Nel vortice del tempo

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orenzo! Lorenzo! - si sentì chiamare, una mano gli toccava la spalla e lo scuoteva. - Sveglia! dormiglione! - gli sussurrava Francesca nell’orecchio - hai dormito tutta la notte come un ghiro, solo qualche volta sembrava che sognassi e chiamassi il mio nome - Devo aver sognato, Francesca, sì, mi sembra di ricordare qualcosa di confuso. Mi sembra di aver sognato che salvavo qualcuno dalle acque di un fiume disse osservando in volto la ragazza. - Beh! ti è sempre piaciuto fare l’eroe, ieri sera prima di addormentarci mi dicevi che ti sarebbe piaciuto tornare indietro nel tempo per salvare dallo stupro la giovane ragazza promessa sposa al signore di Moncestino come descrive il libro - Ah! Sì - disse Lorenzo - Lo ius primae noctis, ma dov’è il vecchio libro che leggevamo ieri sera? - Sul cornicione della finestra ad asciugare dove lo hai messo tu! - disse Francesca - Te lo prendo? - Sì, grazie! - E’ ancora come lo avevamo lasciato… il vort… ehi! ma il pezzo che parlava del vortice non c’è più! qua è cambiato tutto, come può essere? La ragazza era impallidita - Che hai Francesca, non stai bene? - chiese Lorenzo preoccupato nel vedere l’improvviso pallore apparso sul suo viso. - Il capitolo sul vortice che avevamo letto ieri sera non c’è più… e le pagine bianche ora sono scritte, ma che è successo? la muffa era veramente una droga che ci ha rincoglioniti? guarda qua, Lorenzo… Francesca gli allungò il libro che non odorava più di muffa. Il viso pallido e la mano tremante. - Come può essere? - esclamò il giovane afferrando il volume dalle mani tremanti della ragazza.

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