Nel vortice del tempo

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- Presto, aiutatemi! - Umberto era lì accanto e con Lodovico alzarono il corpo esanime di Edoardo e lo portarono a riva all’asciutto. - Corichiamolo a terra a pancia in su! dai facciamo presto per l’amor di Dio! disse Lorenzo tremante dall’emozione. Lo deposero a terra, Edoardo era pallido come un morto il suo viso aveva un pallore quasi cadaverico. - Amore mio! - gridò piangendo Francesca trattenuta da Fosco e Umberto. - Non mi lasciare proprio ora… ti prego! - gridava singhiozzando. - Portatela via, per favore, allontanatela! - supplicò Lorenzo che si era chinato su Edoardo e cercava di allargagli la bocca con le sue dita, gli doveva inalare quanto più fiato poteva. Per fare ciò aveva dovuto posare la sua bocca su quella di Edoardo, e per i presenti, che non conoscevano ancora i metodi di pronto soccorso fu quasi uno scandalo. I cavalieri che assistevano alla scena si guardarono quasi inorriditi e si chiedevano che stesse facendo Lorenzo. - Lasciatelo fare! Lui non è di noi, sa quello che sta facendo! Lasciamogli spazio!- gridò Umberto spostando i presenti allargando le braccia per allontanarli. I lamenti strazianti di Francesca coprivano i rumori del fiume e arrivavano diritti al cuore degli uomini che assistevano impotenti. Le sue ancelle la tenevano abbracciata e l’accarezzavano cercando di calmarla, ma lei, urlava e piangeva disperata. - Lorenzo, ti prego… aiutami! - gridava tra i singhiozzi. Lorenzo si era messo in ginocchio accanto al corpo di Edoardo. Gli aveva scoperto il torace e con le braccia tese gli poggiava il palmo delle mani all’altezza dei capezzoli, aveva iniziato a premere con tutta la sua forza, comprimeva e sembrava che contasse a bassa voce. Ad un tratto Edoardo spalancò gli occhi di colpo emettendo un getto d’acqua dalla bocca spalancata. - Grazie a Dio! - gridò Lorenzo - Si è ripreso finalmente! avevo quasi perso le speranze! Gli uomini attorno esultarono felici e furono quasi investiti da Francesca che con un grido di gioia si gettò sul corpo di Edoardo che si stava chiedendo cosa stesse succedendo. - Amore mio, mi hai fatto morire di spavento! - gridava la ragazza stringendo a sé il suo futuro sposo, le lacrime di gioia gli inondavano il bel volto pallido come la cera. 131


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