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Le grandi manovre di Prada per affrontare il next chapter

Con Guerra ceo del gruppo e D’Attis primo a.d. del brand, il passaggio di consegne tra Patrizio e Lorenzo Bertelli dovrebbe essere più fluido

Con il 2023 parte un nuovo assetto per il Gruppo Prada. Alla riunione del cda in programma per il 26 del mese Andrea Guerra (nella foto a sinistra) verrà proposto nel ruolo di amministratore delegato. Miuccia Prada resterà direttore creativo dei marchi Miu Miu e Prada (insieme a Raf Simons, in quest’ultimo caso) e consigliere di amministrazione. In occasione dell’Assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2022 Patrizio Bertelli verrà proposto come presidente del board al posto di Paolo Zannoni, che avrà il ruolo di vicepresidente esecutivo e presidente di Prada Holding. «È un passaggio fondamentale che abbiamo deciso di intraprendere, nel pieno della nostra attività, per poter contribuire maggiormente all’evoluzione del gruppo e per facilitare la transizione generazionale, avviando Lorenzo Bertelli ad assumere la leadership», commentano Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. In azienda dal 2017, in questi anni Lorenzo Bertelli si è occupato di sostenibilità e, stando a quanto dichiarato dal padre allo scorso Capital Market Day, il passaggio del timone dovrebbe avvenire nell’arco di tre-cinque anni. Guerra dovrà portare avanti l’obiettivo di una crescita «sostenuta e sostenibile» dell’azienda che, stando ai risultati del primo semestre 2022, sta accelerando a un ritmo del 22% (1,9 miliardi i ricavi del periodo). Il manager lascia l’incarico di senior advisor di Lvmh, che ricopriva dalla scorsa primavera. Prima ancora, nel 2020, era stato chiamato da Bernard Arnault per guidare la divisione Hospitality Excellence del gruppo (che comprende Hotels Cheval Blanc e Belmond Hotels & Luxury Trains) per poi ampliare i compiti con la supervisione di Fendi, Loro Piana e Thélios Eyewear. Il periodo “francese” è stato preceduto dalla direzione di Eataly e dall’attività di consigliere strategico del governo Renzi, per le politiche industriali e le relazioni con il mondo del business. Dal 2004 al 2014 Guerra ha guidato Luxottica, ma si era già fatto notare al vertice del colosso degli elettrodomestici Indesit. Viene invece dalla presidenza di Christian

Dior Americas Gianfranco D’Attis

(nella foto a destra), che dal 2 gennaio è chief executive officer del marchio Prada, un incarico creato ex novo per il nuovo percorso del gruppo. Laureato alla Gra-

duate School of Business Admini-

stration di Zurigo, nel corso della sua carriera ha ricoperto posizioni manageriali di crescente responsabilità per marchi come Jaeger-LeCoultre, Chloé e Iwc Schaffhausen. A lui è affidata la responsabilità dello sviluppo strategico dei mercati del marchio Prada.

VF ALLA RICERCA DEL SUCCESSORE DI STEVE RENDLE

In Vf Corporation è iniziata la ricerca del successore di Steve Rendle, che in dicembre si è dimesso da chairman, president e ceo, dopo sei anni al vertice e 25 nello staff del gruppo, che ha in portafoglio marchi come The North Face, Vans e Timberland. Intanto il ceo ad interim è Benno Dorer, lead independent director del board della società. Vf ha anche annunciato, in parallelo, la riduzione dei target annuali, a causa di una domanda dei consumatori più debole delle attese, specie in Nord America. I ricavi dovrebbero crescere del 3-4%, dal precedente 5-6% (a cambi costanti). L’anno prima erano saliti del 28% a 11,8 miliardi di dollari.

PIÙ RESPONSABILITÀ PER MATTEO FRANCESCHINI IN OTB

Matteo Franceschini è il nuovo ceo di Viktor&Rolf: dovrà portare la griffe olandese in capo al Gruppo Otb verso un’ulteriore fase di sviluppo. Il manager con oltre 20 anni di esperienza nel settore fashion riporta al ceo di Otb, Ubaldo Minelli, e conserva il ruolo di group licensing & collaborations director. Franceschini fa parte del polo del fashion, presieduto da Renzo Rosso, dall’ottobre 2021. In precedenza ha ricoperto incarichi in Europa e in Asia, tra i quali quello di licenses & business director di Dsquared2 (in licenza a Staff International, controllata da Otb) e direttore commerciale estero di Corneliani.

L’ascesa di Antoine Arnault: dopo Berluti e Loro Piana, è suo anche il vertice di Christian Dior Se

Antoine Arnault, secondogenito del presidente e ceo di Lvmh, Bernard Arnault, è stato nominato direttore generale di Christian Dior Se e vicepresidente del cda al posto di Sidney Toledano, che si è dimesso dopo 20 anni. Christian Dior Se è una società quotata in Borsa, che detiene la maggior parte delle quote della famiglia Arnault in Lvmh. La nuova nomina rientra nella trasformazione della holding familiare Agache in società in accomandita per azioni, che consentirà alla famiglia il controllo a lungo termine di Lvmh e di Christian Dior Se. Laureato in Economia, 45 anni, Antoine Arnault è il più noto dei figli di uno degli uomini più ricchi del mondo, Bernard Arnault, poiché ricopre le cariche di chief executive officer del marchio Berluti, chairman di Loro Piana e direttore Immagine e Ambiente di Lvmh. La sua ascesa in famiglia sta alimentando le speculazioni su ulteriori evoluzioni, anche se non sembra che il padre, 73 anni, abbia intenzione di cedere i suoi incarichi nel gruppo del lusso, per lo meno nel breve periodo. Antoine e la sorella maggiore Delphine, 47 anni, sono figli del primo matrimonio di Bernard Arnault ed entrambi siedono nel consiglio di amministrazione del gruppo. Alexandre, 30 anni, è invece un dirigente di Tiffany & Co. e Frédéric, 27 anni, è ceo di Tag Heuer. Il più giovane, Jean, 24 anni, dirige il marketing e lo sviluppo dei prodotti per la divisione d’orologeria di Louis Vuitton.