2 minute read

Il fenomeno padel in italia

Rispetto alla Spagna ci siamo arrivati in ritardo, ma in poco tempo il padel sta diffondendosi in ogni angolo del Paese con un crescendo che offre prospettive entusiasmanti per chi

Se negli ultimi quattro anni il numero dei campi padel presenti nel territorio nazionale ha registrato una crescita “monster” (da 1.110 nel 2019 alle 7.100 unità odierne) il merito è tanto dei club che hanno creduto in questo sport spingendone la crescita incrementando gli investimenti, quanto nella lungimiranza di alcune aziende italiane che, sin dagli albori di questo incredibile fenomeno, hanno deciso di entrare nel mondo del padel. Mol- to interessante è anche studiare la crescita delle strutture indoor: nel 2019 i campi indoor in Italia erano poco più di 250 e rappresentavano il 23% di tutti i campi della penisola.

Advertisement

A distanza di tre anni si sono quasi decuplicati arrivando a quota 2.267 (il 32% delle “piste” su cui giocare) distribuiti su 830 club

La regione con il maggior numero di campi al coperto è la Lombardia con 540 (il 62% delle piste presenti nel territorio lombardo), seguita dal Lazio con 410 (25%) e Piemonte con 248 (48%).

Quello che si registra a livello nazionale è una radicale mutazione del contesto sia dal lato dell’offerta che della domanda. In merito a quest’ultima si segnala:

- Un costante incremento del numero medio di campi per club (5-6 piste);

- Investimenti “strutturati” con, alle spalle, studi di fattibilità e analisi territoriali e del contesto competitivo molto oculati;

- Interlocutori ed investitori molto più preparati e provenienti anche da altri settori (non solo maestri di tennis interessati ad ampliare la platea di fruitori del proprio club);

- Molta più attenzione alla qualità del servizio offerto (non è più sufficiente offrire un campo in cui giocare, bisogna puntare sui servizi accessori)

L’offerta , come spesso accade in mercati in forte crescita, è ora fortemente polverizzata in una miriade di produttori più o meno strutturati ma quello che emerge è una maggiore e costante attenzione verso quelle realtà capaci di offrire:

• Consulenza iniziale ed assistenza post vendita

Supporto tecnico ed ingegneristico per l’ottenimento dei permessi

• Prodotti innovativi e altamente performanti

• Campi e coperture completamente “bespoke” per dimensioni, forme ed accessori

Quello che ci si aspetta nei prossimi mesi è una ulteriore crescita, seppur meno repentina e caotica, ma certamente più controllata ed organizzata con una sempre maggiore incidenza di campi indoor rispetto a quelli outdoor. I motivi?

Lo Specialista

In primis un club coperto può fare programmazione ed organizzare il lavoro dell’intero anno senza dover fare i conti con il meteo. In più è bene ricordare che il padel nasce come sport indoor, al chiuso infatti i giocatori non risentono delle temperature esterne (tanto il caldo d’estate quanto il freddo d’inverno) e le giocate non sono condizionate da fattori ambientali quali i riflessi del sole ed il vento. 

Fonte dei dati www.mrpadelpaddle.com

Una delle realtà più interessanti a livello europeo è Favaretti Group, azienda già attiva da anni nel mondo dell’impiantistica sportiva con una profonda e consolidata esperienza nella realizzazione di tensostrutture per lo sport che, assecondando la crescente domanda, ha sviluppato internamente una divisione: “Favaretti Padel” appunto, appositamente dedicata alla progettazione, produzione ed installazione di coperture e campi di alta qualità, pienamente rispondenti alle normative vigenti ed in grado di assecondare le necessità dei giocatori e club più esigenti. Rispetto alla maggior parte dei competitors l’azienda veneta si caratterizza per la capacità di assistere la propria clientela a 360°, non esaurendo il proprio compito con la sola fornitura di campi: si occupa infatti dello studio di fattibilità del progetto, della progettazione esecutiva, della produzione della carpenteria metallica e teloneria e, per finire, dell’installazione vera e propria dell’opera. www.favarettipadel.it

Lorenzo Bolognini lorenzo.bolognini@studiobolognini.com