Madre Terra

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CLAUDIO CARRIERI Terra cruda Le mie “Odalische”, le “Omunde” modellano l’assenza, il “Pneuma” di cui vogliono farsi impronta. Origine e fine si abbracciano nel gesto artigiano che, ripetitivo, costruisce dal basso, salendo verso un oscillante polo siderale. Il moto del fare circolare-tautologico intorno al centro cavo individua l’asse cosmico delle mitologie. Così, come in una preghiera che corrisponde all’atto cosmogonico, si definisce una forma come un “Mandala” tridimensionale, uno “Stupa”, una “Ziqurrat”, una “Dea”: l’archetipo di un tempio contemporaneo. Il decoro infine, è scrittura del gesto, una calligrafia che reca nel suo stile lo stesso canone che origina queste figure.

Claudio Carrieri è nato a Prince George (Canada) nel 1956, è pittore e scultore, il suo studio si trova a S. Bernardo in Valle, Savona. All’attivo ha numerosi allestimenti ed esposizioni personali e collettive sia in Italia che all’estero. Tutto il suo lavoro è volto al “Metodo”; per Carrieri l’arte è scienza nel senso più alto, dove il pensiero razionale smaterializza il confine fra phisis e credo. Primi anni ‘70: frequenta assiduamente le fabbriche di ceramica di Albisola “C’era il mito del Dams di Bologna, improvvisavamo performances di grafitismo per decorare gli scogli sulla spiaggia o di fotografia “living” inscenando cruenti delitti nelle vie del centro, o ancora, sempre all’aperto, coinvolgendo i passanti in action painting collettiva, allestivamo grandi tele sui muri del centro storico o per terra in una piazza”. Oltre alla amicizia con Sergio Giuliani, è fondamentale nella sua formazione di artista, l’incontro con il maestro Antonio Sabatelli e con Luciano Francesconi, maestro grafico umorista.


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