DENTRO AL CONTEMPORANEO
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Guido Crepax, Valentina – Magritte, inchiostro di china su cartoncino, cm. 35,9x50,9, 1980. Courtesy Galleria d’Arte Babele, Firenze (FI)
Rovesciando le immagini, e mostrando i celati lati erotici della psiche, con l’intento di stupire e creare un mondo al contempo onirico, realistico e contestualizzato su tavole dense di sinuosi simbolismi, Crepax, seguendo le proprie inclinazioni, ci conduce quindi alla scoperta dell’arte attraverso Valentina, dea e donna nata dall’immaginazione, indipendente, emancipata, fuori dagli schemi, ma anche dannatamente fragile e reale, capace di un erotismo e una sensualità sconfinata, trasformando la protagonista fino a plasmarla, e farle
assumere forma di scultura, dipinto, insomma, di opera d’arte. Una metafora del sogno come caos costruttivo, della rottura e rigenerazione a forma più evoluta, senza adeguamento, ottenuta attribuendo prerogative umane ad un personaggio immaginario che, muovendosi con disinvoltura sul filo sottile che separa il sogno dalla realtà, abbandona la razionalità, spiccando un salto creativo verso l’ignoto, il cambiamento, l’autodeterminazione. Greta Bonini