Opera Prima

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CARDINI

MARCO

Nasce nel 1954. Frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti a Carrara. Dipinge, ma la pittura tradizionale non lo soddisfa appieno. Quando vede suo figlio giocare con il computer, si incuriosisce della tecnologia informatica e nella metà degli anni ‘90 si avvicina al computerART Lab del C.N.R. di Pisa, diretto da Leonello Tarabella – qui aveva già avuto la fortuna di incontrare il M° Pietro Grossi nel pieno della sua ricerca musicale/tecnologica. Collabora alla realizzazione di una serie di applicazioni software per dipingere in modo nuovo, al passo con i tempi. PAGe (Painting by Aerial Gesture) è il sistema informatico che usa per le sue performance. Nel 1996 è invitato alla New York University e nel 1999 al “Columbia University Interactive Arts Festival” dove esegue una performance al Merce Cunningham Dance Studio di New York. Nel 2002 gli è stato assegnato il Premio G. Marconi per l’Arte Tecnologica. É invitato a Congressi Internazionali di Arte e Tecnologia in Italia e all’estero e i risultati della sua ricerca artistica sono presentati in trasmissioni RAI di carattere artistico tecnologico. É nel Bunker Poetico della Biennale di Venezia 2001. Collabora con musicisti classici (Heinrich Unterhofer) componendo un’opera di pittura cibernetica eseguita in tempo reale assieme all’Orchestra Haydn di Bolzano. Collabora con musicisti jazz (Umberto Petrin, Max De Aloe, Roberto Dani). Trasferisce sulla composizione musicale la sua esperienza creativa di pittore e compone musica per le sue performance. Scrive poesie. Attratto dalla Fisica, in particolar modo dalla meccanica quantistica, si documenta sull’argomento con letture di divulgazione scientifica traendone motivi per le sue creazioni artistiche. Lucrezia de Domizio Durini, con la quale da anni ha un’intensa collaborazione artistica ed umana, lo invita nel 2001 al Museo d’Arte Contemporanea di Sarajevo dove esegue l’opera cibernetica “Semina”. É negli Eventi della Biennale di Venezia 2007. Mario Costa e Giuseppe Siano, studiosi e ricercatori di estetica contemporanea e di nuove tecnologie, hanno parlato e scritto della sua ricerca artistica. Ha eseguito performance in Italia e all’estero: Pisa, Bologna, Sarajevo, Dakar, New York, Parigi, Amsterdam, Tessaloniki, Lucca, Catania, Madrid. Quello che vediamo non è necessariamente quello che è What you see is not necessarily what is

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Visibile con occhiali anaglifici rosso e ciano Visible with red end cyan anaglyph glasses

Stella 3D cm 142 x 142


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