IMQ Notizie n. 92

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IMQ NOTIZIE n.92_ settembre 2010

E che non siano (solo) aspirazioni generazionali, lo provano i tanti lavoratori maturi che, potendo cambiare settore o aprire nuovi filoni di business, sceglierebbero di reinventarsi “lavoratori verdi”. I risultati di un recente sondaggio dell'agenzia di lavoro Umana (www.umana.it) non fanno che confermare e numerose altre ricerche prevedono un vero e proprio boom dei “green jobs” entro i prossimi dieci anni. Uno studio Ires-Cgil e Filctem-Cgil, per esempio, stima che nel 2020 ci saranno in Italia 60.500 posti di lavoro in più nel settore delle energie rinnovabili, che già oggi impiega in totale circa 100 mila persone. Un trend coerente con quello delineato dall'Università di Padova che ha individuato nel fotovoltaico una straordinaria opportunità per la crescita dell'occupazione nel Sud. In totale, ampliando l'universo di ricerca a tutti i lavori in ambito ecologico, l'istituto Nomisma ha contato in Italia oltre 850 mila lavoratori attivi. Ma chi sono i green worker? L'analisi della Cgil ha individuato almeno 54 figure professionali, alcune delle quali molto specifiche: designer di parchi eolici o fotovoltaici, tecnici dei sistemi di accumulo del gas del biometanolo per gli impianti di biomasse e una serie di categorie più orientate al settore com-

merciale come gli intermediari e i venditori di pannelli fotovoltaici e di pale eoliche, gli installatori e i tecnici specializzati. Accanto a questi professionisti c'è spazio però anche per lavori tradizionali come i contabili o i trasportatori e per specializzazioni trasversali a qualsiasi settore produttivo: manager, avvocati, geometri. Per tenersi aggiornati, il sito infojobs.it ha reso disponibile un canale tematico che monitora le cinque professioni più ricercate del momento: responsabile di impianti per la selezione dei rifiuti, ingegnere ambientale, ingegnere per il settore energetico-fotovoltaico, progettista di impianti fotovoltaici, perito elettrico del settore fotovoltaico. Sogni e buoni propositi a parte, quel che conta per l'occupazione è il ritmo di crescita del mercato. I ricercatori dell'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) (www.isfol.it) hanno registrato un'impennata del settore verde negli ultimi quindici anni superiore al 40%: dalle energie rinnovabili all'agricoltura biologica, dalla gestione dei rifiuti alla tutela del suolo e dell’acqua, fino al turismo ambientale e alla bio-architettura, per i prossimi anni, superata la crisi, i numeri potrebbero lievitare di un ulteriore 50%. Come prepararsi allora all'esplosione dell'economia verde? La ricerca dell'Isfol ha contato nel nostro paese circa 150 master e oltre 2.000 mila corsi all'anno, anche se il livello qualitativo non è uniforme, mancando in molti casi una vera integrazione con le imprese del settore. Crisi permettendo, nei prossimi anni a trainare la locomotiva verde saranno l'eolico e il solare, ma già adesso sono moltissime le aziende che hanno deciso di puntare sulle energie rinnovabili, affrontando il problema della carenza di figure professionali già formate. Tra i requisiti più richiesti ai futuri project manager e system integrator ci sono la disponibilità a vivere modelli di azienda partecipativa, grande visione del futuro e preparazione interdisciplinare. E molta pazienza: mentre le energie rinnovabili si sviluppano e il mercato inizia a produrre posti di lavoro, le normative in materia rimangono ancora incerte e spesso contraddittorie. Qualche esperto di diritto amministrativo potrebbe sempre tornare utile.

NUOVI LAVORI VERDI (fonte: Guida ai green jobs - Tessa Gelisio e Marco Gisotti - Edizioni Ambiente, 2009)

Energy manager Laureato in scienze ambientali o in ingegneria, è il responsabile del consumo energetico di un'azienda o un ente. Si stima che nei prossimi cinque anni il mercato richiederà oltre 25 mila di questi specialisti. Stipendio fino a 30 mila euro lordi all'anno.

Mobility manager Formazione specialistica post-laurea in sociologia, ingegneria o economia aziendale, si occupa di migliorare la mobilità dei cittadini (traffico, piste ciclabili, mezzi pubblici). Lavora prevalentemente per enti pubblici ma può offrire consulenze anche ad aziende di grandi dimensioni. Cinquemila posti di lavoro stimati nei prossimi cinque anni, stipendio fino a 40 mila euro.

Manager del ciclo dei rifiuti urbani È un chimico, biologo, ingegnere o laureato in scienze agrarie. Le stime più ottimistiche prevedono oltre 20 mila posti di lavoro nei prossimi cinque anni e stipendi più elevati della media, commisurati anche alla delicatezza del settore. Il ruolo è quello di pianificare la raccolta, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti per comuni ed enti pubblici.

Certificatore energetico Laureato in in ingegneria, architettura, scienze ambientali o chimica, si occupa di valutare l'efficienza energetica degli edifici. Si prevedono 40 mila posti di lavoro nei prossimi cinque anni, stipendi fino a 40 mila euro.

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