SH19 La Scomparsa di Lady Frances Carfax / Il Detective Morente

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La Scomparsa di

Lady Frances Carfax Il Detective Morente


SHERLOCK HOLMES

Pubblicazione edita da: Malavasi editore S.r.l.

n. 19

Direttore responsabile: Nicola Malavasi Testi: Nicola Malavasi Gianluca Salvatori, CHS, BS Enrico Solito, CHS (D), BSI. Past President di Uno Studio in Holmes Fotografie: Granada International Progetto Grafico: Cristina Ghelfi - Modena Periodico quattordicinale corredato da DVD. Il DVD allegato non è vendibile separatamente. Esce il Sabato. Registrazione presso il Tribunale di Modena. Distribuzione: Sodip spa (MI) Stampa: Ecofina S.r.l. (MI) Malavasi Editore s.r.l. è iscritta al ROC al n° 7721. IVA assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma, lettera C; D.P.R. 633/72. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Filiale di Modena - Tassa Riscossa L’Editore si riserva la facoltà di modificare i prezzi nel corso della pubblicazione in relazione a variate condizioni di mercato. © 2005 Malavasi Editore s.r.l. - Modena Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta o memorizzata in sistemi di archivio o trasmessa in forma o mezzo elettronico, meccanico, attraverso registrazioni o altri sistemi noti e futuri, senza esplicita autorizzazione scritta da parte dell’Editore ad eccezione di brevi passaggi e recensioni.

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La Scomparsa di

Lady Frances Carfax

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vventura “fuori sede” per il nostro amato Sherlock Holmes che questa volta conduce la partita non dal consueto 221b di Baker Street ma si spinge – forse non avremmo dovuto scriverlo per non rovinare un colpo di teatro – sin nel cuore del continente, sulle tracce di Lady Frances, una aristocratica signora inglese che da ormai cinque settimane, ha cessato di dare notizie di sé ai propri conoscenti. Watson, mandato in avanscoperta da Holmes che, si dice trattenuto a Londra da casi più importanti, inizia a ricostruire gli ultimi movimenti della scomparsa scoprendo così che la signora ha lasciato improvvisamente la propria camera d’albergo, dopo aver ricevuto la visita di un misterioso uomo dall’aspetto minaccioso. Un uomo che viene descritto come assai alto e con una folta barba scura: il classico tipo dal quale occorre stare alla larga. Apparentemente la nobildonna si era accodata, durante il grand tour attraverso il continente, ad un certo dottor Schlesinger, uomo anziano ed infermo, dedito agli studi biblici ed in viaggio in Europa alla ricerca di un clima più favorevole alla propria cagionevole salute. Seguendo gli indizi il caro Watson arriva fino a Montpellier dove interroga la cameriera personale di Lady Frances: da costei apprende notizie che aggravano ulteriormente la posizione del misterioso uomo barbuto. Camminando per le strade della cittadina francese Watson, sempre più convinto della colpevolezza di questo poco-di-buono, se lo trova innanzi ed inizia così una violenta colluttazione dalla quale esce incolume grazie al provvidenziale intervento di Holmes che, all’insaputa dell’amico e collega, aveva seguito tutto a distanza, senza farsi notare. Le opinioni del Grande Detective e del caro amico Dr Watson sembrano on. Philip Green (Jack Klaff), alquanto discordanti infatti ciò che Lady Carfax (Cheryl Campbell) 3


ad Holmes risulta evidente non lo è per Watson e viceversa. Alla fine si scoprirà che il truce straniero non è così minaccioso come, all’apparenza, potrebbe sembrare e che l’anziano dottor Schlesinger non è completamente dedito agli studi biblici. La Scomparsa di Lady Frances Carfax apparve nel 1911, con le illustrazioni di Alec Ball, sul numero di Natale dello Strand Magazine. Sulla copertina si vede lo Strand innevato, all’angolo di Southampton Street, ed una pubblicità delle cioccolate Fry’s che – a detta dei produttori – “significano Natale più felice”. All’interno della produzione Granada questa avventura, realizzata nel 1991, apre la nuova serie de “Il taccuino di Sherlock Holmes”. All’epoca Jeremy Brett iniziava, purtroppo, a dare i primi concreti segni della malattia che l’avrebbe poi portato alla morte. Il bravissimo attore assicurò la produzione che si sarebbe rimesso in sesto prima dell’inizio delle riprese, ma la volontà non fu sufficiente per avere la meglio sulla malattia ed il risultato è senza dubbio sotto gli occhi di tutti. Non è il cinismo, ma piuttosto l’obiettività, che ci fa rimpiangere il primo, straordinario Holmes, dagli occhi penetranti e dal guizzo improvviso. La trasposizione televisiva di questa avventura ha presentato alcune difficoltà legate essenzialmente al fatto che, nel testo originale, il personaggio chiave – l’aristocratica Lady Frances – non compare, se non evocata nel racconto, sino all’ultimo atto. E così pure il nostro beniamino – l’infallibile Sherlock Holmes – che fa credere di essere rimasto a Londra per impegni bisognosi di maggiore attenzione. Mentre nella pagina scritta l’idea di far comparire la protagonista solamente alla fine ha l’effetto di aumentare la tensione, certamente poco si adatta ad uno sceneggiato televisivo che deve carpire, sin dalle prime battute, l’attenzione dello spettatore pur conservando chiarezza nello svolgersi della vicenda. Il ritorno alla fedeltà canonica avviene nella “seconda parte” del filmato quando, smascherate le vere identità dei personaggi, occorre gettarsi alla ricerca della povera Lady Frances prima che un crudele disegno criminoso – orribile e persino gotico nei suoi intenti – possa dirsi compiuto. Anche se, a dire il vero, l’ultima scena, la più drammatica, prende qualche distanza dalla traccia lasciata da Conan Doyle. Ma come si perdona la licenza poetica, qui non possiamo non essere indulgenti per una licenza televisiva. 4


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Il Detective Morente

er gli amanti del Sacro Canone quella che sta per iniziare rappresenta un’avventura memorabile, tutta incentrata sulla figura drammatica di uno Sherlock Holmes in limine vitae e, pur tuttavia, in grado di impartire al Buon Dottore una serie di ordini inflessibili attorno ai quali viene a dipanarsi l’intera vicenda. Ma iniziamo con ordine. Ormai da tempo Watson non divide più il proprio appartamento con l’amico di sempre, ma è tornato ad occuparsi più da vicino del proprio gabinetto medico. Per questo motivo la signora Hudson, preoccupatissima per lo stato di salute nella quale versa il suo turbolento inquilino, si precipita allo studio del dottor Watson pregandolo di correre al più presto al capezzale dell’amico che pare in procinto di passare a miglior vita. Del resto Holmes ricorre ad ogni mezzo per farsi trovare in uno stato pietoso: emaciato, febbricitante ed in preda a crisi che, di frequente, degenerano in veri e propri delirii. Tutto questo sembra causato da una inguaribile malattia virale che il detective avrebbe contratto spingendosi nei più malsani meandri dei docks sul Tamigi, seguendo le tracce di un caso di cui si stava occupando. In preda al parossismo più incontrollabile Holmes ordina all’amico di sempre di rivolgersi ad un esperto di malattie tropicali, tale Culverton Smith, l’unico in grado di suggerire una eventuale terapia. Chiede inoltre a Watson – inspiegabilmente – di non presenziare alla visita dell’esperto, ma anzi di anticiparlo a Baker Street prima di lui. Smith, inizialmente non incline a recarsi a domicilio del malato, si convince della necessità del proprio intervento quando viene a sapere che il poveretto versa in una condizione critica e che, da un momento all’altro, può cadere preda di una crisi irreversibile. E’ davvero indimenticabile, nell’apice del racconto, il modo col quale Holmes convince l’amico del proprio delirio, ed in particolare quando, terrorizzato, dichiara che presto il mondo verrà conquistato dalle ostriche. Parimenti memorabile è il modo con il quale, a sua volta, Watson convince il Dr. Smith a recarsi a Baker Street. Come da istruzioni ricevute, il buon dottore precede l’arrivo di Smith e corre, senza indugio, da Holmes il quale gli ordina, inflessibile, di nascondersi dietro al letto. Sarà tutto frutto di una implacabile febbre cerebrale o dietro agli ordini di Holmes si nasconde un piano preciso? Lo si sco5


prirà vedendo il film o leggendo l’avventura del detective morente, pubblicata per la prima volta sullo Strand Magazine nel novembre del 1913. Il testo originale firmato da Conan Doyle, a ben vedere, descrive soltanto la fase finale del percorso seguito dal Grande Detective: nulla sappiamo di come e perché Holmes sia giunto a ridursi in quello stato, né cosa si nasconda dietro tutta la faccenda. E ben poco, per non dir nulla, sappiamo del background della storia, se non che il nipote di questo Culverton Smith viene trovato morto a causa di una infezione virale. Ecco perché gli sceneggiatori di questa riduzione televisiva – in particolare Trevor R. Bowen – hanno ritenuto di avere carta bianca nel delineare il necessario antefatto della vicenda. Così spuntano dalla fervida fantasia un banchiere col vizio dell’oppio infettato a morte dal proprio puritano e malvagio zio; e salta fuori anche la moglie del banchiere stesso che, subodorando qualcosa, si rivolge ad Holmes per scongiurare il pericolo. Vengono chiamati in ballo anche i Baker Streer Irregulars, la banda degli scugnizzi londinesi della quale il detective si serve per tenere sotto controllo i traffici che si svolgono sulla strada. Tutte invenzioni che non trovano alcun riscontro nel testo. Ma senza dubbio il distacco dalla trama originale è stato preferito alla versione canonica per non costringere i telespettatori ad una versione in costume vittoriano de “La finestra sul cortile”, memorabile pellicola interamente ambientata in una sola stanza. Ma, a parte le dovute segnalazioni riguardanti i punti di distacco fra il testo e l’adattamento televisivo, occorre rimarcare la magistrale interpretazione di Jeremy Brett nei panni del detective morente; anche se purtroppo la mente non può non correre a ciò che di lì a poco adelaide Savage (Susannah Harker), sarebbe successo nella realtà al povero attore. Victor Savage (Richard Bonneville) 6


Incongruenze Crittografia Oggi non si tratta più di una incongruenza del Canone, ma come già scritto, un probabile errore nella trascrizione del codice, forse fatto dall’editore, rese impossibile, per i lettori dell’epoca, ripercorrere i ragionamenti di Sherlock Holmes e giungere alle medesime conclusioni. Il codice crittografico non riusciva... Come Holmes aveva ben presto intuito, il codice al tempo usato dalla malavita americana non era troppo sofisticato (almeno visto ai giorni nostri); si trattava infatti della semplice sostituzione di una lettera dell’alfabeto con un simbolo. Dalle informazioni piuttosto limitate fornite dal Dott. Watson non è possibile capire se i “pupazzi ballerini” siano stati scelti semplicemente a caso o se siano stati disegnati in quei movimenti bizzarri seguendo una logica. Il fatto che in questo breve racconto siano presenti solo 17 dei 26 caratteri che compongono l’alfabeto inglese, ha portato molti sherlockiani a compiere studi profondi e all’epoca apparvero notizie sui giornali specializzati per più di un anno. Circa 25 anni fa l’esperto Sherlockiano danese Aage Rieck Sørensen ha pubblicato quella che sembra essere l’analisi definitiva di questo oscuro alfabeto. Nella sua pubblicazione Rieck Sørensen in parte elabora ed in parte inventa un sistema icono-semantico coerente che genera le lettere mancanti e stabilisce un modello nascosto piacevolmente simmetrico. Sulla base di questo modello è stato generato il font True Type per computer chiamato Dancingmen e scaricabile dalla pagina internet: http://www.malavasi.biz nella sezione Sherlock Holmes. 7


La Scomparsa di Lady Frances Carfax

Il Detective Morente

Titolo originale The Disappearance of Lady Frances Carfax

Titolo originale The Dying Detective

Tratto dal romanzo The Disappearance of Lady Frances Carfax (1911)

Tratto dal romanzo The Dying Detective (1911)

Produttore June Wyndham-Davies

Produttore June Wyndham-Davies

Regia John Madden

Regia Sarah Hellings

Cast Sherlock Holmes - JEREMy BRETT Dr John Watson - EDWARD HARDWICkE Mrs Hudson - ROSALIE WILLIAMS Lady Frances Carfax - CHERyL CAMPBELL Albert Shlessinger - JULIAN CURRy Miss Calder - MARy CUNNINGHAM On. Philip Green - JACk kLAFF Conte di Rufton - MICHAEL JAySTON Vicario - ANTHONy BENSON

Cast Sherlock Holmes - JEREMy BRETT Dr John Watson - EDWARD HARDWICkE Mrs Hudson - ROSALIE WILLIAMS Culverton Smith - JONATHAN HyDE Adelaide Savage - SUSANNAH HARkER Victor Savage - RICHARD BONNEVILLE John Gedgrave - ROy HUDD Charles Damant - TREVOR BOWEN Ispettore Morton - COLONEL CARNAC

Durata 50 minuti ca.

Durata 50 minuti ca.

© 1991, Granada Television Limited © 2005, Malavasi Editore s.r.l.

© 1994, Granada Television Limited © 2005, Malavasi Editore s.r.l.

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