Ticino7

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Ravel e il male oscuro Il compositore e pianista francese Maurice Ravel, al culmine della celebrità, dovette fare i conti con una malattia neurologica spietata e gravemente invalidante che di fatto lo portò alla morte di Oreste Bossini

Nel gennaio

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del 1935 usciva il nuovo numero della rivista perizia ogni dettaglio del proprio stile e a padroneggiare in surrealista Minotaure diretta da Albert Skira. Il fascicolo con- maniera impeccabile tutti gli strumenti del mondo sonoro, teneva tra l’altro la riproduzione delle impronte delle mani tanto più che la coscienza e la memoria non venivano minidi vari artisti, André Gide, André Derain, Aldous Huxley, mamente scalfite da questa sclerosi inspiegabile e misteriosa. Antoine de Saint-Exupéry, Paul Eluard, Marcel Duchamp, L’apollineo Ravel, stimato come uno dei grandi musicisti del Breton e Maurice Ravel, unico musicista del gruppo. Le im- nuovo secolo da colleghi di natura diversissima come George pronte erano accompagnate da un breve testo di Charlotte Gershwin e Igor Stravinskij, sembrava in preda ai furori di Wolff, una psicoterapeuta e chiromante ebrea tedesca fuggita un Dio invidioso della sua arte e ansioso di scorticare non la pelle, ma l’anima stessa di questo dalla Germania nazista. Valentine novello Marsia. Hugo fece da tramite tra i surrealisti e Ravel, che accettò subito la Progetti e malattia proposta avendo sempre ammiraI primi sintomi della malattia rito da lontano il lavoro di questo salivano a qualche anno prima. movimento artistico. La pittrice ha Nel 1928 Ravel si trovava nella lasciato un vivo racconto del pomepenisola iberica per un tour di riggio di novembre, nel 1933, in cui concerti come pianista. Durante accompagnò Ravel nella sede del l’esecuzione della sua Sonatina per Minotaure, la tana dei surrealisti papianoforte all’ambasciata francese rigini, in rue la Boétie, dove Breton di Madrid, un lavoro suonato in e Paul Eluard li stavano aspettando: pubblico decine di volte, un buco “Lotte Wolff prese accuratamente le di memoria lo piantò in asso a metà impronte delle mani del musicista, che del primo movimento. Grazie alla furono messe una dopo l’altra prima sua abilità di compositore, Ravel su una piastra di nero fumo e dopo su riuscì a concatenare la coda allo un foglio di carta bianca. E adesso era sviluppo improvvisando alla mearrivato il momento di firmare. Ravel glio. Sul momento nessuno diede ebbe un leggero movimento all’indietro peso all’incidente, ma nel corso nel momento in cui gli venne porto il del tempo i segnali di un disordine pennino e disse chiaramente «Non Fotografia con dedica di Maurice Ravel neurologico si moltiplicarono, tanposso, non posso firmare. Mio fratello v’invierà la mia firma domani». Stava succedendo qualcosa di to che il fratello Edouard e gli amici più stretti insistettero tragico, di silenziosamente feroce... Ravel si girò verso di me e perché Ravel si facesse visitare da uno specialista. Il riposo, mi disse «Valentine, andiamo, andiamo in fretta». Mi mossi l’aria fresca dell’Atlantico e l’ossigeno della montagna non davanti a lui e l’attendevo, passo dopo passo, sotto una pioggia sembravano tuttavia un rimedio efficace. Ravel cominciava a tentare le terapie più inverosimili, pur di ritrovare l’equitorrenziale”. librio perduto. In pubblico scherzava con la consueta ironia sostenendo di soffrire di gâtisme e di anémie cérébrale, ma Il corpo come prigione Al culmine della gloria e della fama internazionale, Ravel dentro di sé era angosciato dal timore che non si trattasse stava cominciando a sprofondare in un buco nero, vittima di affatto di un rimbambimento senile, bensì di un male un male oscuro per il quale la medicina non sapeva trovare oscuro e invalidante. Per sfuggire alle chiacchiere e alle non solo un rimedio, ma nemmeno un nome. Nel giro di situazioni imbarazzanti, si gettò nel lavoro, diradando gli pochi mesi Ravel perse la capacità di suonare il pianoforte impegni mondani e chiudendosi nella casa in campagna a e di lavorare, pur mantenendo intatta dentro di sé l’imma- Monfort-l’Amaury, a un’ora da Parigi. Contro il parere dei ginazione musicale. Semplicemente non era più in grado medici, decise di affrontare una massacrante tournée di di esprimersi, di comunicare con il mondo esterno. Aveva quattro mesi in mezza Europa assieme a Marguerite Long, ancora a disposizione il linguaggio, ma anche questa facoltà l’allieva fedele a cui affidava la sua ultima e prediletta crecominciava lentamente a indebolirsi e a svanire. Una condi- atura, il Concerto in sol per pianoforte e orchestra. Per sé, incazione terribile per un uomo abituato a cesellare con infinita pace ormai di interpretare al pianoforte la parte del solista,


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