IMQ Notizie n. 92

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IMQ NOTIZIE n.92_ settembre 2010

“PULIAMO IL MONDO INSIEME”

I sacchetti di plastica che vengono utilizzati nei negozi e nei supermercati costituiscono un grave problema di inquinamento ambientale diffuso in tutto il mondo. Ogni anno, a causa dei sacchetti dispersi nell’ambiente muoiono migliaia di pesci, balene, delfini e altri animali. Legambiente lancia una petizione per dire “Stop ai sacchetti di plastica”, in nome del rispetto per le specie viventi, per il paesaggio e per la bellezza, per l'ambiente dell'Italia e del Pianeta. La petizione si rivolge, inoltre, agli esercizi commerciali perché trovino nuove soluzioni e chiede al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di impegnarsi a non prorogare ulteriormente il divieto di commercializzazione di sacchi non biodegradabili, non rispondenti ai criteri fissati dalla norma comunitaria EN 13432, oltre il 31 dicembre 2010. Per mettere la firma: www.puliamoilmondo.it

Consumiamo le risorse a un ritmo sempre più intenso: stiamo facendo abbastanza sul fronte dell'efficienza energetica? Diciamo intanto che stiamo registrando un contrazione dei consumi. Anche grazie alla crisi ci si è accorti che è possibile ridurre i consumi inutili. L'unico investimento garantito oggi è proprio sull'efficienza energetica, e questo è il passaggio più interessante di quanto sta accadendo. Efficienza energetica significa anche investimenti nelle fonti rinnovabili. Le rinnovabili sono una delle opzioni, non la soluzione. L'acquisizione di una coscienza energetica ci induce a fare scelte più appropriate e orientate al risparmio. Non basta mettere dei panneli solari sul tetto: se una casa consuma il doppio di

quanto dovrebbe, ci vorranno anche il doppio dei pannelli solari. A che punto è lo stato di maturazione della coscienza energetica delle imprese italiane? Appena all'inizio, però questa attenzione ai consumi e all'efficienza è iniziato fin dal 2005, prima della grande crisi economica e in seguito alle prime impennate del prezzo del petrolio. La consapevolezza del costo dell'energia e delle conseguenze sull'inquinamento ambientale sono i punti di partenza per arrivare a scelte diverse da quelle tradizionali. La crisi ha accelerato una tendenza che comunque, in Europa, ha preso il via fin dagli anni Settanta. In questi mesi, tra inchieste giudizia-

rie e mobilitazioni del territorio, è finito nel ciclone l'eolico. Dal punto di vista ambientale, a vostro avviso, pesano più i vantaggi di una fonte di energia pulita o i potenziali effetti negativi sull'ecosistema? Premesso che sull'eolico, come su qualsiasi altra opera, l'auspicio è che tutto avvenga sempre nel solco della legalità e con il consenso del territorio, se dovessi scegliere tra vivere vicino a una centrale elettrica o a un campo eolico, non avrei dubbi: molto meglio il fruscio delle pale. È chiaro che i parchi eolici devono essere costruiti dove è possibile, senza alterare gli equilibri dell'ecosistema. Quando non è stato così ci siamo battuti contro. Ma non c'è proporzione tra i potenziali danni di un campo eolico o solare e quelli derivanti da una centrale fossile o nucleare.

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