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John Richmond rivisita il suo dna denim e lancia la nuova linea contemporary X

Tante le iniziative in corso per la griffe, che a Milano Moda

Donna ha portato una special capsule focalizzata sul tema denim e a Pitti Uomo ha lanciato una nuova linea di target più giovane. Debuttano anche i distributori automatici, per incrementare la visibilità del marchio

Dopo l’esordio a Pitti Uomo con un progetto in chiave contemporary, e la presentazione della label Kids a Pitti Bimbo, John Richmond è stato protagonista a Milano Moda Donna con una special capsule dedicata al prossimo inverno, presentata ai Dazi di Milano, in piazza Sempione. Una collezione che rilegge un’icona del brand, il denim, declinato in molteplici declinazioni e in contrasto con diversi materiali, strappato, laserato, sbiancato, rattoppato, su nylon seta e jersey. Questo è un momento di dinamismo per la label, che a gennaio ha lanciato la linea Richmond X, caratterizzata da un posizionamento più giovane e contemporary rispetto alla prima linea. Disegnato dallo stilista inglese in collaborazione con il suo studio creativo di Londra, il brand è stato presentato, come si diceva, lo scorso gennaio a Pitti Uomo nel cortile della Fortezza da Basso all’interno di uno spettacolare stand giallo e nero, tutto in metallo e vetro, che rappresenta il concept retail studiato per la sua espansione commerciale. «Volevo poter contare su un brand più giovane, con un universo di riferimento ancora più globale e internazionale, adatto per i nuovi mercati asiatici - racconta Mena Marano, l’imprenditrice a cui fa capo Arav, società che dal 2017 è proprietaria del marchio John Richmond -. John supervisiona tutte le collezioni del marchio e per il lancio di questa linea è stato affiancato da un designer coreano che lavora nel suo studio di Londra». Posizionata in un segmento contemporary-accessibile, Richmond X arriverà nei negozi a partire dall’autunno-inverno 2023/24, con capi caratterizzati da un entry price retail intorno ai 150 euro. Attualmente John Richmond è presente sul mercato attraverso 250 clienti multimarca e marketplace, con l’Italia che rappresenta il 50% delle vendite, seguita da Medio Oriente e Asia. «Continueremo a investire anche sul retail – fa il punto Marano –. Nel secondo semestre del 2023 si aggiungeranno nuovi monomarca a quelli già attivi di Milano e Dubai. Prevediamo almeno due opening, tra cui quello a Kuala Lumpur in Malesia, che per noi rappresenterà la porta di accesso verso il Far East». Ma le novità non sono finite: si segnala infatti il debutto di un progetto legato all’installazione di una serie di vending machine all’interno di stazioni, aeroporti e centri commerciali ad alta frequentazione. «Nel primo anno - spiega Mena Marano - vogliamo posizionare in Italia almeno 100 vending machine. Il progetto riguarderà inizialmente soltanto l’underwear a marchio John Richmond. L’obiettivo è poi estendere questa iniziativa all’estero, con la collocazione di almeno 500 vending machine fuori dall’Italia nell’arco di tre anni». «Non escludiamo in un secondo momento di promuovere altre tipologie di prodotto attraverso questo canale, che rappresenta un’innovazione del mondo retail e che vogliamo sviluppare in maniera capillare», conclude Marano. (an.bi.)

Marchio Di Artcrafts International

Canadian: un progetto immersivo per raccontare l’evoluzione della label

Per la presentazione delle novità FW 23/24 di Canadian a Milano il ceo della casa madre Artcrafts International, Simone Ponziani, ha scelto un’installazione speciale powered by Mesh, scandita dal claim Re-inventing Winter. Un progetto basato su un format di mostra-evento immersiva e interattiva, ideato da Monogrid, che si è concretizzato anche in un Nft in limited edition, i cui possessori hanno accesso a benefit sul fronte sia reale che virtuale. L’happening, che non rimarrà isolato (è in programma una serie di attivazioni itineranti in luoghi strategici in Italia e oltreconfine), ha voluto ribadire come l’innovazione sia alla base della collezione, che per il prossimo inverno ripensa i volumi, le finiture, gli accessori e i materiali della giacca imbottita, mentre il colore si fa strada nei capi con elementi intrecciati e i rimandi agli anni Novanta si fondono con atmosfere contemporanee. Per Artcrafts International il 2022 è stato all’insegna di una crescita a doppia cifra: l’azienda fiorentina, di proprietà della famiglia Ponziani, ha sfiorato i 100 milioni di euro di ricavi (+20%), di cui un 25% all’estero, con la prospettiva di incrementare la presenza in mercati come Spagna, Germania, Gran Bretagna, Francia e Benelux. 10 milioni provengono da Canadian, che è cresciuto del 50% sull’anno precedente e mira a raddoppiare in tre anni il fatturato. Oltre a Canadian (di proprietà come Colors of California, Coral Blue e Nalho), fanno capo ad Artcrafts International Mou e Womsh (in licenza worldwide) e, in distribuzione esclusiva per l’Italia, Crocs, Hey Dude, Ipanema, Melissa, Bohonomad, Cotopaxi, Reef, Teva, Craft e Compressport. Label commercializzate in oltre 4mila negozi wholesale, gdo e nei principali e-tailer. Completano il quadro distributivo 26 punti vendita e 12 siti di e-commerce che appartengono alla società. (a.b.)

La Martina apre un flagship esperienziale

Ricreare le atmosfere argentine alla base del marchio, guardando alla sensibilità milanese: è nato con questo obiettivo in corso Garibaldi 1 il flagship più grande d’Europa di La Martina, produttore di equipaggiamento tecnico per il polo, diventato riferimento per il lifestyle in senso più ampio. Il monomarca, progettato da Novembre studio, si sviluppa su due piani per un totale di 450 metri quadri, con un’area bar-ristorante battezzata El Bar del Polo, affidata a Maximiliano D’Andrea, fondatore di format e brand tra cui El Carnicero, noto ristorante di carne argentina in città. All’insegna dell’omnicanalità, il punto vendita sarà il pilastro di immagine in Europa della label, sottolinea il founder Lando Simonetti. «Tra i nostri servizi – spiega - abbiamo introdotto esperienze di travel, in modo da accompagnare viaggiatori, sportivi e famiglie a scoprire il Paese dove il brand ha il suo epicentro. Quello di corso Garibaldi è un community store, in grado di offrire al cliente esperienze uniche, personalizzate e centralizzate, con l’obiettivo di replicarle in diversa scala nelle principali città italiane». (a.b.)

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