Boom Economy: banche, armi e paesi in conflitto

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Si tratta di una delle più costanti ed eclatanti violazioni del divieto di cui all'art.1.6.b della legge n. 185/90. D'altro canto è noto è noto il crescente peso geopolitico di questa potenza che, dopo la Cina, riveste un ruolo fondamentale nei nuovi assetti strategici internazionali, ed è caratterizzata da forte crescita economica. Il peso di variabili economiche e strategiche sembra essere stato preponderante rispetto alle norme del diritto nazionale ed internazionale, non solo in relazione al divieto di esportazione di armi a paesi in stato di conflitto, ma anche in altre due occasioni recentemente balzate alla cronaca. Risultano consistenti anche le autorizzazioni rilasciate agli istituti di credito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per forniture di sistemi militari all’India: verso il paese asiatico, che nell’intero periodo dal 2001 al 2011 risulta sempre in conflitto soprattutto con il Pakistan per il controllo dei territori del Kashmir (Nota 50), che con i naxaliti, sono infatti state autorizzate operazioni per un ammontare complessivo di oltre un miliardo di euro (1.037 milioni di euro) cioè solo poco meno di quelle emesse dal Ministero degli Esteri nel medesimo periodo (1.116 milioni di euro).

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