Nel vortice del tempo

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Passò qualche attimo di silenzio, poi uno strisciare di piedi li avvisò dell’arrivo della serva che, come si affacciò sull’uscio della porta si fece il segno della croce ed esclamò, alzando gli occhi al cielo - Giovanni! sia ringraziata la Madonna! ma che cosa è successo? sapevo che era uscito insieme ad Umberto e Alfio ma poi non l’ho più vista rientrare. Avevo paura che gli fosse successo qualcosa, invece, grazie al cielo eccola qua! ma, come si è vestito? di chi sono questi strani indumenti? - esclamò Matilde allontanandosi un poco da Giovanni per vederlo a figura intera e reprimendo con la mano sulla bocca un’esclamazione di stupore che gli stava sfuggendo. - Matilde, il nostro Giovanni deve essere stato vittima di un maleficio, ne sono sicuro. Ci sono strane losche figure che girano in questi giorni da queste parti - disse Umberto. La donna si rifece il segno della croce ed esclamò, ricoprendosi il viso con le mani rugose - Madre Santissima! cosa mi dici mai? Umberto; ma tu perché lo hai lasciato da solo? Lo stalliere la guardò allargando le braccia - Matilde, Giovanni sa benissimo difendersi da solo. Io mi sono allontanato dalla festa perché dovevo occuparmi dei cavalli del conte, lei sa bene che Pietro non gradisce ritardi - Ma, entrate, non state sulla porta, avanti, venite! - li invitò la vecchietta scostandosi per lasciarli passare - Oh no! grazie, Matilde! - disse Umberto - dovete scusarmi tanto ma io devo andare, ho un bel po’ di lavoro da terminare. I miei cavalli mi aspettano - Umberto salutò congedandosi e si allontanò verso le stalle e la calura pomeridiana. La vecchia donna osservò pensierosa il giovane che aveva davanti a sé - Ma, Giovanni: che cos’è questa storia del maleficio? - gli domandò. - Io non ne so nulla. So solo che mi sono trovato davanti al castello senza sapere come ci sono arrivato e senza sapere neppure chi sono e da dove vengo rispose Giovanni sempre più sgomento. - Venga, figliolo mio, l’accompagno nella sua stanza, spero che gli torni presto la memoria se no, dovremo interpellare una fattucchiera La donna si incamminò verso uno scalone che si intravedeva in fondo alla sala. Il giovane si osservò attorno smarrito: un grande camino faceva mostra di sé contro la parete più lunga e degli arazzi policromi adornavano le pareti, un tavolo scuro in legno di quercia occupava il centro della sala contornato da sedie rivestite di velluto rosso sgualcito con le alte spalliere. 27

strizza


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