ in questa prospettiva, che vogliamo accompagnarvi attraverso un piccolo vademecum delle ricette classiche della nostra tavola di Natale, i trucchi per cimentarsi a fare il Pandoro in casa, come cucinare il cappone o confezionare la calza per i propri bambini; oltre a “raccontarvi” ricette tipiche della tradizione anglosassone, austriaca e svedese, o come si trascorre il Natale in Giappone. Moltissime sono le ricette inviate per il contest di Natale e tutte sono di altissimo livello; le dieci ricette migliori selezionate da una giuria di blogger e di bambini (visto che più di tutti è la loro festa) le troverete pubblicate all’interno di questo numero. Ci sarà anche una selezione di vini da abbinare ai grandi piatti delle Feste, scelti per voi dalla sommelier Federica Christine Marzoli. Oltre a tutorials di come fare in casa decorazioni, segnaposto e centritavola per una mise en place impeccabile ed elegante anche con le semplici cose che abbiamo tutti in casa. Non manca una sezione della cucina crudista, fiore all’occhiello di una nuova collaborazione, che amplia l’approccio al cibo salutista. Nella speranza di aver solleticato abbastanza la vostra curiosità di amanti del cibo, di gourmands o semplicemente di golosi vi lasciamo in compagnia delle prossime pagine, che parlano la lingua universale del gusto e del piacere della buona tavola. Buone Feste a tutti!

La Redazione n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Agroalimentare

a cura di Natalia Piciocchi ricetta di Monica Zacchia

Torrone

i segreti di un'antica tradizione

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TORRONE AL MIELE Difficoltà: elaborata Tempo di preparazione: 1h 30’ Ingredienti per circa 30 pezzi (1kg. ½ di torrone)

80 g di albumi (3 piccoli albumi) 1 bacca di vaniglia 450 g di zucchero semolato 300 g di miele d’acacia 25 cl d’acqua 750 g frutta secca a piacere (qui: mandorle, pistacchi, nocciole) 100 g d’arancia e cedro canditi a cubetti di ottima qualità 2-3 gocce di limone fogli d’ostia rotondi di 7,5 cm (si trovano in farmacia) un termometro digitale

Preparazione: Montate a neve ben ferma gli albumi con la

polpa di vaniglia prelevata dalla bacca incisa nella sua lunghezza; aggiungete 2-3 gocce di limone per ottenere un composto sodo. Mettete in una pentola molto capiente e dal fondo spesso l’acqua, il miele e lo zucchero (in questa sequenza) e cuocete fino a raggiungere la temperatura di 135° (ci vorranno 20-30’). Non occorre girare. Incorporate gli albumi mescolando delicatamente con una frusta e levate dal fuoco quando il composto avrà raggiunto 140° (ancora serviranno 30’ circa). Amalgamate la frutta secca e quella candita all’interno del composto, mescolando velocemente. Su due teglie con carta da forno disponete le ostie e su ciascuna porzionate il torrone aiutandovi con due cucchiai bagnati; quando tutte le ostie saranno completate con il composto, sovrapponete il secondo cerchio di ostia e premete leggermente per far aderire bene il torrone anche ai lati. Fateli asciugare almeno per 1 ora e serviteli interi o divisi a metà. n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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il profumo del pane

a cura di Monica Zacchia

Treccia ricca per la Vigilia

In passato, a Natale l’impasto di base di acqua farina e lievito era spesso arricchito con frutta secca e olio, o quello che era possibile reperire: era un pane delle feste, quasi un dolce.

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Tempo di preparazione: 40’ + 2 Lievitazioni da 40’ Difficoltà: media Ingredienti per una treccia da 1 kg ½ circa Per il primo impasto da fare la sera prima 300g di farina forte o 0 300g di acqua tiepida 150g di farina integrale 15g di pasta acida essiccata (lievito naturale, si acquista nei negozi bio)* 50g di miele 150g di yogurt Impastate tutti gli ingredienti in una ciotola a mano o nella planetaria con gancio fino ad ottenere un composto morbido e abbastanza appiccicoso. Coprite con un canovaccio umido e fatelo riposare in una credenza o nel forno spento per tutta la notte.

Per il secondo impasto: 400g di farina forte o 0 150g gherigli di noci 50gr di nocciole 50g di mandorle 50g di uvetta ammollata 10g di lievito di birra 10cl di acqua 15g di sale 1 cucchiaino di zucchero 4g di bicarbonato 1 cucchiaio di olio evo Preparazione: La mattina dopo sciogliete il lievito nell’acqua con lo zucchero e

lasciatelo riposare 10 min. coperto con la pellicola trasparente; aggiungete un po’ alla volta all’impasto della sera prima i 400 g di farina e il lievito sciolto e l’olio, fate andare la planetaria a bassa velocità o impastate per 5 minuti, aggiungete infine il sale e il bicarbonato e quando tutto è amalgamato inserite la frutta secca. Formate una palla ungetela con l’olio e lasciatela riposare coperta con un canovaccio umido per 40’. Riprendete l’impasto dividetelo in 3 filoncini dello stesso peso e intrecciateli, richiudendone le estremità. Fate lievitare ancora per 40’ e infornate a 200° per 50 minuti circa. Appena la togliete dal forno spennellatela con olio evo. Lasciate freddare su una gratella. Si conserva anche tre giorni morbido e fragrante chiuso in un sacchetto. *l’utilizzo della pasta acida essiccata, rende più digeribile il pane e morbido anche alcuni giorni.

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pizza & co.

La Pizza fa, festa! Albero di Natale e stelline colorate da gustare

a cura di Anna Franca Lucarelli

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PIZZA ALBERO NATALE Difficoltà: facile Tempo di preparazione:

DI

1 h’ e 45’

Ingredienti per 8 persone:

500 g di farina bianca 250 ml d'acqua 10 g di lievito fresco 10 g di sale 1 cucchiaino di zucchero 1 noce di strutto Condimento:

Olio extravergine d'oliva 500 g di spinaci 1 spicchio d'aglio 1 noce di burro sale pepe 100 g di ricotta (o altro formaggio cremoso), pomodorini ciliegino,

Versate la farina su di una spianatoia, unite lo strutto, il lievito sciolto in un pò d’acqua tiepida, lo zucchero ed infine il sale, impastando per bene con l’aiuto dell’acqua per amalgamare il tutto. Lavorate l’impasto per almeno 10 minuti, fino a renderlo liscio e omogeneo. Formate un panetto e lasciatelo lievitare coperto per almeno un’ora. Stendete l’impasto su una teglia unta con poco olio e lasciatelo riposare per un’altra ora.

Nel frattempo lessate gli spinaci, scolateli bene e saltateli in una padella con il burro, lo spicchio d’aglio (che toglierete subito dopo) sale e pepe.

Ritagliate la sagoma dell’albero, dalla teglia, e conditela con la metà degli spinaci. Infornate subito a 180° per 30 minuti circa. Una volta pronta cospargetela con il resto degli spinaci mescolati alla ricotta e decoratela con le mozzarelline, i pomodorini e la zucca fritta ritagliata in forma di stelline.

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STELLINE DI NATALE Difficoltà : Facile Tempo di preparazione: 1 h’ Ingredienti:

2 rotoli di pasta sfoglia 200 g di zucca 4 foglioline di salvia 100 g di speck 100 g di scamorza affumicata 200 g di spinaci 2 noci di burro 2 spicchi d'aglio 100 g di stracchino 1 cipolla olio extravergine d'oliva 2 cucchiaini di zucchero 2 cucchiaini d'aceto pinoli q.b. 200 g di gamberetti 10 pomodorini ciliegino 100 g di passata di pomodoro origano sale Preparazione: Ritagliate con una formina tante

stelline, posizionatele su una teglia e bucherellatele per bene, in tutti gli angoli, con una forchetta. Condite ogni stellina con i diversi ripieni ed infornare

Stelle alla zucca: Soffriggete la zucca con le foglioline di salvia e un pizzico di sale, quando sarĂ cotta schiacciatela con la forchetta per renderla una purea. Stendete il composto su ogni stellina e appena tolte dal forno sistemateci sopra mezza fettina di speck e di scamorza affumicata. Stelle agli spinaci: Lessate gli spinaci in acqua salata, quando saranno pronti scolateli e saltateli in una padella con il burro e lo spicchio di aglio, che toglierete subito dopo. Una volta raffreddati amalgamate insieme allo stracchino. Stelle alla cipolla: Fate appassire la cipolla con poco olio e un goccio di acqua e un pizzico da sale; quindi aggiungete lo zucchero, qualche goccia di aceto e continuate la cottura per altri 10 min. circa. Infine mettete i pinoli. Stelle ai gamberetti: Saltate in una padella i gamberetti con una noce di burro e lo spicchio di aglio, che toglierete subito dopo. Mettete su ogni stellina una noce di stracchino e sistemate sopra i gamberetti. Stelle allo stracchino: Stendete una noce di stracchino per ogni stellina, appena tolte dal forno mettete sopra dei pomodorini, condite con olio d'oliva ed un pizzico da sale. Stelle al pomodoro: Stendete della passata di pomodoro sulle stelline, condite con olio evo, sale e origano. 12

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l’intervista

Incontri di gusto: tutti i segreti di Francesca Romana Barberini

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Francesca Romana Barberini, conduttrice e autrice televisiva di una tra le trasmissioni più seguite dal pubblico gourmand, è prima di tutto cuoca per passione. La sua formazione proviene da una grande tradizione familiare, quando "fin da bambina era del tutto naturale per lei essere davanti ai fornelli". Appassionata gastronoma, blogger, laureata in economia con una tesi sulla TV, un master in turismo enogastronomico, ha al suo attivo due libri e le fortunate trasmissioni su Gambero Rosso Channel "Questo l'ho fatto io", "La scuola: cucina di classe" e "Gamberetto", il primo programma di cucina dedicato ai bambini. Nel suo percorso ha saputo abilmente accostare all'eredità ricevuta dalle donne della sua famiglia, i preziosi elementi della cultura culinaria internazionale e gli insegnamenti dei più grandi chef italiani. Vive nella campagna romana con suo figlio Tommaso e Massimiliano. Francesca la tua cucina è un regno pieno di meravigliosi oggetti e utensili utili per cucinare, ma tanti altri legati anche agli affetti; che cosa provi mentre sei davanti ai fornelli? Cucinare è molto divertente! Al contrario di molte persone che si rilassano, davanti ai fornelli io mi “galvanizzo”, mi carico: amo fare tante cose contemporaneamente e mettere a dura prova la mia capacità organizzativa! Nella tua lunga formazione c'è una persona, che più di ogni altra ti ha influenzata e indirizzata al meglio nelle tue scelte professionali? Sono tantissime le persone che ho incontrato nel corso della mia formazione ed ognuna di loro mi ha aiutato a costruire, pezzetto dopo pezzetto, quello che sono e a scoprire quello che so! L’unica caratteristica che non mi ha mai abbandonato è la mia curiosità, che mi spinge a conoscere e a provare tutto quello che non so! Qual'è l'ingrediente del quale non potresti fare a meno, senza il quale rinunceresti a cucinare? L’olio extravergine di oliva: sono una vera fan e non ne posso fare a meno: dall’uso a crudo ai fritti, è un mio sincero compagno di viaggio! E il mio preferito è quello che produce il mio papà Sandro. Prima di arrivare ad essere conduttrice e blogger di successo, che ricordi hai della tua esperienza televisiva accanto a grandi personaggi, che ti hanno affiancato all'inizio della tua carriera? Il mio debutto in TV è stato voluto da Alberto Castagna, che mi ha scelto per il suo primo programma in Mediaset, Sarà Vero?, una trasmissione quotidiana in onda su Canale 5, nella stagione ’93-’94. Ma la vera scuola per me è stata Disney Club, programma che ho condotto per 5 anni su Rai1: un’esperienza indimenticabile, umanamente e professionalmente parlando. La grande scuola: ho imparato tutto stando accanto ai bambini! Come hai affinato il gusto, attraverso sperimentazioni o i corsi di cucina? Sei precisa e metodica quando cucini o ti lasci trasportare dall'istinto e dalla fantasia? Ho frequentato tanti corsi di cucina, e continuerò ad informarmi! Leggo moltissimo in generale e soprattutto di enogastronomia… ma poi devo mettere in pratica tutto quello che incamero per imparare realmente! In genere sono molto precisa quando cucino: ho imparato a pesare, misurare le temperature e i tempi, ma soprattutto ad assaggiare! a cura di Monica Zacchia Fotografie Marie Sjoberg Preferisci dolce o salato? Stylist Emanuela Rota Sicuramente il salato: pasta, pane e pizza in testa alla classifica! n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Secondo te perché si registra un inesorabile ritorno al focolare, all'amore per la cucina, alla lentezza? Cucinare è un atto d’amore, è riscoprire le tradizioni e provare le novità. E’ riprendersi il tempo, dedicarsi a noi stessi e agli altri… io non ne posso più di correre freneticamente. Questo non significa “perdere tempo”, ma scoprire le tecniche di cucina e di conservazione dei cibi che ci possono aiutare a risparmiare tempo e fare sempre una bella figura! Ci sono troppe trasmissioni, libri, riviste di cucina secondo te o rispecchiano una nuova necessità? Troppe? Troppissime! E rispecchiano solo una volontà di sfruttare l’argomento di moda, soprattutto da parte di improvvisati e sedicenti esperti dei fornelli, che non sanno molto e pretendono di dare indicazioni o, addirittura, di insegnare, senza un minimo di formazione e conoscenza! Per fortuna c’è anche chi sa… Bisogna saper scegliere! Nel tuo nuovo libro "A tavola con Francesca", con più di 200 ricette, che hai suddiviso in 7 menu facili da consultare (romantico, vegetariano, per i bimbi...) ci sono anche elementi esotici eredità dei tuoi viaggi oltre la tua diretta esperienza sul "campo"? Uno dei primi luoghi che vado a visitare quando mi trovo in una nuova città è il mercato: è un modo curioso ed interessante di scoprire una cultura ed un popolo! Ed, in genere, faccio sempre acquisti! Lo sanno anche i miei amici che mi riportano spezie rare, alimenti, dai posti più diversi del pianeta! E poi amo mangiare cibo “local”: gli spaghetti me li preparo quando torno a casa! Cosa elimineresti della cucina italiana e cosa porteresti nella fantomatica isola deserta? Non eliminerei proprio niente: la cucina italiana è la migliore al mondo! E’ varia, completa e sana! Però sull’isola deserta porterei una valigia di pasta con il pesto alla genovese: è il piatto che mi ha sempre preparato la mia mamma quando tornavo da un viaggio: il sinonimo di “casa, dolce casa”! Etica e cucina, è un binomio importante per te? Direi fondamentale: in cucina bisogna essere onesti, prima di tutto! Soprattutto per chi la pratica professionalmente, sia in un ristorante che in TV! Purtroppo non è una caratteristica dei tempi moderni, soprattutto nel nostro paese, dove si pensa più ad imbrogliare che a crescere! 16

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Svelaci un piccolo trucco infallibile, che ti ha cambiato la vita in cucina! Io utilizzo spessissimo i termometri: per gli arrosti, per i fritti, per i dolci… basta sapere qual è la temperatura giusta! Ci racconti una ricetta Last Minute presa dal tuo libro?

CIPOLLE AL FORNO CON CREMA DI RICOTTA Vado matta per la ricotta e vivendo in campagna, nelle vicinanze di un caseificio, ho la fortuna ed il privilegio di poterla assaporare appena fatta, ancora calda! Un’esperienza che auguro ad ognuno di voi! Preparazione: 15 minuti Cottura: 30 minuti Ingredienti per 4 persone: 4 grosse cipolle,

ricotta di pecora g 200, pecorino grattugiato g 100, yogurt, 1 mazzetto di prezzemolo, noce moscata, olio extravergine di oliva, sale e pepe Monda le cipolle, tagliale a metà e cuocile in forno con 1 filo di olio e 1 pizzico di sale per 30 minuti a 180°. Nel frattempo monda e trita il prezzemolo finemente. Passa la ricotta al setaccio e mettila in una ciotola. Aggiungi il pecorino grattugiato, 2 cucchiai di yogurt e lavora il composto con una frusta a mano. Aggiungi il prezzemolo, 1 grattugiata di noce moscata e 1 filo di olio. Regola di sale e pepe e amalgama bene tutti gli ingredienti. Fai intiepidire le cipolle, nappale con la crema di ricotta e servi.

Coinvolgi spesso tuo figlio Tommaso nelle preparazioni in cucina? come si approccia lui con il cibo, gli piace pasticciare? Ho sempre coinvolto Tommaso nelle preparazioni, da quando è stato in grado di sedersi sul seggiolone e di pasticciare con me! Adora cucinare, lo fa anche per gioco, con la sua cucina di legno: è stato un modo divertente e creativo per portarlo a scoprire il cibo e per insegnargli ad assaggiare tutto! Credo che sarà una buona cosa per il suo futuro! Ci racconti un aneddoto divertente capitato nella tua lunga carriera? Qualche anno fa ho cucinato nel corso di una puntata del programma del Gambero Rosso Channel “Tutti pazzi per…”, in cui il tema era il Martini Cocktail e come ospite del conduttore Marco Sabellico (un caro amico e un grande professionista), c’era Tinto Brass! Non vi racconto neanche la difficoltà di tenere a bada i doppi sensi e i discorsi meno seri dopo il secondo Martini! Ma la ricordo come un’esperienza interessante e soprattutto divertente! I tuoi progetti futuri. In primis la nascita di mio figlio Giacomo e poi un nuovo programma sul Gambero Rosso, che stiamo studiando e sicuramente un nuovo libro: mi piacerebbe poter scrivere come le tecniche di alta cucina possano aiutarci nelle preparazioni di tutti i giorni! Grazie Francesca, in bocca al lupo per tutto! Grazie crepi il lupo!

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dolcemente

Il Pandoro: soffice bontĂ senza tempo

a cura di Imma Di Domenico

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Pandoro Tempo di preparazione: 1 h’ + 30’ di cottura +

6 h’ per le due fasi di lievitazione Difficoltà: media Ingredienti: Per il lievitino:

60 ml di acqua tiepida 50 g di farina manitoba 20 g di lievito di birra 10 g di zucchero 1 tuorlo il lievito nell’acqua. Aggiungete gli altri ingredienti, mescolate bene con una forchetta, coprite con della pellicola e fate lievitare per un’oretta o finché il volume iniziale non sia raddoppiato. Ingredienti rimanenti da aggiungere:

Lievitino 2 cucchiai di acqua tiepida 4oo g di farina manitoba 3 uova 125 g di zucchero 5 g di lievito di birra Un pizzico di sale Essenza di vaniglia 170 g di burro

Preparazione: Inserite nel cestello della macchina del pane la

farina, il lievito sciolto nei 2 cucchiai di acqua, lo zucchero, il sale, le uova, la vaniglia, il burro a tocchetti e in ultimo il lievitino ormai raddoppiato di volume. Azionate la funzione di solo impasto e quando la macchina ha terminato, prendete l’impasto lavoratelo un po’ con le mani (se serve aggiungete ancora poca farina e sistemate la palla con la chiusura dell’impasto verso l’alto; fate lievitare fino a quando l’impasto inizierà a uscire dello stampo (nel mio caso dopo 5 ore l’impasto aveva raggiunto la base dello stampo). Accendete il forno a 170° e cuocete 10 minuti (vi consiglio di coprire dopo 5 minuti il pandoro con della carta argentata oppure carta da forno per non colorare troppo la base). Passati i 10 minuti abbassate la temperatura a 160° e proseguite per altri 15/20 minuti. Fate una prova stecchino con un lungo spiedino di legno, deve uscire asciutto. Sfornate il pandoro, capovolgetelo e sformatelo. Fate raffreddare e cospargete con dello zucchero a velo.

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l’ora della merenda

“Caro Babbo N a cura di Patrizia De Angelis

Nella notte di Natale noi bambini lasciamo sempre qualcosa da mangiare sotto l'albero, così Babbo Natale potrà fare uno spuntino quando verrà a portarci i doni. Lasciamo dei biscotti, un bicchiere di latte e una letterina di ringraziamento prima di andare a dormire ed al risveglio non troviamo più nulla!!! Noi piccolini siamo molto eccitati durante questi preparativi e realizziamo con cura la merenda per il nostro caro Babbo Natale che ogni anno viene puntualmente a trovarci. Quest’anno potreste preparare anche voi dei golosi biscotti con le vostre manine per poter condividere insieme alle vostre mamme e papà questo momento di gioia! I cookies sono i biscotti che più piacciono a Babbo Natale, forse perché sono dei biscotti americani, come americana è l’origine di questa antica tradizione. Sono semplici e perfetti per questa occasione!

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Natale...”

Cookies

Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 30’

Ingredienti (per circa 30 pezzi) 220 g di farina 00 150 g di burro morbido 110 g di zucchero di canna 1 cucchiaino di miele 1 baccello di vaniglia 1 uovo intero ½ cucchiaino di lievito per dolci un pizzico di sale 100 g di gocce di cioccolato

Preparazione:

Montate, con l'aiuto delle fruste

elettriche, il burro con lo zucchero di canna, i semi della vaniglia, il miele e il sale. Aggiungete quindi l’uovo e per ultimi la farina ed il lievito. Amalgamate il tutto, aggiungete

delle gocce di cioccolato ed incorporatele bene al composto. Mettete quest’ultimo in un sac-àpoche con bocchetta liscia e distribuite dei mucchietti ben distanziati su una placca rivestita da carta da forno. Infornate a 175° per circa 15 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare i biscotti su una gratella per dolci.

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a cura di Agnese Gambini

Da anni ormai, nel periodo natalizio, siamo abituati a veder apparire nei negozi di dolciumi dei bastoncini di zucchero a righe bianche e rosse, dalla tipica forma che ricorda tanto quella dei manici degli ombrellini. Questi dolcetti sono entrati a far parte del nostro Natale senza che molti, in realtà sappiano da dove vengano o cosa significhino. Il loro nome è "candy cane". Nacquero nel XVII secolo in Germania. In quei tempi lo zucchero era un bene prezioso che veniva usato solo durante le feste ed i bambini buoni venivano ricompensati con questi piccoli dolci che inizialmente erano tutti bianchi. La forma tipica, rappresentava sia il bastone del pastore (riferito alla figura di Gesù visto come Buon Pastore) che la J di Jesus. Inoltre si diceva che il bianco simboleggiasse la purezza di Cristo e la verginità della sua nascita, mentre le piccole strisce rosse, aggiunte negli anni '20, indicavano la flagellazione che egli aveva ricevuto prima della crocifissione. Il sapore di menta piperita venne scelto perchè simile a quello di una pianta chiamata 22

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Candy

momenti d


y Cane

di zucchero issopo, presente nei riti di purificazione descritti nel Vecchio Testamento. Il candy cane sarebbe divenuto internazionalmente famoso solo un secolo dopo, nel 1920, grazie al pasticciere Bob McCormick di Albany, in Georgia, e grazie alla nascita della prima fabbrica dedicata unicamente a questi dolci, istituita da Gregory Keller e chiamata per l'appunto "Bob’s Candies Inc.". Questa azienda è ancora la maggior produttrice mondiale di zucchero filato e di candy cane. In Europa questi dolci sono molto utilizzati come decorazione degli alberi di Natale che li rende particolarmente adatti ad essere posati sui rami. Oggi questi bastoncini di zucchero sono disponibili in una miriade di colori, forme e sapori diversi e vengono anche utilizzati in cucina come ingredienti per preparazioni più complesse come torte, biscotti, frullati e cocktails, oppure sciolti in tazze di cioccolata calda o caffè. In alcune pasticcerie particolarmente ricercate è possibile trovarli anche sotto forma di macarons. n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Sapori d’Italia

Il pranzo di Natale una tradizione che unisce gli italiani

ll Natale sta arrivando! Con le sue luci, alberi e presepi, i canti, la neve e di sicuro le corse per l’ultimo regalo. Prendiamo l’occasione delle feste e rallentiamo un attimo i nostri ritmi: sediamoci a tavola con i nostri cari o con gli amici per riassaporare il gusto delle cose semplici, della bella compagnia e della buona cucina. Riscopriamo i piatti della tradizione, quelli che per via del tempo tiranno non cuciniamo quasi mai. Ogni regione ha il suo piatto tipico da portare sulla tavola delle feste natalizie e noi abbiamo voluto, qui, prendere spunto dai classici della nostra cucina per proporvi un menù tradizionale, che ci riporterà in quel passato di quando, bambini, sedevamo in famiglia assaporando l’aria di festa e la felicità di essere tutti insieme. Allo stesso tempo potrà essere, per i nostri figli un prezioso momento di vita familiare all’insegna delle cose vere. Per l’antipasto: un tortino di sfoglia con un ripieno dagli a cura di ingredienti tipici del Veneto, forti ed autentici. Per il Antonella Marconi, primo, un vero classico, un comfort intramontabile: Cinzia Donadini, i ravioli in brodo, fatti come li insegnano le nostre nonne e le nostre mamme, che preparavano il ripieno il giorno prima “così venivano più buoni”. Con questa forma che pare così difficile da fare ma che difficile non è; una volta che avrete imparato la tecnica li farete sempre così! Per il secondo: cappone ripieno, un altro classico dell’eccellenza e della tradizione, presente in tutte le nostre regioni. Infine per il dolce: il tronchetto natalizio, che pur avendo le sue radici nella tradizione francese, ha guadagnato un posto anche nel cuore di noi italiani, con la sua simbolica presenza a significare il focolare della casa. Un augurio sincero di buone feste, per voi che leggete e per le vostre famiglie!

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Tortino di radicchio rosso con ripieno di Asiago Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 45’ ingredienti per 8 tortini:

1 pasta sfoglia rettangolare 100 g radicchio rosso a foglia lunga 50 g di parmigiano grattugiato 70 g ricotta 1 cipolla 1/2 cucchiaino di miele chiaro per la fonduta

200 g panna da cucina 100 g Asiago mezzano 20 g parmigiano grattugiato aceto balsamico

Preparazione: Tritate finemente le cipolle e tostatele in poco olio;

aggiungete il radicchio tritato e stufate per una decina di minuti, regolando di sale e pepe.

Ritagliate dalla pasta sfoglia dei quadrati di circa 8x8

cm e con essi rivestite il fondo e i bordi di 8 stampini in alluminio.

Distribuite il composto di radicchio all’interno dei tortini

e cuocete per circa 15 minuti in forno preriscaldato a 170°. Sono ottimi serviti tiepidi.

Preparate la fonduta, al momento di servirli, scaldando

la panna e sciogliendovi l’Asiago ed il parmigiano fino ad ottenere una crema, che andrà distribuita come base su ogni piatto e versata anche un pò sul tortino. Alcune gocce di riduzione di aceto balsamico renderanno il tutto ancora più scenografico. n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Ravioli in brodo e cappone ripieno Tempo di preparazione: 3h’ Difficoltà : media Per la pasta: 400 g di farina 4 uova sale Per il ripieno dei ravioli: 350 g di carne di manzo biancostato noce moscata 200 g di prosciutto cotto 200 g mortadella 2 uova grana grattugiato q.b. 2 cipolle 2 carote 2 zucchine 1 gambo di sedano sale Tempo di preparazione: 1h + 2h di cottura nel brodo Difficoltà : media Per il cappone ripieno: 1 cappone di circa 2kg 500 g di carne tritata a scelta 100 g di prosciutto cotto 100 g di mortadella 1 panino raffermo latte q.b. 1 uovo 1 carota 1 zucchina 1 cipolla

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Riempite con il ripieno ottenuto il cappone ben pulito. Cucite con spago da cucina dalla parte del collo e del fondo, legando anche le zampe. Mettete il cappone in una pentola d’acqua con le verdure e fate cuocere per circa due ore. Ogni tanto punzecchiate la pelle per farne uscire il grasso. Togliete lo spago a cottura ultimata e tagliate a metà dalla parte della pancia per estrarre intatto il ripieno che andrete a tagliare a fette. Tagliate anche le altre parti e servite insieme alle verdure cotte. Preparate i ravioli. Formate con la farina una fontana. Aggiungete uova, sale e raccogliete pian piano con una forchetta la farina fino a quando non sarà tutta assorbita. Impastate con le mani fino ad ottenere un panetto morbido ma compatto. Tirate la sfoglia sottile e realizzate i ravioli. Filtrate con un colino il brodo del cappone che porterete a bollore. Versatevi i ravioli e mescolate piano. Lasciateli cuocere per una decina di minuti, spegnete il fuoco e coprite la pentola con un coperchio. Lasciateli riposare così per cinque minuti. Servite spolverizzando a piacere con grana grattugiato.

Il giorno prima. Preparate il ripieno per i ravioli: mettete a bollire l’acqua con le verdure e il sale, aggiungete le carni e fate sobbollire per un’ora a fuoco lento. Una volta cotta la carne fatela raffreddare e passatela al mixer con mortadella e prosciutto. Trasferite il composto in una ciotola e aggiungete l’uovo, una manciata di grana grattugiato e un pizzico di noce moscata. Amalgamate bene con le mani. Riponete in frigorifero. Ammorbidite il panino con un bicchiere di latte e strizzatelo. In una ciotola mescolate la carne trita con i salumi tritati. Aggiungete il panino, l’uovo, un pizzico di sale e mescolate bene.

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Tronchetto natalizio

Pasta biscotto:

2 uova intere 2 tuorli 80 gr. zucchero 80 gr. farina gocce di limone

Crema per farcitura:

100 gr. mascarpone 1 uovo 20 gr. farina 00 40 gr. zucchero 150 ml. latte 1 cucchaio di Marsala

Copertura al cioccolato:

200 gr. cioccolato fondente 60 gr. burro

Preparazione: Pasta biscotto: montate le uova

intere e lo zucchero a temperatura ambiente con la frusta elettrica, ottenendo un composto molto spumoso. Incorporate la farina con un setaccio, poca per volta per non smontare il tutto. Montate a parte gli albumi a neve ferma unendo anche le gocce di limone ed incorporarli molto delicatamente al composto di uova e farina. Preparate il forno a 180 gr. e disporre il composto spatolandolo su una teglia con cartaforno. Cuocete circa 10 min. facendo attenzione che non colorisca. Capovolgete il foglio con la pasta ancora calda su di un canovaccio umido e procedete a togliere la cartaforno, poi formare il rotolo aiutandovi col canovaccio, lasciandolo riposare bene. Crema per farcitura: preparate una crema pasticcera battendo l’uovo con lo zucchero in un pentolino capiente, aggiungete poco per volta anche la farina. Incorporate il latte tiepido con la vaniglia. Mettete sul fuoco bassissimo e muovete in continuazione con la frusta fino a quando addenserà. Lasciate raffreddare prima di incorporare il mascarpone. Farcite il rotolo e ponete in freezer un paio d’ore. Copertura: sciogliete a bagnomaria il cioccoalto a pezzi con il burro; raggiunta la consistenza pastosa simile a quella dello yogurt, rivestite il rotolo ben freddo aiutandovi con un cucchiaio e poi, con i rebbi della forchetta, create le caratteristiche righe. La “testa” ed il “fondo” del tronchetto vanno tagliati per il verso obliquo e questi ritagli vanno posti lateralmente al trochetto, per imitarne la caratteristica forma. Tenete in frigo fino al momento di servire. 28

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“Cin Cin!”

a cura di Federica Christine Marzoli

Per il Primo Piatto: Ravioli in brodo

DILETTO TIMORASSO CANTINE POMODOLCE 2006-DOC

Per l’antipasto: Tortino di radicchio rosso e fonduta di Asiago DOC

Da uve biologiche di una delle zone più interessanti del Piemonte, questo vino dal colore giallo paglierino intenso, che si dora con l'invecchiamento cui si presta discretamente, dal profumo delicato e gradevolmente fruttato, a volte vinoso. Al naso presenta sentori di fiori d'acacia e biancospino, che invogliano alla beva, cui risulta fresco, minerale e persistente, di buon corpo, adatto ad accompagnare la delicatezza di un raviolo in brodo, dal ripieno raffinato, da non coprire e da gustare in ognuna delle componenti semplici e al contempo aromatiche e leggermente sapide. 13,5% gradi alcolici € 15 sullo scaffale temperatura di servizio 12°-14°

CHAMPAGNE ROSE' LARMANDIER-BERNIER EXTRA BRUT 1ere CRU Ad esaltare i sapori classici e semplici della tradizione natalizia inizierei con una grande etichetta, per chi davvero vuole festeggiare non solo l'occasione, ma anche il convivio e gli ospiti, investendo in questa giornata qualche euro in più, che vale davvero la cifra. Apre il palato e sgrassa dalla densità dell'Asiago, esaltando gli aromi amarognoli del radicchio, questo Champagne da uve interamente di Pinot nero, coltivate con sistema biodinamico, che lo rendono grande come un rosso di Borgogna. Aromi di viola, ciliegia, spezie, chiodi di garofano e bacche rosse, che ritroviamo in bocca con una deliziosa sensazione di fruttato e floreale, elegante e delicato, apre davvero un grande menù ed una bella tavola, dando anche al palato il senso della festa. 12,5% gradi alcolici € 69 sullo scaffale temperatura di servizio 8° n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Per il secondo Piatto: Cappone ripieno

VULCAJA FUME' INAMA 2008-IGT

CANTINE

Da una delle cantine più raffinate del Veneto, questo elegantissimo nettare dal colore giallo dorato intenso, ottenuto da sole uve di Sauvignon, affinato per almeno sette mesi in Barrique dalla tostatura media, che conferiscono al vino sentori di affumicato, di caffè e spezie, di mallo di noce con finale lievemente vegetale...e che, chiudendo gli occhi, ricordano un salotto caldo con un camino acceso che non tira bene e lascia diffondere un po’ di fumo e pulviscolo di legna bruciata nella stanza. Risulta al palato vellutato come un rosso, con una gradevole grassezza data dalle note di frutta secca, cioccolato bianco, burro fuso, vaniglia miele di castagno, che avvolgono il palato preparandolo ad accogliere una carne bianca dalle discrete masticabilità e sapidità dovute alla farcitura. Buona la persistenza e la mineralità che lasciano pulita la bocca, pronta per un'altra pietanza o un altro boccone, senza stancare, nonostante l'intensità. 13% gradi alcolici € 24 sullo scaffale temperatura di servizio 12°-14° gradi

Per il dolce: Tronchetto di Natale

MOSCATO D'Asti DOCG 2010 Di Michela-M.Torelli Da sole uve biologiche di moscato questa "ampolla di bollicine" ha un bouquet aromatico fragrante, floreale con accenni d'arancia, albicocca e limone, fresco e leggero. Al palato dolce, delicato e tipicamente aromatico come le uve da cui proviene. Ottimo ad accompagnare un fine pasto goloso, consistente e dai sapori variegati e pieni, come il tronchetto di Natale. €13 sullo scaffale Temperatura di servizio 10°-12° gradi

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CAPODANNO 32

Sapori del mondo per accogliere il 2012! a cura di Donatella Scatamacchia Nicoletta Palmas Monica Zacchia

Girando l'Europa vi sono molti piatti interessanti gustati nella notte di San Silvestro. Come per le lenticchie in Italia, nella maggior parte di Paesi europei si da il benvenuto al nuovo anno con con riti culinari propiziatori e ben auguranti. In Spagna l'usanza impone di mangiare, allo scoccare della mezzanotte, dodici chicchi di uva bianca che simboleggiano i mesi dell'anno e che permettono di esprimere 12 desideri. In Grecia si festeggia San Basilio con la rituale torta detta “vassilopita” che viene offerta insieme all'ulivo. La tradizione impone che la prima fetta non venga mangiata per essere simbolicamente offerta al Santo, la seconda alla casa e l'ultima donata al primo mendicante incontrato. La restante torta viene gustata in famiglia. In Francia nella notte di Saint Sylvestre non possono mancare il foie gras, le ostriche, le escargot, i frutti di mare e i crostacei, il tutto, ovviamente, accompagnato da fiumi di champagne. In Normandia il cenone viene consumato esclusivamente tra amici, accompagnandolo a grandi bevute di Calvados, un distillato derivato dal sidro, bevanda preparata in prevalenza dalle mele fermentate. Spostandoci verso la Mitteleuropa, in Germania si brinda al nuovo anno con il “Feuerzangenbowle”, a base di vino rosso, cannella, chiodi di garofano, bucce d’arancia e rum. E' usanza mangiare noci, nocciole ed uvetta e, nelle regioni protestanti, arringa affumicata. In Scozia a tavola campeggiano invece haggies, shortbread e whisky.

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Arista di maiale arrosto con mele e cipolle rosse Difficoltà: media Tempo di preparazione: 3 h’ circa Ingredienti per circa 10 persone: 1 arista di maiale di 2,5 kg 4 cucchiai di olio d’oliva 2 spicchi d’aglio 1 cucchiaino di semi di finocchio tostati succo e scorza di 1 limone sale e pepe 8 mele rosse 8 cipolle rosse 1 bicchiere di vino bianco 3 cucchiai di miele liquido 10 patate

Preparazione: Il giorno prima. Preparate la marinata, mescolando tra loro gli ingredienti, e versatela sulla carne. Lasciate in frigo fino all’indomani. Preriscaldate il forno a 200°. Sistemate l’arista in una teglia, salate, pepate e infornate per 2 ore. Quando la cotenna sarà croccante e ben dorata, abbassate la temperatura del forno. Tagliate le mele in quattro spicchi e aggiungetele alla carne con le cipolle tagliate a fette e il bicchiere di vino. Proseguite la cottura per altri 35 minuti finché la carne e le mele non saranno cotte. Fate bollire le patate in abbondante acqua salata. Venti minuti prima del termine della cottura, irrorate la carne, le mele e le cipolle con il miele liquido. Servite l’arista tagliata a fette e accompagnata con le patate bollite, le mele e le cipolle.

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Salmone con pane croccante alle erbette Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 20’ + 30’ di cottura Ingredienti per 8 persone: 6 etti di salmone fresco 2 fette di pane 1 mazzetto di prezzemolo 1 piccolo peperoncino fresco timo olio evo zenzero in polvere sale e pepe

Preparazione: Procuratevi dal vostro pescivendolo di fiducia un pezzo di salmone dalla parte della coda del peso di 600 g; fatelo pulire dalle lische e dalla pelle, e incidere nel senso della lunghezza a libretto, lasciando un lembo unito. Frullate il pane in piccoli pezzetti e saltatelo a fiamma vivace in una padella con olio fino a farlo diventare croccante. Sciacquate il prezzemolo e il timo, asciugateli e sminuzzateli con un coltello insieme al peperoncino. Mescolate al pane croccante. Versate in una ciotolina a parte dell’olio evo con 34

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2 cucchiaini di zenzero in polvere e un pizzico di sale, mescolate con una forchetta per ottenere una salsina. Sciacquate accuratamente il pesce ed eliminate eventuali spine residue. Adagiatelo nella pirofila con carta da forno unta di olio, che farete fuoriuscire ai lati; aprite il pesce a libretto e cospargete l’interno con il pane alle erbette. Richiudete il pesce e spennelate con la salsina allo zenzero. Richiudete sopra al salmone i lembi di carta da forno e incollateli con una pennellata di olio. Infornate a 180° per circa 30-40 minuti. Servite tagliato a fette con i croccantini di pane.


Il Natale è ormai alle porte e in Occidente si fa il conto alla rovescia.

Ma come si festeggia in Giappone? Nel mondo orientale il Natale non è una festa nazionale e tutti i negozi sono aperti perché il 25 dicembre è un giorno lavorativo come tanti altri. Ricordo benissimo la prima volta che sono stata a Tokyo per lavoro il giorno di Natale. Essendo lontana da casa, mi è piaciuto molto festeggiarlo in modo diverso dal solito ed avere avuto la possibilità di andare anche a fare shopping. L’unica nota di tristezza è stata quando rientrando in albergo, dopo una bella cena con i colleghi, a mezzanotte tutti toglievano le decorazioni e l’albero di Natale non c’era più. Il Natale per i giapponesi è un pò come il San Valentino per noi: si scambiano i regali soprattutto i fidanzati. Ultimamente anche i bambini scrivono la letterina a Santa Claus per chiedere dei regali. Per il Giappone è molto importante il capodanno, chiamato “Shōgatsu”. I giapponesi considerano l’anno nuovo come una “vita nuova”, ricca di buoni propositi e speranze. Ci si scambiano le cartoline con gli auguri per il nuovo anno, accompagnate dall’animale che rappresenta lo rappresenta e dai buoni propositi scritti. La sera del 31 dicembre si festeggia in casa con i parenti e si mangia una selezione di diversi piatti tradizionali serviti nel classico “bento” (Osechiryōri). Uno dei piatti tipici è l’ “ozōni”, una zuppa servita con delle tortine di riso pressato chiamate “omochi”. Gli ingredienti della zuppa variano da regione a regione: a Tokyo, per esempio, la si prepara con fiocchi di filetto di tonno essiccato e salsa di soya. Non possono mancare nella tavola di capodanno, poi, i tradizionali “noodles” (toshikoshi soba), un particolare tipo di pasta che augura longevità. La tradizione vuole che, dopo la cena per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, si vada al tempio e, allo scoccare della mezzanotte, si ascolti la campana suonare ben 108 volte, che corrispondono al numero dei vizi e dei peccati che ognuno si porta dentro. Ad ogni rintocco della campana ne viene scacciato uno. n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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fai da te

a cura di Rita Loccisano Donatella Simeone

La tavola delle Feste

É vero che durante le feste più importanti dell'anno ci piace dedicare un'attenzione e una cura particolare nella preparazione di piatti prelibati con i quali stupire i nostri ospiti. Altrettanto importante, però, é il modo in cui abbellire la tavola sulla quale porteremo le nostre creazioni. In questo speciale vi sveleremo come fare, in poche semplici mosse, utilizzando alcune cose che tutti abbiamo in casa per realizzare una "mise en place" impeccabile, degna delle vostre delizie.

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Porta candele

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Occorrente per 2 portacandele Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 1 h’ + il tempo di asciugatura 1 Bicchiere di farina 1 Bicchiere di sale fino 1 cucchiaio di colla vinilica 1 cucchiaio di olio di semi Colore acrilico Colore oro (anche pennarello)

2.

Stendete la pasta con l’aiuto della pellicola o della carta da forno (in modo che il prodotto non venga a contatto con il matterello che solitamente usate per gli alimenti) e stendetela dello spessore di circa ½ cm. Tagliate 10 quadrati di 7 cm. di lato, con l’aiuto di un cartoncino pretagliato (o un righello). Con un taglia biscotti a forma di stella ritagliate al centro 2 quadrati (che faranno da coperchio).

4.

Unite i quadrati, una volta che saranno fredde le formine; formate dei cubi facendo passare il nastro nei fori degli angoli e con il colore oro tracciate i contorni delle stelle, per renderli ancora più Natalizi. I due quadrati che invece avete lasciato con la stella grande centrale vi serviranno da coperchio, facendo in modo che la fiamma e il calore intenso passi attraverso il buco.

1. Frullate il sale in un vecchio frullatore fino a farlo diventare più sottile possibile. Se non avete un frullatore vecchio usate un qualsiasi frullatore avendo l’accortezza di lavarlo bene subito dopo, altrimenti con il sale le rame si rovinano. Versate in una ciotola il sale, la farina, la colla, l’olio, il colore* e impastate, aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto malleabile.

3.

Formate delle piccole stelline, con i quadrati di pasta rimanenti, aiutandovi con uno stuzzicadenti. Agli angoli di questi otto quadrati praticate dei fori (che serviranno per unire) utilizzando una cannuccia. Terminate le decorazioni, lasciate asciugare per qualche ora, magari sopra al termosifone, senza esporli all’umidità. Non appena accendete il forno per sfornare qualche delizia, cotta la pietanza e spento il forno, infornate le formine in modo che, con il calore del forno, si asciughino completamente. *Nota: Si può colorare in due modi: prima della cottura, mettendo il colore direttamente nell’impasto, ottenendo un colore meno intenso, sia dopo la cottura, colorando con un pennello, ottenendo un colore più acceso. Naturalmente potete scegliere i colori che più si adattano alla vostra tavola.

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Candela segnaposto

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Occorrente per 2 portacandele Difficoltà: media Tempo di preparazione: 20 minuti Ingredienti:

2 peperoni verdi per ogni segnaposto 1 carota dritta e sottile 1 pezzetto di peperone rosso 1 pezzetto di peperone giallo l’estremità di un cetriolo o un pezzo di daikon come supporto Attrezzatura:

1 incisore (coltello Thai) attrezzo per intaglio di forma triangolare stuzzicadenti 1-2 fili di spaghetti

1.

Lavate e asciugate i peperoni e maneggiando l’incisore come una matita, ritagliate delle foglie di agrifoglio nelle falde dei peperoni.

2.

Potete servirvi di questo modello per ritagliare le foglie. Fate delle fotocopie, alcune rimpicciolite, per avere foglie di più misure. Poi ritagliate le foglie e poggiatele sul peperone. A questo punto non dovrete fare altro che seguire i contorni del disegno per disegnare il motivo della foglia sul peperone. : Togliete la carta e finite il taglio tenendo l’incisore come una matita. Si può colorare in due modi: prima della

3. 4. 5. 6.

Sul supporto che avete scelto (cetriolo, daikon o altro) inserite un giro di stuzzicadenti che abbiano la stessa distanza tra loro (circa 6). Accorciate lo stuzzicadenti spezzandone circa un terzo. Userete questo terzo per fissare poi i pallini rossi (foto 15). Inserite sugli stecchini le foglie di agrifoglio intagliate in precedenza. Le foglie più piccole vanno messe in alto, al centro delle foglie più grandi, sempre con uno stecchino. Pelate una carota dalla forma regolare.

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7.

Con un attrezzo da intaglio dalla forma triangolare incidete una spirale nella carota. Se non avete questo attrezzo potete provare a fare un taglio a V con un coltellino.

8.

In un pezzetto di peperone giallo ritagliate una goccia: sarà la fiamma della candela. Asportate un'altra goccia internamente alla prima.

9.

Ritagliate una piccola fiammella nel peperone rosso e inseritela all'interno della fiamma gialla.

10.

Con un pezzetto di spaghetto fermate i due pezzi di peperone. L'altra estremità dello spaghetto andrà nella carota.

11.

Preparate prima la sede per lo spaghetto creando un piccolo foro con la punta dello stecchino. In questo modo non dovrete forzare la pasta rischiando di spezzarla.

12. 13. 14. 15.

Inserite quindi la fiamma sulla punta della candela.

16.

Ritagliate nel restante peperone rosso dei piccoli cerchi e sistemateli intorno alla carota, alcuni sulle punte di stecchino, altre semplicemente poggiate sulle foglie.

18.

La composizione è pronta. Vaporizzatela con acqua per mantenerla fresca. Potete preparare tutti i pezzi il giorno prima. In questo caso teneteli in frigo in un sacchetto per alimenti o in una scatola chiusa dopo averli bagnati bene con acqua. Poco prima di mettere in tavola componete il segnaposto e vaporizzatelo ancora con acqua. Servite in tavola accompagnando con ciotoline di pinzimonio o altre salse.

Inserite uno stuzzicadenti per metà nell'altra estremità della carota e fissate la carota al centro del supporto con le foglie di peperone. Attorno alla carota posizionate le punte degli stuzzicadenti che avevate spezzato in precedenza (foto 4) .


Vischio decorativo n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Questa decorazione si realizza in meno di cinque minuti, a patto di avere gli attrezzi giusti. I "ferri del mestiere" sono in questo caso lo stiletto tailandese, che io chiamo incisore e uno scavino tondo da 12 mm di diametro. Consigli:

- In alternativa al ravanello potete usare del sedano rapa o del daikon, che ha un sapore molto più dolce rispetto al ravanello - Al posto del peperone verde potete invece mettere cetrioli o zucchine. Difficoltà: media Tempo di preparazione:

15’

1. Nel peperone disegnate con l'incisore una U bombata e nella parte bassa della U proseguite creando l'attaccatura della foglia (è una sorta di Y ma con l'attaccatura stretta). Potete aiutarvi disegnando prima il motivo su un foglio di carta da forno e poi appoggiandolo sul peperone. Se bagnate la carta o il peperone, la carta forno si "appiccicherà" al vegetale.

2.

3.

Staccate delicatamente le foglioline che avete inciso. Conviene ritagliare le foglioline nella falda del peperone perché nell'incavo tra le due falde trovate i filamenti che rendono il distacco più faticoso e fanno sì che la foglia sia più spessa.

Eventualmente assottigliate l'estremità del "rametto" asportando un pochino di polpa sul lato inferiore.

4.

5.

Con lo scavino tondo da 12 mm ricavate delle semisfere in uno o più ravanelli. Le palline di ravanello sono bianchissime e traslucide, come quelle del vischio.

Sistemate le foglie di "vischio" sul piatto, facendole andare in più direzioni e nel punto in cui le foglie si intersecano posizionate tre o quattro pallini bianchi (le semisfere intagliate nel ravanello). La decorazione è pronta.

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Questo centrotavola è realizzato con la tecnica della brinatura, una tecnica antica che può essere applicata anche a fiori commestibili come rose, viole e così via soprattutto per decorare dolci. Il centrotavola si può preparare anche con due giorni di anticipo purché lo

si lasci esposto all'aria in luogo fresco, senza coprirlo con pellicole o sacchetti, perché l'umidità che si creerebbe all'interno farebbe sciogliere lo zucchero. In alternativa all'albume si può usare uno sciroppo di zucchero (un velo!) o gomma arabica, che però è un po' più difficile da reperire (si può provare nelle farmacie). Il vantaggio della

gomma arabica è che lascia un po' più lucida la frutta e le composizioni durano più a lungo. Lo svantaggio sta nei tempi più lunghi: la gomma arabica va preparata con 10-12 ore di anticipo e bisogna far riposare la frutta spennellata circa 30 minuti, prima di coprirla di zucchero. Ingredienti:

Difficoltà:

frutta con buccia (mele, pere, uva, ribes, etc) albume d'uovo (fresco o pastorizzato) zucchero semolato rametti di abete

facile

Tempo di preparazione:

15 minuti

1.

2.

Sbattete l'albume quel tanto che serve per liquefare la componente densa.

Distribuite con un pennello un velo d'albume sulla frutta. Evitate di immergere la frutta nell'albume perché si formerebbero grumi di zucchero.

3.

4.

5.

Poggiate la frutta in una ciotola con dello zucchero semolato e versatene dell'altro dall'alto (potete riutilizzare quello sul fondo, man mano che andate avanti).

Procedete in questo modo con tutta la frutta che avete scelto (arance, melograni, uva, ananas e così via). Per ultimi brinate gli elementi decorativi (rametti, pigne, foglie). Personalmente preferisco brinarli per ultimi perché sporcano l'albume e lo zucchero.

Lasciate asciugare la frutta all'aria e poi componetela in una bella alzata. Una volta essiccato l'albume lo zucchero creerà uno scrigno croccante attorno alla frutta, delizioso da mordere e da sciogliere in bocca.

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Frutta brinata n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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c’era una volta

La Casetta La casetta di pan pepato è un dolce tipico delle feste Natalizie, comune sia nel Nord America che nei paesi del nord Europa. E’ fatta con un impasto per biscotti molto speziato, e decorata con glassa colorata, sulla quale vengono applicate caramelle, cioccolatini e tutte le decorazioni che la fantasia può suggerire.

LE CASETTE DI PANPEPATO Difficoltà: media Tempi di preparazione: l’impasto

va fatto riposare per 24/48 ore. La decorazione richiede un altro giorno per l’asciugatura della glassa. Ingredienti per 2 casette:

400 g farina bianca 80 g di zucchero a velo 100 g di miele 2 uova piccole 3/4 di un cucchiaino bicarbonato 48

1 cucchiaino di cannella in polvere 1 cucchiaino di zenzero in polvere 1 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere 50 ml acqua 1/2 bustina di lievito per dolci fecola di patate q.b. Per la decorazione:

di

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confettini colorati marshmallows altri decori a piacere

Per la glassa:

200 gr zucchero a velo 1 albume 1/2 limone Dimensioni delle casette da ritagliare su un cartoncino o foglio di carta:

4 pezzi di 10 cm x 9 cm per il tetto 4 pezzi di 8 cm x 4 cm per i lati 4 pezzi di 9 cm di base x 4 cm. x 11 cm per il fronte casa


di Panpepato

a cura di Antonella Marconi

Preparazione: Versate la farina

in una ciotola, aggiungete gli ingredienti “secchi”: il lievito, lo zucchero a velo, il bicarbonato e le spezie. Mescolate tutti gli ingredienti. Aggiungete le uova, il miele e l’acqua sempre mescolando. Si dovrà ottenere un panetto morbido e un po’ appiccicoso. Formate una palla che andrete a infarinare leggermente con la fecola. Ponete in un contenitore coperto con pellicola da cucina a temperatura ambiente per 24/48 h. Trascorso questo tempo, infarinate una spianatoia con la fecola e tirate una sfoglia non troppo sottile, dalla quale ricaverete le forme delle casette. Tagliate le sagome e infornate a 170° per 5/10 minuti al massimo, il tempo necessario per farli lievitare e dorare. Lasciate raffreddare. Preparate la glassa mescolando con le fruste lo zucchero a velo, l’albume e il succo del limone. Dovrete ottenere un composto sodo come per le meringhe. Mettete la glassa in una sacca da pasticciere e cominciate con la decorazione a piacere. Lasciate asciugare anche per una giornata intera, assemblate, quindi, la casetta aiutandovi con la glassa, che andrete a distribuire sui lati da “incollare” come se fosse cemento! Mettete un bicchiere in mezzo alla casa e appoggiatevi le pareti, per avere un sostegno durante la fase di montaggio. Dovrete attendere che si rapprenda la glassa prima di posizionare il tetto. E’ più facile a farsi che a dirsi. Con un po’ di pazienza e fantasia otterrete una casa decorata e profumata! Si può conservare per alcuni giorni in scatole di latta….sempre che avanzi! n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Cenere e C Noo a cura di Antonella Cennamo

Sorprese per una “Home M

L’Epifania, come recita il det Però, per fortuna, ci lascia anche un dolce ric I piccoli di casa non nascondono la loro emozione, nella trepida giorni a venire; e soprattutto, che cosa la Befana ha pensato de buoni opp Quest’anno vogliamo dare a voi mamme alcuni spunti per una le vostre mani - per i vostri ba Ecco una serie di idee fac ... Giusto! Manca qualcosa: A voi la 50

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Carbone? oo!!!

e golose a calza Made�! ...

tto, tutte le feste si porta via! cordo delle feste appena trascorse: la calza! a attesa di poter vedere quante leccornie potranno gustarsi nei el loro operato durante il precedente anno: sono stati dei bimbi pure no? calza completamente home-made, piena di golositĂ - fatta con ambini e per tutta la famiglia. cili, veloci e golosissime!!! : carbone sĂŹ o carbone no? a scelta! n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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FUDGE CIOCCO-COCCO Difficoltà: Facile Tempo di preparazione: 15’ + il tempo

di riposo

CUORICINI CEREALI

DI

MARS

E

Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 15’

Ingredienti:

150 g di riso soffiato 4 barrette di Mars 50 g burro codette colorate

Ingredienti:

225 g cioccolato fondente 200 g latte condensato 30 g di burro 2 cucchiai abbondante di polvere di cocco Preparazione:

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con il burro. Nel frattempo preparate una teglia piccola, coprendola con della pellicola trasparente. Una volta sciolto il cioccolato, aggiungete subito il cocco e il latte condensato e mescolate bene, ma velocemente. Versate il composto nella teglia, livellate la superficie e cospargetela con altro cocco. Lasciate rassodare in frigo per 3 ore, quando avrà raggiunto la giusta consistenza, rimuovete la pellicola e tagliatelo a quadrotti. BISCOTTI ALLEGRI ALLE NOCCIOLE Difficoltà: media Tempo di preparazione: 1 h’ Ingredienti:

225 g di farina 00 175 g di zucchero semolato 100 g di burro 2 cucchiaini di lievito per dolci 1 pizzico di sale 60 g di nocciole 1 uovo confettini colorati e M&M’S Preparazione:

Riducete in polvere le nocciole, poi mischiatele a tutti gli ingredienti secchi. Aggiungete il burro a pezzetti e lavorate in modo da rendere l’impasto sabbioso, infine aggiungete l’uovo e lavorate così da ottenere un impasto bello sodo simile a una frolla. Aggiungete, a questo punto, i confettini colorati o direttamente nell’impasto, mescolando velocemente; oppure dividete l’impasto in palline, posizionatele ben distanziate su una placca da forno, coperta con carta oleata, e decorate le pallina con una manciata di confettini e 3 M&M’S. Cuocete in forno caldo, a 180° per 15/20 min. o finché non saranno ben dorati. 52

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BISCOTTINI DI VETRO Difficoltà: media Tempo di preparazione: 1

h’ 30’

Ingredienti:

250 g farina 00 125 g burro freddo 75 g zucchero a velo 1 cucchiaino di vaniglia 1 uovo 1 op. 2 caramelle dure

Preparazione:

Procedete come per una normale pasta frolla mescolando prima gli ingredienti secchi con il burro a pezzetti e poi aggiungendo l’uovo e l’aroma, mettete l’impasto in frigo almeno per 30 minuti. Stendete la pasta a circa 3 mm di spessore, ritagliate l’interno aiutandovi con dei taglia biscotti, riempiteli con pochi pezzetti di caramelle (che avrete precedentemente tritato) e cuocete in forno caldo, a 180° per circa 15 minuti.


Sciogliete in un pentolino a fiamma bassa le barrette e il burro, poi aggiungete i cereali e amalgamate il tutto molto delicatamente. Spegnete il fuoco e versate il composto negli stampini in silicone, facendo una lieve pressione. Cospargete la superficie superiore di codette colorate e lasciate raffreddare.

GELEE LIME E MELA Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 15’ + 2 h’

per il riposo

Ingredienti:

100 g di zucchero 1 cucchiaio di succo di lime 5 cucchiai di succo di mela 6 g di fogli di gelatina Preparazione:

Mettete i fogli di gelatina in ammollo per 10 minuti. In un pentolino mettete lo zucchero con il succo di lime e i 5 cucchiai di succo di mela; portate a bollore e cuocete per altri 5 minuti. Togliete dal fuoco e aggiungete i fogli di gelatina ben strizzati; mescolate fino a completo scioglimento. Riempite gli stampini in silicone con il composto aiutandovi con un cucchiaio; mettete in frigo a riposare per un paio d'ore. Se avete difficoltà a estrarre le caramelle dalla stampi, mettete il tutto in freezer per 5/10 minuti, dopo sarà molto più facile. Se volete potete anche prendere le caramelle e rotolarle nello zucchero. CREMA SPALMABILE MANDORLE E RUM

ALLE

Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 20’ Ingredienti:

180 g di mandorle ridotte in polvere 250 g cioccolato fondente di ottima qualità 300 g di zucchero 270 g di latte 30 g di rum (bagna per dolci) 70 g di burro ¼ di fava tonka in polvere PRETZEL NATALIZI Difficoltà: Facile Tempo di preparazione:

15’

Ingredienti:

1 confezione di Pretzel lunghi cioccolato al latte cioccolato bianco colorante alimentare rosso in polvere zuccherini a forma di stella Preparazione:

Sciogliete a bagnomaria o al

microonde il cioccolato al latte, immergete i pretzel per ¾ della lunghezza e appoggiateli su un piatto. Nello stesso modo, sciogliete pochissimo cioccolato bianco. Sciogliete, da parte, in un goccio di acqua pochissimo colorante rosso in polvere, mischiate e aggiungetelo al cioccolato bianco fuso. Con l'aiuto di un piccolo cornetto di carta fate colare il cioccolato rosso sui pretzel, infine decorate con gli zuccherini.

Preparazione:

Polverizzate lo zucchero e le mandorle con l'aiuto di un mixer, fino a renderle una polvere impalpabile. Da parte, sempre col mixer, tritate il cioccolato. Versate tutti gli ingredienti in un pentolino e lasciate cuocere 7/8 minuti a fuoco medio basso, mescolando velocemente. All'inizio sarà completamente liquida, ma raffreddandosi e restando in frigo si solidificherà. Distribuite in vasetti precedentemente sterilizzati (2 medio/grandi) e fate raffreddare. Conservate in frigo, si mantiene anche 15 giorni. n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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BOSCOLO ETOILE ACADEMY a cura di Monica Zacchia

Gusto. Emozione. Comfort e qualità: questo articolo parla di tutto questo. Un anno fa la Boscolo Etoile Academy, storica realtà della formazione professionale per cuochi e pasticceri, ha trasferito la sua sede a Tuscania, in provincia di Viterbo, in un antico convento del XV secolo completamente r i s t r u t t u ra to , immerso nel verde. Entrando nella struttura si è subito colpiti dai profumi e dai sentori tipici di una scuola di alta cucina in attività e fermento. Il sito è costituito da 5 laboratori, dalla struttura alberghiera Boscolo 4 stelle, dalla biblioteca del libro antico di gastronomia fruibile anche in modalità digitale, e da un orto. Il fondatore, lo chef Rossano Boscolo ha portato un’innovazione fondamentale nella struttura, affiancare ai corsi per professionisti, corsi e

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proposte dedicate ai foodies. Nella mia personale esperienza ai corsi del Boscolo, è subito stata evidente la partecipazione diretta dell’alunno nelle preparazioni; mettere le mani in pasta come si suol dire e non solo guardare i grandi chef all’opera. Questa manualità si porta via con sé nella propria cucina e chi partecipa si sente parte di una brigata di cucina allegra e compenetrata da un unico obbiettivo. I corsi per gourmet del sabato, uno di pasticceria e uno di cucina o panificazione, sono tenuti negli splendidi laboratori della struttura, ognuno con il nome di un grande della gastronomia italiana: da Pellegrino Artusi a Antonio Latini, da Giovanni Nelli a Bartolomeo Scappi, tutti attrezzati con le ultime tecnologie per l’alta cucina. In particolare, il laboratorio Artusi è stato completamente dotato di attrezzature Arclinea per la cucina e le induzioni,


con ben 8 postazioni in marmo di Carrara, oltre alla postazione dello Chef. Partecipare ad un corso al Boscolo è un’esperienza olfattiva e gustativa unica e molto è affidato anche alla grande simpatia e professionalità dello chef Giuseppe Falanga e del resto dello staff. Una modalità attentiva impiegata su molti fronti della gastronomia, ha portato questa scuola a

rivolgersi anche a chi, ormai sempre più frequentemente, soffre di intolleranza al glutine, dedicando a questo aspetto specifici corsi di cucina e pasticceria. Insomma come dice lo chef Rossano Boscolo “Il cibo è piacere, amore per la vita, e cosa c’è di meglio che goderne in un ambiente confortevole immerso in una natura ancora quasi incontaminata come quella della Tuscia?”

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Ebbene si sa, le festa sono tanto belle, si sta in casa, si chiacchiera, si gioca con amici e parenti, si sta al calduccio davanti al camino e cos'altro si fa??? Si mangia!!!! Se avete quindi accumulato qualche chiletto, niente paura: eccovi svelate le 10 mosse per tornare in forma!!! Queste semplici regole, seguite tutti i giorni, vi faranno ritrovare la linea senza troppi sacrifici e zero stress!

In Forma in mosse!

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1. No ai cibi conservati: evitate di mangiare cibi pronti che contengono grassi e conservanti: meglio frutta e verdura sempre fresche e rigorosamente di stagione. 2. Stop ad alcool e bibite gassate, sì all'acqua: bevete 2 lt d' acqua al giorno , servirà per depurarvi dalle tossine in eccesso e stimolerà la diuresi. No ad alcolici e bibite gassate, che rovinano stomaco e fegato. 3. Non saltate mai i pasti : non saltate mai un pasto, non è questo il giusto modo di mantenersi in forma. Durante la giornata vale la seguente regola : mangiate al mattino come un re, a pranzo come un principe, a cena come un povero. 4. Almeno in due pasti principali includete frutta e verdura: la frutta e la verdura aiutano la flora batterica, la regolarità intestinale; sarebbe buona norma mangiarne almeno 4 porzioni al giorno. 5. Non dimenticate il pesce: il pesce è una fonte preziosa di proteine e vitamine, contiene poche calorie e si cuoce molto velocemente. Un consiglio? Cuocetelo al vapore, aggiungendo poco sale e olio a crudo. 6. Utilizzate metodi sani di cottura come il vapore, la lessatura, l’umido, la griglia e i brasati:. preferite sempre cotture veloci, evitando i fritti. 7. Le verdure saziano, cominciate da loro: a pranzo e cena, cominciate il pasto mangiando la verdura prima del primo o del secondo, vi aiuterà a sentire più facilmente un senso di sazietà. 8. Camminate 15-20 minuti al giorno: fare delle lunghe passeggiate distende corpo e mente; fate passi lunghi e respirate bene, senza stancarvi troppo. 9. Una volta la settimana concedetevi un pò di svago culinario : una volta alla settimana potrete premiarvi, mangiando ciò che più vi piace: un pò di cioccolata fondente non vi farà di certo male, anzi vi aiuterà a mantenere la linea. 10. Sedetevi a tavola con il sorriso: non pensate che il pasto sia una condanna; cucinate con piacere e non privatevi di nulla.


Salto nel crudo: sano e buono!

a cura di Laura Cuccato

Ogni anno crediamo di saper resistere alle tentazioni della tradizione, ma ci ritroviamo dopo il periodo natalizio con qualche chilo in più regalato da manicaretti a cui non riusciamo a rinunciare. Possiamo seguire alcune indicazioni per dare una svolta ai pasti festivi di questo periodo e proporre ricette crude al posto dei più tradizionali primi e dolci. Si intendono "crude" ricette preparate con ingredienti non scaldati oltre i 42°C, via libera dunque a frutta e verdura fresche ed essiccate, alghe, germogli e semi oleosi. Prima di dettagliare le ricette suggeriamo di porre attenzione alle combinazioni alimentari e di aiutarci con un pasto sequenziale: inizieremo con frutta e verdura crude sotto forma di centrifugati, spremute, frullati, salse per pinzimoni, decorate con augurali chicchi di melograno o foglie di insalata invernale ripiene. Porteremo poi in tavola una scelta adatta ad ogni palato: dalla delicata insalata di arance e finocchi finemente affettati fino al gustoso cavolo cappuccio pressato con cipolle dolci e peperoni. A questo punto potremo godere appieno tutte le portate successive senza dover slacciare la cintura, grazie all’antipasto naturale e vivo che avremo ingerito in precedenza. Questa sequenza di portate è adatta a tutti i pasti "festivi" mentre possiamo scegliere per gli altri pasti della giornata centrifugati, frullati e zuppe crude e saporite senza temere il “freddo”, infatti utilizzando le spezie con maestria la loro energia ci riscalderà senza l'uso dei fornelli (e senza dover lavare le pentole e teglie!). Se notaste un aumento di energia, vitalità e benessere avrete scoperto alcuni effetti di questo tipo di alimentazione! n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Quinoa di Natale Isola Felice Difficoltà: facile Tempi di preparazione: 30’ + 1 giorno per far

germogliare la quinoa e 3 ore di fermentazione delle verdure. Ingredienti (per 4 persone):

1 tazza di quinoa germogliata, circa 180 g (sciacquala e mettila in acqua fredda per 4-6 ore, poi sciacquala ancora e lasciala germogliare in un setaccio o in un germogliatore per 4-6 ore) 16 cavolini di bruxelles 2 porri piccoli sale qb 1 manciata di spinaci i grani di mezzo melograno per la salsa:

1 arancia 3 cucchiai salsa di soya tamari (senza glutine) 1 cucchiaio olio exavergine di oliva Preparazione: Tagliate a fettine sottili il porro e il cavolino di

bruxelles, cospargeteli di sale (1-2 pizzichi); massaggiateli per un minuto e copriteli con un peso (oppure utilizzate un pressaverdure): dopo 2-3 ore saranno morbidi. Tagliate a fettine sottili le foglie di spinacio. Preparate la salsa mescolando l’arancia, i tamari e l’olio. Mettete la quinoa germogliata in una terrina, aggiungete i cavolini e il porro pressati, gli spinaci e i grani del melograno, mescolate delicatamente e condite con la salsa all’arancia. NOTE: il crudismo che proponiamo

è vegano e privo di glutine, se non diversamente specificato.

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Difficoltà: facile Tempi di preparazione: 30’ + 2 h’ di riposo

in frigo

Ingredienti (per 4-6 persone): per la torta:

220 g mandorle pelate non tostate 6 datteri medjool denocciolati 2 manciate di uvetta ammollata 30g carruba in polvere o cacao crudo 1 cucchiaino di vaniglia in polvere 1 pizzico di sale acqua quanto basta per la crema di frutta:

1-2 vaschette lamponi o altri frutti rossi (se non li trovi puoi usare quelli congelati) sciroppo di agave Preparazione: Macinate le mandorle con il sale e riducetele

in farina; mettete la farina nel robot da cucina e aggiungete i datteri, l’uvetta, la vaniglia, la carruba e l’acqua fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto (si forma una palla). Trasferite il composto con uno spessore di 2 cm in una teglia foderata di carta forno e mettete in frigo per almeno 2 ore. Frullate i lamponi con il succo di agave e filtrate per togliere i semi. Con questo sciroppo coprite il fondo del piatto, tagliate la torta a forme regolari o a fette e mettetela al centro del piatto.


www.potandsoda.com

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in collaborazione con...

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ancia In alcune zone della Fr arati ep pr o i Mendiants vengon ivitĂ in occasione delle fest ione iz ad tr nella natalizie; dini or o tr at rappresentano i qu lla de ) ts an mendicanti (mendi per io ig gr Chiesa Cattolica: gli r pe a ol i francescani, vi i r pe e on agostiniani, marr i r pe co carmelitani e bian domenicani.

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PRIMO PREMIO!

Mendiants bianchi al torrone tenero con uvetta e rum Mendiants fondenti alla frutta secca e morbida di Sonia

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SECONDO PRE Christmas Cake di Veruska

irlandese, la Christmas Tipico dolce del Natale a via tanto tempo e che Cake è un dolce che port e giorno di anticipo, va preparato con qualchper essere accuratamente perchè è bene che riposi Natale, subito dopo il tagliato il giorno di cuni lo preparano anche pranzo in famiglia. Al iandolo riposare dentro 15/20 giorni prima, lasc stantemente bagnato per un panno leggermente e co 24 dicembre in modo da poi farcirlo la sera del triso di tutti gli aromi portarlo in tavola il 25 iningredienti. Se oggi la e i profumi dei singoli abbastanza “semplice” da Christmas Cake è un dolcegredienti sono facilmente preparare è perchè gli in ssato, quando la frutta reperibili rispetto al panditi non si trovavano secca, le spezie e i ca ltissimo; il taglio della facilmente e costavano moto importante: il Natale torta aveva un significa teva concedere finalmente era arrivato e ci si po a solita dieta fatta di qualcosa di diverso dall e patate. zuppa di verdure, bacon 64

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EMIO!

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Pizza di scarole di Luca

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La pizza è buona con qualsi asi condimento ma il gusto de ll a pizza ripiena è imbattib il e. Il pranzo della vigilia di Natale, nella tradizione napoletana, prevede a le altre cose la pizza di sctr ar Mix di sapori e contrasti,ole. essere farcita a piacim può con pinoli o noci, acci ento ughe ed olive nere.


Controfiletto di manzo con crema di verdure di Lucia

ca Tipico della tradizione Ce to at pi to es qu e Slovacca, e. il ib ed cr ha un gusto in ano I nostri nonni prepar lla de e tt ce ancora le ri al te an st no no tradizione, i an ov gi i giorno d’oggi Ăš pi ti at pi i de preferiscano a tr en ri si do leggeri. Quan to es qu e st fe a casa per le un piatto tradizionale è must! n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Speculoos di Paola

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Gli Speculoos sono dei biscotti tipici della tradizione belga e olandese, preparati per la ricorrenza di Saint Nicolas. Sono una vera rivelazion e per i profumi, i sapori e l’atmosfera, che rievocano.


Lussekatter di Micol

Questa ricetta che vi prop oniamo viene dal Nord Europa, dalla Svez ia ed è legata alla ce in particolare, giorno di Santa Lucia lebrazione del Originariamente tuttavia (13 dicembre). (gatti del diavolo) non i Lussekatter santa Lucia ma a Lucifero erano legati a di questi soffici dolcetti: la tradizione è infatti legata alla Ge allo zafferano secolo. Il diavolo (sotto rmania del XVII puniva i bambini monell forma di gatto) (sotto forma di bambino)i, mentre GesÚ dolcetti a quelli obbedi distribuiva i coloritura gialla serviventi. La forte l'oscurità del diavolo e a per evitare rievocava l'immagine di la forma a "S" un gatto che dorme. n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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I Ginger Bread sono tutto in conosciuti il mondo per il loro sapore; i piÚ artistici sono quelli in stile tedesco, come la casetta e di Hänsel e Gretel, hè rc sono golosissimi, pe glassa, di ricoperti caramelle e zuccherini.

Ginger Bread di Sgt Pepper

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Joulutorttu di Cristina

I Joulutorttu sono do etti tradizionali finlandesi di pasta sfoglc li prugne che si preparano a e marmellata di a Natale. La caratteristica di qu la loro particolare formesti dolcetti è zucchero a velo che li ri a a stella e lo delle abbondanti nevicatecopre, in ricordo durante la notte di Natale. Pare che i Joulutortt siano nati nelle case e nei monasteri u fin per sfamare, durante i fr landesi proprio persone povere e bisogn eddi inverni, le ingredienti semplicissimose, utilizzando farina, burro, bacche se i, come uova, lvatiche ed una cottura molto veloce. Originariamente la sfog a veniva arricchita con marmellata di li ba cc attualmente è tradizione he selvatiche; sfoglie con le prugne, ac farcire queste una buona tazza di GlÜgg,compagnandole con brulè servito con mandor una sorta di vin le e uvette. n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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I cantuccini no biscotti secchi console mandorle, tipici della tradizione natalizia toscana. La bottega di "Mattonella" (nome popolare del biscottaio ) esiste ancora oggi a Prato ed è considerata la depositaria della tradizione dei cantucci .

Cantuccini di Anrica

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La linzer torte è una specialità Austriaca famosa in tutto il mondo. Ma è anche il dolce delle feste in Ungheria, Svizzera e Germania. La paternità di questa torta è avvolta nel mistero: si parla di un pasticcere di nome Linzer, ma anche di un panettiere che nel 1823 iniziò a produrre questo dolce. Alla fine a noi poco importa della vera storia di questa torta, la cosa che invece è degna di nota è la sua bontà che conquista al primo assaggio. Di questa torta esistono tantissime versioni. Per la mia ho seguito la ricetta passo passo, perchè mi piaceva l’idea di mantenere intatta una ricetta tradizionale senza saltare o sostituire alcun ingrediente.

Linzer Torte di Vera

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Mendiants fondenti alla frutta secca e morbida Tempo di preparazione: 40 minuti DifficoltĂ : facile Ingredienti per 12 mendiants: 150 g di cioccolato fondente un pizzico di sale noci, nocciole, mandorle ciliegie, goji berries, uva verde, mirtilli rossi Procedimento: Sciogliete a bagnomaria 3/4 del cioccolato e aggiungete il sale. Lontano dal fuoco unite il restante cioccolato e mescolate bene. Prendete uno stampo antiaderente da muffin e versate un cucchiaio di cioccolato fuso in ogni cavitĂ (in questo modo saranno perfettamente rotondi, in alternativa formate dei cerchi su un foglio di carta forno aiutandoti con il dorso del cucchiaio). Adagiate la frutta secca e morbida su ogni dischetto premendo leggermente cercando di alternare gli ingredienti. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente ma in luogo fresco. Capovolgete lo stampo ed estraete delicatamente i mendiants. Sono pronti. Si conservano al fresco per qualche giorno (se ci riuscite) in un contenitore ermetico.

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Mendiants bianchi al torrone tenero con uvetta e rum Tempo di preparazione: 40 minuti DifficoltĂ : facile Ingredienti per 12 mendiants: 150 g di cioccolato bianco torrone tenero con nocciole, cioccolato, uvetta e rhum un pizzico di sale Procedimento: Sciogliete a bagnomaria 3/4 del cioccolato e aggiungete il sale. Lontano dal fuoco aggiungete il restante cioccolato e mescolate bene. Prendete uno stampo antiaderente da muffin e versate un cucchiaio di cioccolato fuso in ogni cavitĂ (in questo modo saranno perfettamente rotondi, in alternativa formate dei cerchi su un foglio di carta forno aiutandoti con il dorso del cucchiaio). Tagliate a coltello grossolanamente il torrone e distribuitelo su ogni dischetto premendo leggermente. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente ma in luogo fresco. Capovolgete lo stampo ed estraete delicatamente i mendiants. Sono pronti. Si conservano al fresco per qualche giorno (se ci riuscite) in un contenitore ermetico.


Christmas Cake Difficoltà: alta Tempo di preparazione: 2 ore + 5 ore di cottura Ingredienti per 12 porzioni: 225 g di farina 175 g di burro 175 g di zucchero muscovado 4 uova buccia di 1 limone buccia di 1 arancia 1 cucchiaino di spezie miste (cannella, chiodi di garofano, zenzero) 1 cucchiaino di noce moscata 6 cucchiai di wisky 500 g di frutta candita mista (limoni, arance, ciliegie) 200 g di uvetta sultanina 100 g di mandorle sminuzzate 100 g di farina di mandorle

del whisky in modo che si mantenga più a lungo. Decorate la torta 24 ore prima di consumarla, spalmando del miele sulla superficie, quindi adagiate del marzapane bianco (o pasta di zucchero) uniformando la superficie e aggiugendo altre decorazioni di zucchero a tema natalizio. Consumatela il giorno dopo, tagliandola a fette della grandezza desiderata.

Preparazione:

Ponete l’uvetta e i canditi in una ciotola, aggiungete 4 cucchiai di whisky e mescolate per bene, quindi coprite e lasciate riposare per 12 ore. Accendete il forno a 130° e foderate una teglia rettangolare da 20 cm (se avete scelto la versione bassa) o una rotonda da 18 cm (se avete scelto la versione alta) con un doppio strato di carta forno. Versate la farina, il burro a temperatura ambiente, lo zucchero, le uova, la scorza del limone e quella dell’arancia, le spezie miste, la noce moscata e sbattete fino a quando non otterrete un composto cremoso e liscio. Aggiungete a questo composto l’uvetta, i canditi, le mandorle e la farina di mandorle e mescolate accuratamente usando un cucchiaio di legno fino a quando gli ingredienti non saranno ben combinati tra di loro. Trasferite il composto nella teglia livellandone la superficie, quindi cuocete in forno per 5 ore circa controllando la cottura con lo stuzzicadenti. Sfornate la torta, fatela raffreddare completamente, quindi bagnatela leggermente con i restanti 2 cucchiai di whisky e avvolgetela per bene in tre fogli d carta forno. Conservatela in un contenitore ermetico bagnandola ogni 3-4 giorni con n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Pizza di scarole Difficoltà: Facile Tempo di preparazione: lievitazion

Preparazione: 1h’ + 1h’ di

Ingredienti (per 6-8 persone):

impasto 650 g farina 10 g lievito di birra sale olio extravergine d'oliva acqua calda (3 bicchieri) ripieno 1 scarola liscia 1 scarola riccia 1 spicchio d'aglio olio extravergine d'oliva olive nere noci (o pinoli) acciuga (facoltativa) uva passa (facoltativa)

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Lavorate gli ingredienti per l'impasto. Sciogliete il lievito con 1 bicchiere di acqua calda. Quindi aggiungete un pò di farina, per formare la pastella iniziale. Mettete un pizzico di sale, un cucchiaio d'olio d'oliva, altri due bicchieri di acqua calda ed amalgamate con il resto della farina, da inserire poco alla volta, fino ad ottenere la consistenza desiderata. Fate lievitare l'impasto (deve raddoppiare di volume). Conclusa la lievitazione, lavorate l'impasto con il mattarello, per stenderlo sino all’altezza necessaria. Ungete una teglia con un filo d'olio ed adagiate il primo strato di pizza. Dividete, intanto, le scarole in foglie e lavatele con acqua fredda. Mettete a bollire l'acqua in un tegame per lessare la verdura. Ultimata questa fase, saltate in padella le scarole con olio d'oliva ed uno spicchio d'aglio. Cuocete a fiamma media ed a cottura quasi ultimata aggiungete pinoli (o noci), olive nere ed acciughe a pezzetti. Adagiate quindi la scarola sullo strato di pizza preparato nel tegame. Stendete un secondo strato e coprite la scarola. Per unire i lembi dei due strati si può utilizzare qualche goccia d'acqua. Ungete la parte superiore della pizza con l'olio, e mettete in forno a 250° per 25/30 minuti. Togliete dal forno quando lo strato superiore della pizza diverrà leggermente scura. Potete gustarla anche fredda.


Controfiletto di manzo con crema di verdure Difficoltà: alta Tempi di preparazione: 2h’ + 2 h’ di cottura Ingredenti per circa 10 persone: 700 g di Manzo (controfiletto e’ l’ideale) 3 cucchiai d'olio 3 carote 1 rapa 1 cipolla 2 cucchiai di zucchero 1 cucchiaio di mostarda 3 cucchiai di aceto 1 l di brodo di manzo 1 cucchiaio di farina 1 cucchiaio di burro 150 ml di panna 150 ml di panna acida 1 limone 2 cucchiai di salsa di mirtilli rossi sale pepe

troppo liquido aggiungete farina.

Dividete il composto in due parti. Versatelo su della

carta stagnola e avvolgetelo come una salsiccia, stringendolo bene ai lati. Formate così i due dumplings.Con i lembi di una forchetta o un coltello fate dei piccoli fori e poi cuocete in acqua bollente per circa 20 minuti. Togliete la carne cotta dalla pentola e tenetela al caldo. Sciogliete in un pentolino un cucchiaio di burro, aggiungete la stessa quantità di farina e mischiate bene. Aggiungete il roux alle verdure calde con il brodo. Portate a bollore nuovamente, fate restringere e addensare il brodo. Frullate con un mixer il tutto fino ad ottenere una salsa omogenea. Aggiungete la panna, la panna acida, il limone e la salsa di mirtilli rossi. Regolate di sale, zucchero o limone in base al vostro gusto. Tagliate la carne e i dumplings a fettine e servite il tutto con la salsa di verdure. Decorate con altra salsa di mirtilli rossi e panna acida.

Per i dumplings: 250 g di pane bianco vecchio di 1-2 giorni 2 uova 60 g di farina 250 ml di latte 30 g di burro erba cipollina Preparazione: Pelate le carote e la rapa, tagliatele a rondelle e tritate la cipolla. In una padella riscaldate un po' d'olio e fate dorare la carne in tutti i lati; toglietela e tenetela al caldo. Cuocete poi le carote e la rapa nella stessa padella, aggiungete 2 cucchiai di zucchero, del pepe e fate caramellare le verdure per qualche minuto. Aggiungete le cipolle. Quando le verdure raggiungono un bel colore dorato aggiungete la mostarda, l’aceto e il brodo d manzo. Se avete dei limoni biologici aggiungete anche un pò della buccia. Portate a bollore e aggiungete nuovamente la carne. Il liquido deve coprire completamente la carne. Infornate a 125º C per un paio d’ore. Il piatto è pronto quando la carne sarà tenerissima. Preparate i dumplings mentre la carne cuoce. Tagliate il pane a pezzi. Mischiate il tuorlo d'uovo con il burro, il latte e l'erba cipollina tritata e versate tutto sopra il pane. Montate l’albume a neve e unitelo al composto di pane. Se il composto dovesse risultare troppo denso aggiungete del latte; al contrario se n. 2 Dicembre 2011 - OpenKitchen

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Speculoos

Lussekatter

Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 45’ + il riposo

Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 1 h’ circa

Ingredienti: 175 g di farina 1 tuorlo 125 g di burro morbido 125 g di zucchero di canna scuro 1 cucchiaio di latte 1/2 cucchiaino scarso di lievito istantaneo per dolci 1 cucchiaino di cannella 1/2 cucchiaino di spezie miste (chiodi di garofano, anice stellato, zenzero, noce moscata, coriandolo, cardamomo) 1 pizzico di sale

Ingredienti per 12 Lussekatter 120 g burro 250 dl latte 1 bustina di zafferano 25 g lievito di birra 1 pizzico di sale 120 g zucchero 500 g farina uvetta 1 uovo per lucidare

Preparazione: Setacciate la farina con le spezie, il lievito e il sale. Impastate il burro morbido con lo zucchero, incorporate la farina e le spezie ed infine il tuorlo ed il latte. Lavorate l'impasto fino ad ottenere un composto omogeneo e lasciatelo riposare almeno tre ore (meglio una giornata). Stendete poi l'impasto con un mattarello. Date la forma desiderata ai biscotti ed infornateli a 180° per 15 minuti circa.

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Preparazione:

Fate fondere il burro e unitelo in una capiente

ciotola al latte tiepido. Aggiungete il lievito sbriciolato. Pestate lo zafferano con una piccola quantità di zucchero e aggiungetelo al latte. Unite il resto dello zucchero, il sale e la farina e impastate. Lasciate lievitare l'impasto per 30-40 minuti in un luogo caldo, coperto con un panno. Impastate, quindi, brevemente su una spianatoia infarinata, formate 12 cordoni e disponeteli a forma di S su una teglia foderata con carta da forno. Disponete l'uvetta (vedi foto) e lasciate lievitare per 15 minuti sotto un panno. Sbattete l'uovo in una ciotola e lustrate i dolci con l'aiuto di un pennello. Cuocete in forno caldo a 250° per 8-10 minuti. Sformate, coprite con un panno leggermente umido e lasciate raffreddare.


Ginger Bread

Joulutorttu

Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 40’

Difficoltà: Facile Tempo di preparazione: 1 ora pù il riposo

Ingredienti: Ingredienti per 20 Ginger Bread: 450 g di farina 200 g di farina 00 300 g burro freddo 100 g burro a temperatura ambiente 1 tuorlo d’uovo 60 g di uova 50 ml di panna 50 g di miele 1 cucchiaino di bicarbonato 50 g di zucchero 10 g di cacao Per decorare: 40 g di fecola 2 cucchiaini di mix di spezie (chiodi di garofano, noce marmellata di prugne 1 uovo moscata, cannella, zenzero, coriandolo) zucchero a velo 1 bustina di vanillina Preparazione: Realizzate una frolla incorporando farina, burro, uova, zucchero, mescolando con cura affinché l’impasto risulti omogeneo. Fatelo riposare in frigorifero per almeno 2 ore, trascorse le quali, preriscaldate il forno a 180° gradi e preparate una teglia, ricoprendola con la carta forno. Ponete quindi la pasta su di una spianatoia pulita e, con l’ausilio di un mattarello e un pò di farina, stendetela fino 3 mm, quindi ritagliate gli “ometti” e posizionateli sulla teglia da forno, distanziati l'uno dall’altro. Cuocete per circa dieci minuti, quindi sfornate e fate raffreddare. Decorate gli “ometti” secondo il vostro gusto: creando occhi, bocca e contorni dei vestitini con la glassa bianca o colorata. Quando anche questo procedimento sarà terminato, attendete che le decorazioni si siano asciugate e servite in un grande piatto da portata.

Preparazione: Mescolate tra loro la farina setacciata, il bicarbonato, il burro, il tuorlo d’uovo e la panna. Formate con l’impasto una palla, ricopritela con la pellicola trasparente e riponetela in frigo per mezz'ora. Stendete la sfoglia ad uno spessore di circa 4 mm e punzecchiate la superficie con una forchetta. Ritagliate con un coltello tanti quadrati di circa 10x10 cm e ad ogni angolo effettuate dei tagli di circa 3 cm, piegando al centro, alternandole, una metà delle punte. Premete bene le punte al centro e aggiungetevi sopra un cucchiaino di marmellata di prugne. Spennellate i dolcetti con un uovo sbattuto e infornateli a 225° per circa 15-20 minuti. Una volta raffreddati spolverizzate i Joulutorttu con lo zucchero a velo.

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Cantuccini

Linzer Torte

Difficoltà: facile Tempo di preparazione: 1 h’ circa

Difficoltà: media Tempo di preparazione: 1 ora

Ingredienti per circa 30 cantuccini 250 g di farina 00 200 g di zucchero 4 g di lievito per dolci 1 cucchiaino di miele 1 cucchiaio di vin santo 2 uova intere + 1 tuorlo 1 pizzico di sale 140 g di mandole con la pellicola

Ingredienti: 125 g di zucchero 3 tuorli 300 g di burro 275 g di farina 1 cucchiaino di lievito istantaneo per dolci 175 g di mandorle (o nocciole) buccia grattugiata di 1 limone 1/2 cucchiaino di cannella un pizzico di chiodi di garofano macinati 1 vasetto di gelatina di ribes 2 cucchiai di Brandy

Preparazione: Setacciate la farina in una ciotola capiente, aggiungete lo zucchero, il lievito, il sale, il miele, le uova e il vin santo. Amalgamate il tutto molto bene, aggiungete le mandorle e preparate dei filoncini larghi circa 8 cm e alti 2 cm da mettere sulla teglia del forno rivestita di carta forno. Cuocete per circa 20 minuti a 180°; togliete dal forno, tagliate i filoncini in diagonale, dando la forma tipica del cantuccino, e rimettete in forno per farli biscottare, devono essere croccanti e non morbidi dentro. Lasciate raffreddare e servite.

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Preparazione: Mescolate in una ciotola il burro con lo zucchero. Aggiungete le uova, la farina, il lievito, le spezie e le mandorle tostate e amalgamate. Foderate la teglia con parte della pasta ottenuta e lasciatene da parte quel tanto che basta per creare le strisce decorative. Mescolate la marmellata col Brandy e farcite la torta. Inserite nel sac à poche la pasta rimanente e sulla marmellata create le strisce orizzontali e verticali per decorate la torta come con le normali crostate. Fate in modo che le striscioline tocchino il bordo della torta. A piacere potete aggiungere mandorle o pistacchi tritati. Infornate a 170° per circa 45 minuti.


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CLAUDIA ANNIE CARONE coordinamento, creativity, marketing

MONICA ZACCHIA coordinamento, revisione bozze

http://lericettedellamorevero.com/

http://dolcigusti.com/

Sono nata in Salento. Ho respirato a lungo i profumi del “fatto in casa”, fin da quando la mia testa arrivava appena sotto l’altezza del tavolo, giusto da permettermi di spiare l’arte in punta di piedi, senza essere vista. Sono cantautrice e laureanda in beni musicali, appassionata dell’arte culinaria. In Open Kitchen coordino il team e curo il lato creativo, trasformando le idee in realtà.

Sono una blogger nel cuore, con una passione latente sempre presente negli anni, il profumo del pane o di un dolce appena sfornati, la lettura delle ricette come balsamo anti-stress, i maestri pasticceri come guru della felicità. In Open Kitchen collaboro nella coordinazione dei lavori e revisiono le bozze. idee in realtà.

NICOLETTA PALMAS coordinamento e traduzioni http://my-breadandbutter.com/ Sono nata in Sardegna, ma ho vissuto 9 anni a Londra dove ancora lavoro come assistente di volo per una compagnia Giapponese. Al momento abito vicino a Roma e faccio su e giù tra Londra e Tokyo. Adoro la cucina italiana ma anche quella etnica. In Open Kitchen collaboro nella coordinazione e mi occupo delle traduzioni.

ELISA ADORNI impaginazione magazine

DONATELLA SIMEONE fotografia

http://staserasicenadanoi.blogspot. com/

http://ilcucchiaiodoro.blog.tiscali.it

Vivo a Parma, sono architetto e insegno restauro all’Università di Parma. Amo cucinare e riscoprire le tradizioni culinarie della regione in cui vivo, i piatti che preparo hanno i profumi e i sapori della ‘cucina della nonna’, non senza l’aggiunta di un tocco personale. In Open Kitchen curo l’impaginazione del magazine.

Salernitana residente a Reggio Emilia da 8 anni. Amo cucinare da quando sono piccola, prediligo i dolci e piatti semplici ma cucinati con cura,dedizione e con uno sguardo sempre alla tradizione. Oltre alla cucina mi dedico con passione alla fotografia food e non solo. In Open Kitchen curo la fotografia.

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ontributor

ANNA FRANCA LUCARELLI

Agnese Gambini

Antonella Cennamo

Antonella Marconi

http://amarantomelograno. blogspot.com/

http://bastaunsoffiodivento. blogspot.com/

http://saporiinconcerto.blogspot. com/

Sono marchigiana che ha deciso di farsi adottare da Roma 7 anni fa. Ho un passato remoto di vita tranquilla di paese e un passato recente di vita movimentata di città, studi in scenografia, architettura d’interni e arredamento, e un presente di vita tranquilla di città, studi in fotografia e passione per il cibo.

Napoletana trapiantata a Bruxelles. “Basta un soffio di vento” è un mix delle mie passioni: la buona cucina, la fotografia, i viaggi e la mia bambina. Il mio blog è proprio come me, irrequieto, spesso ironico, goloso e sempre curioso, qualche volta creativo, altre molto, molto pigro. Spero davvero che nelle mie realizzazioni e tra le mie righe troviate ispirazione, idee e perché no, anche un sorriso.

Sono diplomata al Conservatorio. Amo leggere, scrivere, cucinare, viaggiare, fotografare, andare per musei, ai concerti. Nel mio blog di cucina pubblico ciò che creo con passione.

Mi chiamo Anna Franca, ho 32 anni, vivo a Brindisi e sono un’appassionata di cucina da sempre. Sono laureanda in Economia presso l’Università del Salento. La mia famiglia produce e commercializza prodotti da forno da più di 25 anni, pertanto ho le mani in pasta fin da quando ero piccola.

IMMA DI DOMENICO

Cinzia Donadini

Natalia Piciocchi

Rita Loccisano

http://dolciagogo.blogspot.com/

http://essenzaincucina.blogspot. com/

http://fusillialtegamino.blogspot.com/

http://amouseonthetable.com/

Sono napoletana quasi quarantenne con 2 figli ed una passione smodata per la pasticceria.. Se fosse possibile vivrei sempre con le mani in pasta circondata dal cioccolato e da sbuffi di farina, tra profumi di spezie e ciuffi di panna, tra fruste e frullini, tra uova e burro morbidissimo... morbido come me!

Nella vita di ogni giorno sono interior designer, moglie e mamma di due figli a cui... non piace troppo mangiare.Da sempre amo cucinare e nella vita avrei voluto farne una professione, ma ho percorso altre strade ed oggi vivo di matite e colori, tra i profumi e i sapori di cui parlo nel blog.

Vivo in Campania e sono una mamma di 36 anni appassionata di cucina. Nella vita mi occupo di agro-zootecnia e qualità degli alimenti e, naturalmente, le mie scelte culinarie seguono da sempre la valorizzazione di prodotti sani e genuini.

Vivo a Modena con i miei due figli di 15 e 16 anni. La mia passione per l’estetica e la presentazione dei piatti mi ha portata a creare il VisualFood®, cibo bello da vedere e buono da mangiare. Le mie idee sono pubblicate sul sul mio sito.

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Patrizia De Angelis

LAURA CUCCATO

TERESA BARBERA

http://idolcinellamente.blogspot. com/

http://www.saltonelcrudo.it/

http://bacidizucchero.blogspot. com/

Da sempre ho la passione per la cucina, mi piace sperimentare nuove ricette per far felice il palato dei miei cari, oltre che il mio. Il blog è nato per gioco e ora è diventato il mio angolo personale dove custodire tutto ciò che cucino con amore.

Da Torino a Milano, da architetto a web designer, da onnivora a crudista: cibo vivo, colori intensi, sapori nuovi, ingredienti misteriosi, tecniche sconosciute, consistenze inaspettate per una s-cucina che mi ha conquistata e merita di essere conosciuta.

Siciliana doc, attenta ai gusti del passato, ma alla ricerca di quelli innovativi. Adoro la pasticceria e tutto ciò che preparo lo faccio per chi amo: da ciò infatti viene il nome del mio blog.

DONATELLA SCATAMACCHIA

FEDERICA CHRISTINE MARZOLI

http://ciboperlamente. wordpress.com/ ...vuoi essere dei nostri? Giornalista, globetrotter e amante della buona cucina. Risultato? Vita precaria ma felice. Da qualche anno a questa parte non vivo nello stessa città per più di tre mesi; in questo girovagare toglietemi tutto tranne il mio netbook e il mio set di coltelli.

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Ho iniziato a fare il vino con mio nonno, che aveva una vigna nei pressi di Roma. Ho studiato e lavorato in Irlanda, dove ho imparato a fare il mosto e la birra; ho fatto esperienza in diversi pub ed enoteche a Dublino, fino al mio ritorno in Italia dove mi sono diplomata Sommelier alla F.I.S.A.R e collaboro con enoteche e locali.


Coordinamento & creativity CLAUDIA ANNIE Coordinamento & revisione bozze MONICA ZACCHIA Coordinamento & traduzioni NICOLETTA PALMAS Impaginazione magazine ELISA ADORNI Fotografia DONATELLA SIMEONE PER LA PUBBLICITA’: Desideri pubblicizzare un prodotto, un evento o un’azienda su OPEN KITCHEN MAGAZINE? Invia una mail all’indirizzo: creativita@openkitchenmagazine​.com scrivendo come oggetto “pubblicità” e presentando la tua proposta: saremo lieti di conoscerti!!! PER I LETTORI: Sai fotografare e cucinare molto bene e desideri collaborare con OPEN KITCHEN MAGAZINE? Invia la tua mail all’indirizzo creativita@openkitchenmagazine​.com scrivendo come oggetto “candidatura”: da oggi OPEN KITCHEN MAGAZINE ti da l’opportunità di vedere pubblicate le tue ricette inedite, corredate di foto (senza scritte) del piatto finito sul nuovo portale!!!

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Open Kitchen Magazine www.openkitchenmagazine.com numero 2, anno 2011

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