Promemoria - storie e figure della Memoteca Pian del Bruscolo, numero 1

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divisione degli uffici, tanto necessaria al regolare andamento; per cui è indilazionabile il provvedimento che dia distinte sedi all’Ufficio del Podestà, allo Archivio, alla Segreteria, allo Stato Civile, alla Direzione Didattica, al magazzino dei mobili e materiali. Il Podestà delibera, quindi, di attuare la sistemazione della sede comunale e di incaricare l’Ingegner Carlo Mariotti di Pesaro della redazione del progetto. Costui, alla fine del lungo elenco di interventi da attuarsi, scriverà: Bisogna tener presente che i lavori fatti in fabbricati vecchi, oltre presentare notevoli difficoltà tecniche hanno costo maggiore… Certi lavori, come si sa, vanno alla lunga e ancora nel ‘37 si parla di Sistemazione e riattamento di locali del fabbricato ad uso Municipio dal momento che l’edificio, adibito fino a quel momento a scuola elementare, si liberava di alcuni ambienti, grazie alla costruzione del nuovo palazzo scolastico lì accanto: …ma poiché i locali della sede municipale si trovano in pessime condizioni igieniche ed anche statiche, si è richiesto l’intervento del tecnico del Comune. Si trattava di trasferire gli uffici dal primo piano al piano rialzato, perché per esigenze scolastiche gli uffici che avevano sede al piano rialzato erano stati da tempo trasportati, con discapito di scomodità, al piano superiore ed ora si riteneva opportuno riportarli al piano rialzato, tanto più che diversi locali abbisognano di urgenti riparazioni come pavimenti, solai, soffitti... L’ambulatorio che si trovava al piano rialzato viene decentemente sistemato nel piano scantinato ed ivi troverà una sede con relativa sala d’aspetto. E finalmente, nel 1939, ecco il collaudo dei lavori alla sede comunale, che riguardarono l’ambulatorio, la sala d’aspetto, la sala dei concerti, gli uffici del podestà, del segretario e dell’applicato e la chiusura del camino dell’ufficio di Stato civile. Una relazione su una visita ispettiva dei primi anni Quaranta voluta dalla prefettura ci conferma che in seguito alla costruzione del nuovo edificio scolastico gli uffici comunali sono stati sistemati sullo stesso piano in cui trovasi ancora una stanza adibita ad archivio deposito, ingombro di carte, fascicoli e registri che bisognerebbe selezionare eliminando quelli superflui. Allora il podestà aveva il domicilio a Pesaro e si faceva vedere a Montelabbate una o due volte la settimana. Prima di essere state abbandonate a causa dello sfollamento, le stanze del palazzo sono state testimoni di un fatto che ci piace raccontare attraverso le parole del segretario comunale Pasquale Bartolomei: Io sottoscritto Segretario comunale, in assenza del Commissario prefettizio Oronzo Danese, sfollato, reputo dove-

A pagina 33: Montelabate (Pesaro). Ricordo del XX anniversario della Società Operaia Maschile e Inagurazione del vessillo della Società Operaia Femminile, cartolina (la SOMS fu fondata nel 1891; la cartolina dovrebbe quindi essere databile al 1911); Saluti da Montelabate (Pesaro) cartolina datata 6 Novembre 1917 (edizioni Alterocca, Terni; Archivio storico diocesano di Pesaro, Fondo G. Gabucci). Entrambe le cartoline riproducono la stessa fotografia, scattata prima della costruzione della scuola elementare; sotto: Montelabbate, Borgo mercato, mappa del Catasto gregoriano (1835), dettaglio. Sotto, Montelabbate, tre cartoline riferibili agli anni Trenta del ‘900 (la denominazione Via Roma fu imposta dal Regime fascista nel 1932). Le fotografie sono di Mauro Arceci, Urbino; la stampa della prima immagine dall’alto è dello Stabilimento Dalle Nogare e Armetti di Milano (Archivio storico diocesano di Pesaro, Fondo G. Gabucci e raccolta privata, Pesaro)

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