Nel vortice del tempo

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a qualcosa. Prepara Zero per oggi pomeriggio, vediamo se mi ricordo come si fa a cavalcare - disse Giovanni - ci rivediamo tra non molto qui nelle stalle, a dopo! - diede una pacca sulla spalla al ragazzo e uscì incamminandosi verso casa. Dopo un pranzo frugale, servito dalla solerte Matilde, Giovanni salì al piano superiore, pungolato dalla curiosità di vedere il contenuto del grande baule dal coperchio cesellato. Non era chiuso a chiave e il coperchio, in legno di quercia, era assai pesante. Rimase da subito abbagliato dalla bellezza di una spada che gli si parò davanti agli occhi. Il fodero metallico era intarsiato da una varietà di ricami straordinari che richiamavano la vita di caccia: uccelli, daini e cinghiali; e un grosso falco con la preda fra gli artigli. Rimase folgorato: stranamente il falco non aveva tra gli artigli un animale bensì un uomo, e lo stava artigliando, le ali spiegate. - E’ la spada di suo padre, Giovanni! - esclamò la serva entrando nella stanza senza fare rumore, facendolo sobbalzare - Lei quella spada la sta già usando, non ricorda ancora nulla, vero figliolo? - Giovanni sospirò scuotendo il capo. Prese l’arma che scintillava di riflessi argentati e ne scrutò interessato gli intarsi - Ma, il falco? pazzesco quello che sta facendo! - Sì, il falco riprodotto sulla spada ora non c’è più, era di suo padre ed era addestrato a cacciare i bracconieri. Come vede, nell’incisione ha tra gli artigli un uomo. Il malcapitato non aveva via di scampo, il falco lo maciullava con gli artigli strappandogli prima gli occhi e poi devastandogli il volto, al resto ci pensavano i soldati una volta catturato. Ora Guido ne sta addestrando uno giovane: Astore, che non sembra da meno del suo predecessore. Si è affezionato a lei, come del resto il suo cavallo. Giovanni, lei ha due amici inseparabili. Il sergente è un abile addestratore ma, Astore, sembra che prediliga stare con lei Giovanni la ascoltava in silenzio, possibile non ricordarsi di nulla? pensò tra sè. L’anziana continuò - In questa cassa ci sono le cose che usa quotidianamente nelle sue uscite a cavallo Guardava e ascoltava attentamente, ma il giovane era affascinato dalla spada: osservò l’elsa, anch’essa cesellata da chissà quale abile artigiano e la sguainò dal fodero senza la minima resistenza. L’impugnatura calzava perfettamente nella sua mano, sembrava fatta su misura per lui. La soppesò e gli parve leggerissima, brillò rilucente nella penombra della stanza gettando riflessi alle pare55


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