Nel vortice del tempo

Page 112

- Troviamoci un posto per dormire amici miei! - disse Fosco soddisfatto e tranquillizzato dal fatto che non sarebbero stati soli sulla via del ritorno. - L’alba farà presto a spuntare! E l’alba arrivò, ad est il cielo cominciava a schiarire portandosi via gli ultimi scampoli di una notte sempre più calda e afosa, il luogo stesso, contornato da rogge e acquitrini ancora da bonificare era il regno di un’aria stagnante e quasi irrespirabile. Le zanzare danzavano felici dannando l’anima ai cavalieri che, anche se indomiti, nulla potevano contro di esse se non osare sfidarle auto flagellandosi con sonori schiaffoni. - Fosco! - chiamò sir Lodovico ancora assonnato: si era addormentato tardi, non tanto per combattere contro gli immondi insetti quanto per studiare l’ordine di marcia che avrebbe assunto la colonna per portarsi fuori dal bosco. Il Faina avrebbe potuto attaccarli in ogni momento visto la copertura della vegetazione e allora si doveva escogitare un piano per uscirne indenni e portare a compimento l’incarico affidatogli dal suo signore che di lui si fidava ciecamente. - Vedo che hai il tuo daffare con questi insetti, scommetto che preferiresti affrontare un uomo in singolar tenzone, vero? - Dici bene Lodovico, se non altro lo guarderei negli occhi. Questi ti prendono a tradimento, un succhiotto e via, maledette zanzare! Il cavaliere lo guardò sorridendo, poi, rivolgendosi ad un sergente del suo drappello diede l’ordine che mezz’ora dopo i soldati si radunassero sulla spianata antistante l’abbazia in pieno assetto di guerra. In via eccezionale tutti gli uomini dovevano indossare l’armatura, l’attraversamento della foresta non sarebbe stato come andare in battaglia, ma molto pericoloso per via delle probabili imboscate. Il drappello di Fosco aveva provveduto già all’andata, procurando ai suoi ragazzi non pochi fastidi dovuti al caldo che opprimeva la zona in quei giorni. - Edoardo - chiamò ad alta voce Lodovico - vai in foresteria e avvisa il monaco di turno che tra un’ora la scorta sarà pronta a partire. Che Nobildonna Francesca e il suo seguito siano pronte all’esterno dell’edificio - Sì messere, corro! - rispose il ragazzo incamminandosi spedito verso l’abbazia raggiante e felice, contento di sapere che avrebbe rivisto la sua donna. Poco lontano, Lorenzo e Umberto, raccattavano le loro cose e iniziavano a bardare i cavalli, Zero, accanto ad un cumulo di foraggio mangiava tranquillamen112


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.