ACD19 Perché non l’hanno chiesto a Evans?

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PerchÊ non l’hanno chiesto a Evans?


Agatha Christie DVD esce il Sabato. Per non perdere anche un solo numero della raccolta Le suggeriamo di recarsi sempre presso la stessa edicola, ed informare l’edicolante della Sua decisione.

Pubblicazione edita da: Malavasi editore S.r.l.

n. 19

Direttore responsabile: Nicola Malavasi Testi: Nicola Malavasi - Riccardo Santagati Fotografie: Granada International Progetto Grafico: Davide Gori Periodico quattordicinale corredato da DVD. Il DVD allegato non è vendibile separatamente. Esce il Sabato. Registrazione presso il Tribunale di Modena. Distribuzione: Sodip spa (MI) Stampa: Ecofina S.r.l. (MI) Malavasi Editore s.r.l. è iscritta al ROC al n° 7721. IVA assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma, lettera C; D.P.R. 633/72. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Filiale di Modena - Tassa Riscossa L’Editore si riserva la facoltà di modificare i prezzi nel corso della pubblicazione in relazione a variate condizioni di mercato.

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I

l film proposto in questo nuovo numero di “Giallo Magazine” è la lunga trasposizione televisiva di uno dei romanzi più originali di Agatha Christie: “Perché non l’hanno chiesto a Evans?”. Precisiamo subito che si tratta di un romanzo scritto nel 1934, in un periodo molto felice per la scrittrice e particolarmente ricco di soddisfazioni personali. In quei tempi il celebre Hercule Poirot, il suo personaggio più noto al grande pubblico, aveva già quattordici anni di carriera letteraria alle spalle e l’altra sua grande invenzione, Miss Marple, era nata da soli quattro anni. Eppure la Christie si divertiva un mondo ad inventare sempre nuove storie e situazioni intricate, anche senza la presenza di

Lady Frances Derwent (Francesca Annis), Bobby Jones (James Warwick),

questi due colossi della letteratura gialla. Nella produzione della scrittrice ci sono dozzine di opere che, pur non presentando personaggi fissi o luoghi ricorrenti, sono dei veri capolavori di suspense, non fosse altro per la bizzarra situazione in cui mettono il protagonista di turno. Questa volta, nei panni dell’eroe, troviamo Bobby Jones, un giovane, simpatico, elegante e dinamico ficcanaso che trascorre buona parte delle sue lunghe giornate a giocare a golf, sport di primaria importanza in Gran Bretagna e, soprattutto, tranquillo e per nulla pericoloso. Eppure è proprio il gioco del golf che cambierà completamente la vita di Bobby: un giorno infatti, giocando la sua ultima buca, per recuperare una sua pallina, si ritrova vicino ad un uomo agonizzante e prossimo alla morte 3


che, pochi secondi prima di morire, riesce solo a pronunciare una frase: “perché non l’hanno chiesto a Evans?” Sembrerebbe una domanda assurda, senza alcun nesso con il luogo in cui l’uomo ha trovato la morte, però deve pur avere un significato per qualcuno e Bobby, spinto dalla sua curiosità e da un pizzico di noia per la solita routine, decide di intraprendere un’indagine a tappeto, nelle speranza di poter scoprire come sia morto quell’uomo e chi Lady Derwent (Francesca Annis), possa essere il misterioso Evans da costui nominato. Non ci vorrà Bobby Jones (James Warwick) molto prima che Bobby capisca che, dietro a quel nome, si cela una storia terribile in cui un delitto sembra aver messo in serio pericolo la vita di una persona, forse di Evans, e che da qualche parte, un assassino sta vivendo nell’ombra pronto a colpire in ogni momento. La Christie, contemporanea del famoso regista di gialli Alfred Hitchcock, condivideva con lui l’interesse per alcuni temi ricorrenti nelle storie del thriller classico: scambi d’identità, innocenti che vengono accusati di delitti mai commessi e straordinarie avventure che capitano sempre alle persone meno adatte. In molti romanzi della Christie sono i fatti più imprevedibili a cercare i protagonisti e non viceversa, così da creare un maggior interesse tra i lettori per il susseguirsi degli avvenimenti in cui l’eroe può essere l’uomo qualunque e non solo il geniale detective che sempre e comunque sa come muoversi in certe situazioni. In questa storia, il fascino del mistero è trasmesso con grande bravura dal giovane Bobby che non ha nessun tipo di conoscenze investigative e che, solo dopo una lunga indagine, riesce a scoprire l’identità di Evans, in un colpo di scena finale degno di Shakespeare ma non inaspettato da chiunque conosca un po’ il modo di operare della Christie. Con molta probabilità, la storia sarebbe andata diversamente 4



Un gesto di cortesia...

se al posto di Bobby ci fosse stato Hercule Poirot nel campo da golf; probabilmente l’indagine si sarebbe svolta molto più velocemente e le brillanti cellule grigie del detective avrebbero collegato gli indizi in pochi istanti, in tempo per l’ora del pranzo. Un’ ultima riflessione su questa vicenda bisogna dedicarla al titolo del libro da cui è tratto il film. In quasi tutte le opere della Christie, i titoli dei romanzi e dei racconti sono a loro volta un primo indizio dato al lettore, affinché possa partire avvantaggiato sul detective di turno – comunque quasi mai perdente – e che, spesso, focalizzano il problema da risolversi nascosto come in un’allegoria. Le traduzioni italiane dei titoli o il loro adattamento non sempre riescono a rendere l’idea di questi aiuti e spesso, come in questo caso, sono più di confusione che altro. Evans, nella lingua inglese, è un nome sia femminile che maschile e, in inglese, qualsiasi aggettivo ad esso riferito non specifica chiaramente il genere del nome, lasciando aperta ogni soluzione a riguardo. Non aggiungo altro per non anticipare nulla a chiunque non abbia già letto il romanzo; solo un consiglio è giusto lasciare prima della visione del film: prima di chiedervi chi sia Evans, provate a chiedervi cosa non hanno potuto chiedere a Evans e, come insegna Poirot, tutto è collegato e i fatti si rivelano da soli una volta capito il centro della storia. 6


Filastrocche TrAPPoLA Per ToPi La commedia teatrale più longeva nella storia del teatro moderno è ancora una volta opera di Agatha Christie, con lo splendido testo di “Trappola per topi”. Nata come racconto breve per commemorare il compleanno della regina Mary nel 1947, diventò per il teatro un concentrato di giallo, commedia, satira e dramma. All’interno della storia c’è un continuo riferimento ad una filastrocca che vanta la bellezza di oltre quattrocento anni di storia: Tre topolini ciechi, guarda come corrono! Corrono tutti dietro la moglie del fattore, che ha tagliato le loro code con un coltello da scalco, Hai mai visto nella tua vita una cosa simile, a tre topolini ciechi? (Elisabetta Collini – Le indecifrabili rime del crimine)

L’ossessivo ripetersi della filastrocca è un chiaro riferimento a tre persone specifiche, in questo caso ai tre bambini che vennero dati in adozione ad una famiglia crudele che causò la morte di uno di loro. Ma il numero tre è anche quello delle tre persone che sembrano essere finite sulla lista di un fantomatico assassino: da qui ecco il movente di tre delitti, di cui uno si consuma all’inizio del dramma e un secondo alla fine del primo atto, omicidio di cui è vittima il giudice che aveva scelto la nuova famiglia per i bambini. Il pubblico viene quindi coinvolto nelle indagini del sergente Trotter, alla ricerca del colpevole e dell’identità della terza persona che dovrebbe chiudere, con la sua morte, la triade delittuosa dell’insospettabile assassino.

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TiToLo origiNALe Why Didn’t They Ask Evans? TrATTo DAL roMANzo Why Didn’t They Ask Evans? (1934) ProDuTTore Jack Williams regiA Tony Wharmby CAST Lady F. Derwent - Francesca Annis Bobby Jones - JAMES WARWICk Reverendo Jones - SIR JOHN GIELGUD Sig.ra Rivington - JOAN HICkSON Dr. Thomas - BERNARD MILES Dr. Nicholson - ERIC PORTER Rose Pratt - DORIS HARE Moira Nicholson - MADELINE SMITH Badger Beadon - ROBERT LONGDEN DurATA 186 minuti ca. © 1980, London Weekend Television Ltd. © 2004, Malavasi Editore s.r.l.

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