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MATERIALI PER L'ACTIVEWEAR

FIBRE, TESSUTI, ACCESSORI

Active, outdoor, sportswear

Un occhio alla moda, uno all'ambiente

Alla ricerca della performance perfetta

Comfort estremo, elevata memoria elastica e facilità di manutenzione, ma anche ecosostenibilità e contenuti fashion: ecco come le aziende a monte della filiera si sintonizzano sulle esigenze sempre più diversificate dell’active e dei settori che gravitano intorno a questo mondo in costante evoluzione

DI ALESSANDRA BIGOTTA

Con atleti come Marcell Jacobs, Bebe Vio e Gianmarco Tamberi (rispettivamente seguiti da quasi un milione, 1,3 milioni e 645mila follower) che fanno tendenza anche tra chi non è appassionato di sport, cresce la richiesta da parte del pubblico di materiali in grado di unire performance, moda e, non ultima, sostenibilità. Lo conferma Matteo Cecchi, direttore commerciale di Eurojersey (Gruppo Carvico), azienda produttrice dei Sensitive Fabrics by Eurojersey, raccontando che nel primo semestre 2022 i risultati relativi al settore sono stati in crescita a doppia cifra. «In questo specifico ambito - dice - abbiamo registrato ricavi per 45 milioni di euro, pari a 5,4 milioni di metri venduti, in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo del 2021, servendo clienti quali Lululemon, Athleta e Fila Sport e puntando soprattutto sui mercati di Nord America, Europa e Cina. Sta performando bene anche il segmento equitazione, con brand come Cavalleria Toscana». La quota dei tessuti per l’active ha superato il 25% del fatturato, trainata dalla richiesta di stoffe con un’alta percentuale di fibra elastomerica, in grado di assicurare un’elevata memoria elastica, e degli accoppiati. Come sottolinea Cecchi, al consumatore non basta la performance in senso stretto, ma cerca, soprattutto per i tessuti opachi, la componente fashion ed è sempre più attento alla sostenibilità. «Un ingrediente importante - precisa il manager - su cui noi di Eurojersey abbiamo investito molto negli ultimi anni. Basti dire che nel 2019 siamo stati i primi nel tessile a misurare e dichiarare l’impronta ambientale della nostra azienda, attraverso la metodologia Pef (Product Environmental Footprint)». Tra i lanci recenti Sensitive Sculpt Bold, dalla struttura tessile compatta, ideale per legging e pantaloncini da running, attività quest’ultima che ormai accomuna uomini e donne di tutte le età e quindi rappresenta un segmento di mercato in espansione. Invece Sensitive Rib, caratterizzato da coste in rilievo, è particolarmente traspirante e con un buon grado di elasticità. Entrando nel dettaglio delle lavorazioni, si va dalla tecnica punch out (una microforatura laser che, asportando porzioni più o meno marcate di tessuto, crea un effetto incisione) all’embossing, che permette di ottenere immagini e disegni a rilievo direttamente sulla superficie delle stoffe Sensitive by Eurojersey, per arrivare al laser-cut, il cui esito è un’incisione perfetta, con un taglio netto e i bordi che non si sfilacciano. Deana Stankowski, strategic marketing director Active, Intimate di The Lycra Company, si riallaccia alle parole di Matteo Cecchi. «Sicuramente - afferma - oggi sono sempre di più i consumatori che si aspettano di trovare sul mercato capi active ecocompatibili, il che significa anche durevoli». «In questo specifico settore - sottolinea Stankowski - gli indumenti sono sottoposti a grande stress e usura, quindi la sfida è prolungarne il più possibile la vita e la qualità fa davvero la differenza. Noi di Lycra parteciperemo all’imminente fiera Performance Days in cui, oltre a parlare delle nostre innovazioni più significative, ci concentreremo sulle opportunità di ridurre i rifiuti tessili e relative strategie per farlo concretamente, presentando inoltre le

Un'immagine della campagna dedicata a Lycra Adaptiv

nuove gamme di fibre refrigeranti e isolanti Coolmax e Thermolite EcoMode, realizzate con scarti di taglio tessile riciclati al 100% e certificati Grs-Global Recycle Standard». A Monaco di Baviera i riflettori saranno anche puntati su Lycra Adaptiv, «che grazie alla sua natura di fibra ibrida si comporta diversamente, a seconda che si stia fermi o in movimento, come se fosse un’estensione del corpo». E visto che aumenta la richiesta di reggiseni sportivi, che sostengano ma abolendo l’eccesso di strutture, «è nata la tecnologia Lycra FitSense, che garantisce comfort e sostegno». Restando nell’ambito dei colossi del man-made non si può tralasciare Covestro, produttore leader a livello mondiale di materiali polimerici di alta qualità e dei loro componenti, con un fatturato di quasi 16 miliardi di euro, 50 sedi produttive nel mondo e, restando in tema di sostenibilità, l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2035. Covestro ha allacciato un’intesa con Reslides, brand che interpreta la calzatura d’impronta sportiva in modo molto particolare: ciascuno, infatti, può comporre il proprio sandalo assemblando liberamente e con facilità la suola e le giunture con la tomaia in tessuto. In questo modo è possibile sostituire un singolo componente che, una volta completato il suo ciclo di utilizzo, è pronto per essere reimmesso nel ciclo produttivo: in altri termini, se un pezzo si rompe o si usura, viene rispedito all’azienda e rimpiazzato. Le suole di questi sandali sono realizzate in Desmopan 6, poliuretano termoplastico di Covestro che, grazie alle sue caratteristiche, «è la scelta ideale per il nostro prodotto e la nostra idea di economia circolare - commenta Benno Reichard, fondatore e ceo di Reslides -. Questa collaborazione ci ha permesso di creare il know how indispensabile per concretizzare il progetto». Parlando di comfort una componente chiave è l’imbottitura, settore di specializzazione di un gruppo dal nome straniero ma dal dna tutto italiano, Thermore: al traguardo dei 50 anni, l’azienda fondata nel 1972 a Milano da Lucio Siniscalchi fa oggi capo alla terza generazione della famiglia fondatrice ed è leader globale nel comparto. Già negli anni Ottanta in Thermore si investiva su prodotti performanti ma amici dell’ambiente e quest’anno è stata lanciata EVODown recycled, imbottitura in

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1. Sensitive Fabrics by Eurojersey punta sul punch out, tecnica di microforatura laser che crea un effetto incisione 2. La zip Lampo T5 Aluminium White Sport Tape, con aletta in vinile arancione

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BASIC STYLE 4.0 Fulgar e There Was One: intesa nel segno della sostenibilità

Con la marketing manager di Fulgar Daniela Antunes il punto su questa e altre iniziative dell’azienda produttrice di filati di alta qualità per la moda e lo sportswear

In vendita in esclusiva su farfetch.com, la capsule There Was One realizzata insieme a Fulgar si articola in alcuni capi passepartout, indossabili dall’ufficio al weekend fuori porta, con il valore aggiunto dell’attenzione all’ambiente: si tratta di un paio di legging, un abito midi manica lunga (nella foto) e un top, accomunati dal colore nero e da un materiale speciale, il jersey scuba, realizzato con la fibra Q-Nova di Fulgar, ottenuta esclusivamente da materie prime rigenerate. «Questo è un riconoscimento importante del nostro impegno, ormai più che decennale, in ricerca e sviluppo ecosostenibili, per una filiera etica e sempre più circolare», commenta Daniela Antunes, marketing manager dell’azienda tessile di Castel Goffredo, nel mantovano, guidata da Alan Garosi, che viaggia su un fatturato di 285 milioni di euro, stimato in crescita anche per l’esercizio in corso e in aumento del 28% sul 2020. Del resto, proporre al mercato una collezione sostenibile e al tempo stesso contemporanea è la mission di There Was One, brand lanciato dalla stessa Farfetch e da Ngg (New Guards Group) nel 2021, ispirato a uno stile basico e senza tempo. «Da più di cinque anni noi di Fulgar abbiamo creato un intero portfolio di prodotti green - prosegue Antunes - in grado di coprire le tre declinazioni della sostenibilità: oltre a Q-Nova, un nylon 6.6 riciclato, fanno capo a Fulgar Evo e Amni-Soul Eco, altri due nylon, rispettivamente bio-derivato e con decomposizione accelerata». A questi si è recentemente aggiunto Q-Cycle, che grazie a un particolare processo chimico consente non solo di dare una nuova chance a materiali post-consumo altamente inquinanti (come i pneumatici a fine vita, che finora non potevano essere riciclati) ma anche si autoalimenta, producendo l’energia necessaria all’intero processo di riciclo. «Siamo stati pionieri nei programmi di sostenibilità - precisa la manager - investendo continuamente in innovazione e assicurando ai brand info e garanzie in un’ottica di tracciabilità e trasparenza, perché ci teniamo a contribuire fattivamente allo sviluppo di un sistema moda che poggi su una filiera di qualità, sempre più tecnologicamente avanzata e sostenibile. Nel 2021 e 2022 questi investimenti si sono focalizzati sui macchinari di filatura e testurizzazione: per la filatura, in particolare, il nuovo prodotto chiamato foy, con una titolazione bassa, ci permetterà di essere più competitivi nel settore della calzetteria e di ampliare la gamma di proposte nella maglieria e nella tessitura».

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100% fibre riciclate da bottiglie Pet postconsumo, con una mano morbida e leggera, facile da lavare, easy care e - non ultimo - ecologica. Con questo prodotto il player milanese rafforza la propria dimensione sostenibile, avendo ormai convertito il 97% della produzione in imbottiture fatte con fibre totalmente o parzialmente riciclate. «Mentre l’industria tessile parla di progetti futuri e roadmap - dicono dall’azienda - noi ci troviamo già vicini alla meta, potendoci definire quasi completamente green». Passi avanti anche nel campo delle cerniere, con

Lampo by Ditta Giovanni Lanfranchi

che ha completato il processo di certificazione Grs V4.0 per la produzione e tintura dei nastri delle proprie zip. «Siamo una delle pochissime realtà sul mercato a riciclare gli scarti provenienti dal processo produttivo, garantendo la corretta registrazione del riciclo e la qualità dei materiali - afferma il presidente Giovanni Lanfranchi -. Non solo utilizziamo filati certificati Grs, ma anche «In un settore dove gli indumenti sono sottoposti a grande stress e usura, essere eco-compatibili significa anche aumentare la durevolezza dei capi»

Deana Stankowski The Lycra Company

1. Uno scatto evocativo per illustrare il comfort garantito da EVODown Recycled di Thermore 2. Un sandalo di Reslides realizzato con il poliuretano termoplastico Desmopan 6 di Covestro

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l’intero processo produttivo dei nastri Lampo, tintura inclusa». Tra i prodotti di punta dell’azienda lombarda destinati al segmento sportswear spiccano Lampo T5 Aluminium White Sport Tape (con il dettaglio dell’aletta in vinile arancione), SL T8 Sport Tape Twill (con finitura Bronzato Eco, nastro in twill rigato con cordonetto a contrasto e tiretto in pelle), S7 Light Herringbone adatta per l’outdoor (dove il nastro è spigato e l’aletta ha a sua volta un motivo di spigatura ottenuto a laser) e, influenzata dallo streetwear, D0 Wing Half Silicon Neon (pressofusa con nastro siliconato sui lati esterni e aletta trasparente), tutte nickel-free e certificate Oeko-Tex Standard 100 Class I. 

PRIMO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ Bulgarelli Production: anche nel labelling l’ambiente conta

Cartellini, etichette, complementi in cartotecnica, micro-packaging per l’abbigliamento e accessori moda sono il campo d’azione di Bulgarelli Production, realtà carpigiana che nel primo semestre 2022 ha registrato un aumento dei ricavi del 65%, portandosi a 3,8 milioni di euro. Da molti anni l’azienda guidata da Davide Bulgarelli (nella foto) ha messo la difesa dell’ambiente al centro, tanto che può vantare le certificazioni Iso 9001, Sa 8000, Fsc-Forest Stewardship Council e Iso 14064. È inoltre l’unica del suo comparto ad aver raggiunto lo status Carbon Positive. Una descrizione dettagliata di questo impegno è contenuta nel primo Bilancio di Sostenibilità, che rendiconta i risultati conseguiti e si proietta verso il raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdgs) contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Negli ultimi 18 mesi Bulgarelli Production ha stanziato 2,5 milioni di euro per dotarsi di un parco macchinari all’avanguardia, con il 100% dell’energia da fonti rinnovabili e un impianto fotovoltaico in fase di ampliamento. Ma le iniziative in fatto di responsabilità ambientale e sociale non si fermano qui: si va dalla compensazione dell’impronta idrica attraverso un’intesa con la onlus Wami per realizzare un acquedotto in Perù alla parità di genere tra i dipendenti, fino all’aiuto alle comunità locali e ai più fragili e alle partnership per la tutela delle biodiversità, tra cui quelle con Etifor-Università di Padova per le riforestazioni in Val di Fiemme e con Phoresta Onlus a Bologna e nel Lazio.