3 minute read

anni tra heritage e innovazione

«IL SEGRETO DI TUTTIFRUTTI? EVOLUZIONE COSTANTE, SPECIALIZZAZIONE E VOCAZIONE AL CAMBIAMENTO»

Punto di riferimento per i mercati dell’Est europeo a partire dalla Polonia, dal 2004 l’agenzia di rappresentanza milanese si distingue per la capacità di cogliere i mutamenti veloci del mercato, indispensabile soprattutto negli scenari attuali. Focalizzata sul segmento contemporary e affordable luxury, chiude la campagna ordini della SS23 con ottimi risultati.

«It is not the strongest of the species that survives, nor the most intelligent, but the one most responsive to change»: questa frase, pronunciata da Charles Darwin nell’Ottocento, è perfetta anche per i tempi attuali e non a caso l’agenzia di rappresentanza milanese Tuttifrutti lnternational ne ha fatto il proprio motto. Grazie a una spiccata flessibilità e alla capacità di cogliere in anticipo la direzione da seguire, Tuttifrutti International ha saputo ritagliarsi dal 2004 (anno di fondazione) a oggi un ruolo preciso nel panorama della moda, forte di uno staff di una decina di persone, coordinate da Barbara Nowakowska e dal direttore commerciale Stefano Tiso. «Ci siamo specializzati nei mercati della Polonia e Paesi limitrofi tra cui Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania - spiega Tiso - posizionandoci su un target contemporary e sviluppando nel tempo con notevole successo nomi come Tory Burch, Giuseppe Zanotti, Le Silla, Iceberg, Vic Matié e Kate Spade, per citarne solo alcuni». Dalla SS23 il brand mix si arricchisce con Fabiana Filippi, «un marchio - sottolinea il manager - che ha saputo evolversi attraverso un forte investimento sia a livello manageriale che di posizionamento, mantenendo intatto il gusto di artigianalità e qualità che lo contraddistingue». Un anno spartiacque è stato il 2014, quando Tuttifrutti International ha lasciato i suoi spazi di 1.600 metri quadri in zona Spartaco per inventarsi una nuova tipologia di agenzia. «Abbiamo deciso di lavorare solo con brand che già hanno una showroom direzionale, contando al tempo stesso sui nostri uffici in centro a Milano, a Palazzo Serbelloni in corso Venezia 16 - racconta Stefano Tiso - dove tutti i nostri brand manager e le persone dedicate al customer service lavorano in sinergia con i marchi rappresentati». Una scelta vincente «e molto apprezzata dalle aziende, felici di poter ospitare nelle

loro showroom i clienti offrendo direttamente la migliore esperienza di buying, attraverso il visual diretto aziendale e il supporto dei nostri brand manager». Tiso stila un bilancio sulla campagna SS23, «all’insegna di ottimi riscontri, perché la fascia contemporary-affordable luxury in cui ci collochiamo ha subito in modo minore l’impatto dell’instabilità economica dovuta all’attuale situazione geopolitica. In generale, durante la fashion week è tornata a Milano, città che amo, una grande energia. La moda made in Italy dovrebbe investire maggiormente in questo tipo di manifestazioni, che sono il biglietto da visita della nostra italianità, dedicando un assessorato a questo tipo di eventi a partire dal Salone del Mobile. Ci vorrebbero meno associazioni di settore e più persone che fanno questo lavoro con passione». Persone che anche all’interno di Tuttifrutti rappresentano un patrimonio insostituibile: «Siamo in una decina, tutti accomunati dalla passione e dalla dedizione per quello che facciamo. Il successo di un’azienda è il successo di chi la compone e deve essere condiviso da tutti, anche economicamente». Con il portavoce di una realtà che opera con i Paesi dell’Est è d’obbligo una domanda sulle ripercussioni a livello di business dell’invasione russa in Ucraina. Quali le ripercussioni sul business? «Dall’esplosione del conflitto - risponde Tiso - la tipologia di lavoro delle agenzie specializzate nell’Est Europa ha subito una rapidissima mutazione. Come agenzia legata a doppio filo con il mercato polacco e con persone madrelingua dedicate abbiamo avuto ultimamente molte richieste di collaborazione da parte dell’Ucraina. Questo è dovuto alla vicinanza e alla collaborazione tra questo Paese e la Polonia: in seguito ai tragici eventi della guerra il futuro del buying ucraino non sarà più presso agenzie specializzate nel mercato russo e necessiterà di una visione del lavoro completamente nuova, che cancellerà tutti gli anni precedenti».