Ticino7

Page 10

Il Corano nel deserto Scomparso lo scorso giugno, Khaled Fouad Allam è stato saggista e profondo conoscitore dell’Islam. E nel suo ultimo saggio gli spunti sui quali riflettere certo non mancano di Marco Alloni

Levante 10

“Il Corano un libro di guerra? Direi allora che anche la Bibbia è un libro di guerra. E anche il Bhagavad Gita. E anche molti altri testi sacri. I pensieri religiosi sono quello che sono. Siamo noi a farli diventare libri di pace o libri di guerra”. Così si esprime Khaled Fouad Allam in Leggere il Corano nel deserto, il lungo dialogo che ho avuto con lo studioso francoalgerino qualche tempo prima che morisse, edito nel 2015 per i tipi di Aliberti. Non è una considerazione da poco, oggi che imperversano i cultori dell’odio e della discriminazione razziale. Ma soprattutto è una verità filologica che non bisognerebbe mai dimenticare: ogni testo sacro può essere letto come libro di pace o libro di guerra, può portare all’amore o all’odio. Sono gli uomini, i lettori, i credenti i soli responsabili del destino dei loro testi sacri. I testi sono innocenti, le colpe ricadono solo nell’uso che ne facciamo.

parla di Corano riconosce subito che la sola lettura possibile è quella dell’ascolto e della perpetua interrogazione. Invitandoci così a uscire dalle paludi del pregiudizio e a conquistare le terre profonde della poesia, della bellezza e del sentimento. “A mio modo di vedere il Corano si può leggere benissimo anche senza un commentario. E il risultato di un simile tipo di lettura dipende da come ci siamo costruiti nel tempo noi: da come ci siamo emancipati, da come ci relazioniamo con il mondo e da come, per noi – nella nostra grammatica esistenziale e nel nostro repertorio culturale – un determinato verbo può significare una cosa oppure l’esatto contrario. Insomma, la lettura del Corano dipende anche dal nostro cuore”. E ancora: “Io vedo apparire all’orizzonte numerosi manipolatori. Correnti e singoli individui che tentano di costruire il loro Corano e di proporci un’interpretazione del Corano che è esclusivamente loro. E questo in funzione di quanto conosciamo fin troppo bene: strumentalizzare il Corano a fini di guerra”.

La violenza dell’uomo Non è forse in nome del Dio dei Vangeli che si sono compiuti alcuni dei più atroci abominii Una morte prematura della storia cristiana? E non sono Khaled Fouad Allam (1955–2015) (e sospetta) forse le Crociate e l’Imperialismo americano due delle più emblematiche azioni di violenza Leggere il Corano nel deserto è dunque in primo luogo un perpetrate in nome dell’Altissimo? E non è la stessa To- libro attraverso il quale riconquistare un approccio al rah a essere infarcita di riferimenti a guerra, vendetta e Corano – e dunque all’Islam – che rompa definitivamente sterminio? Pure, quanti cristiani e quanti ebrei – e quanti con i luoghi comuni a cui ci ha abituati la cultura dell’odio musulmani – hanno da sempre saputo leggere nei propri e della persecuzione. D’altra parte nacque proprio con testi fondativi un messaggio di tolleranza e comprensione, questo intento: anni fa, incontrando per la prima volta di accoglienza e amore! Le sure coraniche pullulano di Fouad a Urbino, ne discutemmo dietro un bicchiere di vino riferimenti all’amicizia e al rispetto, così come le parabole con l’entusiasmo di chi ha deciso di replicare duramente evangeliche e i capitoli veterotestamentari. Solo che la ai promotori del clash of civilizations. “Bisogna fare un libro pessima filologia e la ancor più pessima moralità di alcuni insieme” mi disse. “Io che sono un espatriato in Europa e tu che cultori dell’odio tale straordinaria evidenza preferiscono sei un espatriato in Egitto lo possiamo fare meglio di chiunque eluderla. E invece di esortarci alla pace e al dialogo ci ri- altro. Se non si riparte dal Corano dell’Islam si continuerà infatti petono – come il dissennato Magdi Cristiano Allam – che ad avere un’immagine fasulla e pregiudiziale”. Accettai subito l’odio sarebbe una prescrizione del Corano. Quando per con entusiasmo. E dopo qualche mese trascorremmo una secoli e secoli nulla ha garantito l’integrazione fra diversi lunga notte a Torino a discutere di quanto avevamo deciso quanto il mondo islamico ispirato a quello stesso Corano. di trasformare in libro. Poi la sua prematura scomparsa e il sospetto che dietro la sua morte possa annidarsi la mano di qualche integralista. Un sospetto che Fouad Allam sembrava Manipolatori e letture di parte Khaled Fouad Allam ragiona a livelli più alti, obbedisce a aver previsto. “Sono minacciato” mi disse in una telefonata. imperativi più seri di questi cultori dell’odio. E quando ci “Ma il libro facciamolo lo stesso, è più che mai urgente”.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.