Newl'Ink N.3

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l’ARCO

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NEWL’INK

marzo | aprile 2012

di Luca Finocchiaro

che e maestranze differenti tra loro. Nell’arco della sua travagliata storia la cattedrale di Nidaros è “morta” per poi rinascere in forme e dimensioni differenti ma pur sempre nel totale rispetto del suo impianto originario, quello di una croce latina. La grandezza della croce in architettura sta forse in qualche modo proprio in questo: nella sua assenza di una dimensione specifica. Contrariamente a quanto accade per figure geometriche compiute, come ad esem-

Non sono uno storico né tanto meno un teorico dell’architettura. semmai un tecnico. Forse anche per questo mi è particolarmente difficile scrivere della croce in architettura. Figura, quest’ultima, come poche, carica di valore simbolico. su di essa sono state costruite nei secoli piccole chiese ma anche maestose cattedrali, a volte intere città. Dal piccolo bow-window del mio appartamento di Trondheim, intravedo,tra le cime degli alberi innevati, l’esile torre che sovrasta il transetto della cattedrale di Nidaros (Nidarosdomen in lingua Norvegese). il volume della chiesa si erge maestoso su una distesa di piccole case lignee. il colore grigio scuro della sua pietra stacca il bianco della neve che la circonda. La costruzione di Nidarosdomen ha inizio nell’anno 1070 e dura circa tre secoli. Le sue mura vengono erette intorno alla tomba del santo re olav Haraldsson, morto nella battaglia di stikelstad del 1030. Fino al concilio lateranense del 1521 la cattedrale è meta di pellegrinaggi santi e sede di un arcivescovato che si estende ben al di là dei confini geo-

grafici della Norvegia includendo Groenladia, isole Faroe, orcadi e isola di Man. Nei suoi quasi mille anni di storia la cattedrale è più volte distrutta da incendi che la privano prima dell’ala ovest della navata centrale (1327), poi dell’intera copertura (incendi del 1708 e del 1719). parte di quest’ultima è presto ripristinata. La navata centrale deve invece attendere il più ampio e ambizioso progetto di ristrutturazione intrapreso nel 1869 e concluso solamente nell’anno 2001. in un secolo e mezzo di lavori viene completata la facciata principale ad ovest con la costruzione di due nuovi ordini di statue al di sopra dei due esistenti di epoca gotica. sono anche costruite le due torri campanarie e una copertura unica sopra la navata centrale. Transetto e abside vengono coperti con esili coperture piramidali il cui slancio è sicuramente più idoneo allo stile gotico della chiesa. all’interno della cattedrale è ancora possibile leggere la storia della sua costruzione nel taglio delle pietre e nei diversi ordini e apparecchiature costruttive che ci parlano di tecni-

pio il cerchio, quello della croce è un sistema aperto. Un intersezione tra due linee capaci di crescere all’infinito ma anche libere di cambiare natura o spessore. Questa caratteristica conferisce alla croce una qualità speciale, quella di poter continuamente reinventarsi, e, come tale, sopravvivere nel tempo.

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interno della Cattedrale di Nidaros i Cattedrale di Nidaros, esterno

QUI SOTTO

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(Fotografie di Luca Fonocchiaro)

Cattedrale di Nidaros, 1857, calcografia


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