Nel vortice del tempo

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re - si sentì pronunciare dalla voce di un uomo. - Francesca… questa è la ragazza del ritratto! - esclamò Giovanni attonito con il cuore che batteva impazzito. - Sì! È la ragazza del ritratto, guarda! - disse Umberto, che nel frattempo aveva preso il piccolo foglio di carta e lo avvicinava all’immagine che si muoveva dentro allo strano oggetto. - E’ la stessa persona! - confermò Giovanni tremante. Poi, successe la cosa che li sconvolse del tutto: apparve di colpo, era l’immagine di un uomo. - Giovanni! sei tu… per la miseria, sei proprio tu! - esclamò lo stalliere afferrando le mani dell’amico che stringevano l’oggetto argentato. Rimasero così, tutti e due con le mani che afferravano la scatoletta metallica misteriosa. Stavano osservando le figure che si muovevano, belle colorate, quando ad un tratto cambiò tutto: videro degli alberi che si agitavano con le fronde colpite da un vento fortissimo, videro un turbine di polvere che veniva verso lo specchio dove loro guardavano, un vortice di fumo, un mulinello che aumentava sempre di più. Poi d’improvviso, tutto traballò e si sfocò, finendo. Lo specchio ritornò nero, riflettendo il volto di Giovanni che ci guardava dentro impaurito. - E’ il vortice che ho visto oggi, è lo stesso identico vortice che si è formato sulla strada mentre uscivamo con i cavalli, Umberto, rammenti, mi hai chiesto se avevo problemi con Zero quando siamo rimasti indietro sulla strada e ti sei fermato ad aspettarci. Quel vortice stava per carpire me e il mio cavallo. Grazie a Zero, che si imbizzarrì, siamo riusciti a fuggire raggiungendoti - Sì, ti ho visto arrivare pallido come uno straccio ma io, sinceramente, non ho visto nulla, eppure sono passato di lì prima di te - Dovrò trovare il coraggio di tornare sul posto dov’è avvenuto il fenomeno, devo capire che sta succedendo. Non posso andare avanti così, devo capire, Umberto. Lo devo anche per te. Sono io la causa di questa situazione. Io adesso avrei due identità… maledizione che casino! - Giovanni guardava in faccia l’amico mentre alcune gocce di sudore gli scendevano dalla fronte. - Vieni con me? Umberto, ti prego, affrontare da solo questo mistero ho paura di non farcela! Umberto assentì con un movimento del capo, poi disse - Come posso lasciarti da solo, questa storia ha preso dentro anche me, ora ne faccio parte anch’io, 63


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