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Dieci piccoli indiani . .e poi, non ne rimase nessuno


Agatha Christie DVD. Numero speciale distribuito in abbonamento.

Pubblicazione edita da: Malavasi editore S.r.l.

n. A1

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l film è tratto dall’opera più conosciuta ed apprezzata di Agatha Christie: Dieci piccoli indiani. Si tratta di un giallo particolare e, a tal punto bizzarro nel suo genere che, parlarne senza anticipare l’evolversi della trama, è pressoché impossibile. Tutto ebbe inizio quando la scrittrice cominciò a pensare ad un nuovo romanzo d’effetto, una sto-

La filastrocca...

ria che doveva essere innovativa e curiosa ed in cui i personaggi si sarebbero slegati dal semplice ruolo di sospettati, per indossare i panni di vittime, colpevoli ed investigatori. La trama, infatti, è un vero enigma di domande e possibili risposte che vengono, di volta in volta, date da alcuni protagonisti, allibiti dall’evolversi dei fatti di morte a cui assistono impotenti. La trama del romanzo racconta di dieci persone che non si conoscono fra loro e sono state invitate a trascorrere una vacanza in una grandiosa villa nel deserto africano mediorientale, nei pressi di alcuni scavi archeologici, ospiti di un generoso sconosciuto: tutti, per vari motivi, hanno accettato l'invito ma, al loro arrivo, non trovano l'ospite ad accoglierli mentre nella stanza di ciascuno, si trova una filastrocca incorniciata che parla di dieci piccoli indiani che, uno dopo l'altro, muoiono misteriosamente in diversi modi finchè non ne resta alcuno vivo. Il misterioso padrone di casa, un certo Signor Owen, di cui 3


Un cast d’eccezione: Generale Andrè Salvè (Adolfo Celi), Vera Clyde (Elke Sommer)

nessuno ricorda di aver fatto la conoscenza prima dell’arrivo sul posto, diventa una vera ossessione quando, poco dopo la cena, riecheggia nell’aria la sua voce, attraverso un disco inciso, accusando tutti i dieci invitati di aver commesso orribili delitti nella loro vita e di non essere stati puniti dalla giustizia. Naturalmente gli invitati, un gruppo di persone eterogeneo per cultura, occupazione e posizione sociale, che non sembrano aver nulla a che fare con dei delitti irrisolti, in un primo momento, pensano ad uno stupido scherzo. Eppure trascorre poco tempo da quando gli ospiti iniziano a morire uno dietro l’altro, in un ordine che viene inesorabilmente scandito da un'assurda filastrocca per bambini; da questo momento, come in un incubo orrendo, inizia una serie spaventosa di omicidi. L’impianto giallo della storia è questa volta triplice: ci troviamo dinanzi a dieci persone che vengono accusate di uno o più omicidi, e quindi sono colpevoli di un crimine ma, allo stesso tempo, si vedono costretti dalle circostanze ad indagare, come investigatori dilettanti, allo scopo di scoprire l’assassino ed impedirgli di compiere altri delitti. Nello stesso tempo, cadono vittime di una mano invisibile, quella di Owen, che sembrerebbe nascondersi tra le mura che li circonda. In questo giallo il mondo esterno viene completamente tagliato fuori, non si può scappare, non si può telefonare e nessuno può correre in aiuto dei malcapitati. Non è difficile capire che il fantomatico signor Owen si 4


nasconde fra i membri del gruppo: un assassino tra molti assassini; ma chi? Si tratta di una vera gara ad eliminazione che rimane sempre di grande attualità. Il libro, scritto nel 1939, si chiude con la più completa disfatta di tutti i dieci piccoli indiani. Questo romanzo ripropone, ancora una volta, il giallo in ambiente chiuso, ma l'atmosfera, se possibile, è ancora più cupa e terrorizzante degli altri racconti del genere, merito di una vera e propria architettura del narrare, di uno studio preciso, fatto a tavolino, dalla scrittrice inglese. Leggendo l’interessante autobiografia che la Christie scrisse a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, ci viene direttamente spiegato come nacque l’idea di questo romanzo e la sua difficile elaborazione; dice la scrittrice: “Avevo scritto Dieci piccoli indiani perché ero affascinata dai problemi che mi poneva. Dieci persone dovevano morire senza che la cosa diventasse ridicola o l’assassino fosse facilmente identificabile. Il libro, nato da una lunga fase di elaborazione, mi riempì di soddisfazione. Era chiaro, lineare e al tempo stesso sconcertante, tanto che, nonostante fosse retto da una logica ferrea, dovetti

Un cast d’eccezione: Giudice Cannon (Richard Attenborough), Wilhelm Blore (Gert Fröbe), Hugh Lombard (Oliver Reed), Generale Andrè Salvè (Adolfo Celi), Dr. Armstrong (Herbert Lom),

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Giudice Cannon (Richard Attenborough)

aggiungere un epilogo per spiegare come si erano svolti i fatti” (La mia vita, 1978). Dal 1943, anno in cui Agatha Christie scrisse la riduzione teatrale, la grande fortuna ed il successo ottenuti dal romanzo vennero ripetuti sui più importanti palcoscenici inglesi ed internazionali. La storia rimase praticamente inalterata eccetto per il finale, più roseo e tutte le quattro produzioni cinematografiche, girate tra 1945 e il 1989 si riconducono a questa versione, in cui l’assassino viene individuato e due indiani riescono a mettersi in salvo dopo sequenze mozzafiato. Fu con parecchie difficoltà che la stesura del copione venne portata avanti dalla scrittrice, anche perché in teatro tutti quei morti ammazzati non avrebbero trovato posto facilmente, senza svelare troppo agli spettatori, rovinando i colpi di scena di cui il libro è ricco. Alla prima fu subito un successo e, nella città di New York, si misero in scena la bellezza di 421 repliche. Niente di speciale se paragonato all’altro capolavoro di Agatha Christie, quella Trappola per Topi che ormai è entrata a pieno diritto tra le istituzioni inglesi più conosciute nel mondo. Questa commedia teatrale, in scena dal 10 Ottobre 1952, continua ancora oggi con enorme successo le sue repliche, in una sorta di patto di sangue con gli spettatori che, all’uscita dal teatro, si ripromettono di non dire una sola parola sulla soluzione del giallo, lasciando quindi a chi non sapesse nulla, la piena soddisfazione di giocare al detective durante il dramma, una vera magia che continuerà ancora per anni nell’avvenire. 6



TiToLo oriGiNALe ...e poi, non ne rimase nessuno TrATTo DAL roMANzo And Then There Were None / Ten Little Indians (1939) ProDuTTore Peter Welbeck reGiA Peter Collinson CAST Michel Raven - ChARLES AzNAVOuR Elsa Martin - MARIA ROhM Gen. André Salvé - ADOLFO CELI Ilona Morgan - STéPhANE AuDRAN Otto Martin - ALbERTO DE MENDOzA Giudice Arthur Cannon - RIChARD ATTENbOROuGh Wilhelm blore - GERT FRöbE Dr. Edward Armstrong - hERbERT LOM Vera Clyde - ELkE SOMMER hugh Lombard - OLIVER REED DurATA 100 minuti ca. © 1974, Coralta Cinematografica, © 2006, Malavasi Editore s.r.l.

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