Nel vortice del tempo

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fuoco arriva proprio dal nostro castello! - disse costernato guardando verso gli uomini che affollavano la riva del fiume. - Speriamo che il livello dell’acqua faccia presto a scendere, stare qui senza poter intervenire è deprimente - mugugnò Umberto avvicinandosi a poca distanza dall’acqua che scorreva impetuosa. Passarono così le ore, quasi tutti si erano preparati un giaciglio per la notte ma quasi nessuno riuscì a dormire. Le guardie vegliavano sul fittizio accampamento in compagnia delle lucciole e delle zanzare che punzecchiavano senza pietà chiunque avesse un po’ di pelle scoperta. Edoardo si era seduto su un tronco d’albero accanto al carro in cui Francesca dormiva, l’aveva udita parlare con le sue dame fino a tarda notte, poi, più nulla: certamente la stanchezza aveva avuto il sopravvento. Lorenzo, invece, pensava al da farsi, anche se nella sua epoca il tempo restava fermo, adesso era il momento di tornare. Come avrebbe trovato le parole per raccontare quella strana avventura? e se non avesse detto nulla alla sua Francesca? rischiava di passare per matto. Come si fa credere a questa storia assurda? pensò che avrebbe dovuto trovare il coraggio per lasciare i suoi amici: Umberto, Zero, Astore, e altri che aveva conosciuto al castello. Il rapace, che si era appollaiato su di un albero vicino, spiegò le ali e volò accanto a Lorenzo come se avesse letto nei suoi pensieri. Lo sfiorò e si postò accanto al giovane che sentendolo vicino lo accarezzò con la mano sul capo piumato. In lontananza Zero nitrì e per la forte emozione un brivido percorse Lorenzo lungo la schiena. Non riuscì a trattenere una lacrima. Si stese sull’erba coprendosi con il mantello e si addormentò profondamente. Il corno lo svegliò alle prime luci dell’alba e ci mise un poco a capire dov’era, si alzò massaggiandosi la schiena, nonostante tutto si sentiva bene, l’erba soffice gli aveva offerto un ottimo giaciglio. - Coraggio! - gridò Fosco tirando fuori più voce che poteva - il Po è tornato tale e quale com’era prima, dobbiamo stare attenti alle buche che sicuramente si sono formate con la corrente impetuosa - Per questo manderò avanti i miei zappatori! - propose Lodovico già bardato e pronto alla partenza. Era imponente nella sua altezza e per un attimo, l’elmo che teneva sotto il braccio colpito da un primo raggio di sole, mandò un riflesso. 128


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