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BUYER ALLA FASHION WEEK

tra fermento e ansia

Fall-Winter 2022/2023

La parola ai retailer internazionali

a Milano va in scena un inno alla vita l’energia arriva dai nuovi talenti

La fashion week è tornata credibile per tutti gli addetti ai lavori, le collezioni sono state premiate dai compratori perché «creative, forti e sobrie» e gli imprenditori provano a non farsi intimorire dall’inflazione e dalle conseguenze della crisi ucraina. E ai dubbi sull’opportunità o meno di sfilare durante una guerra risponde Alessandro Michele: «Il nostro lavoro è collegato con l’idea della vita»

di ANdREA BiGOZZi

GUCCi LIsa aIken Neiman Marcus Fashion & Lifestyle Director

Il prossimo inverno prepariamoci al ritorno di.. Silhouette più scolpite, del sartoriale, della pelle e da inaspettate combinazioni di colori. Il trend evergreen? L’attenzione commerciale per le borse con logo o con elementi identificativi del marchio. La collaborazione da cui si aspetta di più? Sergio Rossi con Evangelie Smyrniotaki.

Tornare a sedersi di fronte a una passerella, condividendo l’esperienza con celebrities del calibro di kim kardashian da Prada, rihanna da gucci, sharon stone da Dolce & gabbana, kylie Minogue da Versace, Julianne Moore da Bottega Veneta. Ritrovarsi nuovamente intorno a un tavolo per scrivere gli ordini faccia a faccia e toccando con mano i capi delle collezioni che negli ultimi due anni e mezzo si sono visti quasi esclusivamente attraverso uno schermo. Alla Milano fashion week, la voglia di normalità (anzi di una nuova normalità basata non solo sul recupero dei fatturati ma anche sulla sostenibilità ambientale e sociale) era tale tra gli addetti ai lavori che la sensazione di euforia - anzi l’euphoria per citare il titolo della serie cult del momento, con protagonista l’attrice e attivista transgender hunter schafer che ha chiuso la sfilata di Prada, ancora una volta la più acclamata - è riuscita a resistere anche alla grande paura della guerra tra Russia e Ucraina. Difficile quindi fare un bilancio, tra risultati incoraggianti e una discussione aperta sul peso che avranno sul settore le sanzioni da imporre alla Russia. C’è chi, come renzo rosso, ha scelto il silenzio consapevole, preferendo sottolineare il senso di rinascita: «Bello tornare a respirare l’aria della Milano Fashion week - ha sottolineato il presidente di otb -, ma soprattutto vedere un settore che si rialza». Ma anche chi, come Carlo Capasa ha condiviso le sue preoccupazioni: «La guerra - ha detto il presidente di

Camera nazionale della Moda

italiana - porterà non solo problemi diretti nei rapporti con la Russia, ma un ulteriore rincaro dell’energia». A questo andrà poi aggiunta la minore capacità di spesa degli oligarchi finiti nel mirino dell’Occidente, la svalutazione del rublo, lo stop ai voli. Ma se è evidentemente presto per valutare gli effetti a catena che la crisi ucraina sarà capace di generare, una risposta su come “reagire” al conflitto gli stilisti l’hanno data spontaneamente con le loro creazioni, che sono state un inno alla vita. «Il nostro compito - ha commentato Ian Griffiths, direttore creativo di Max Mara, che ha sfilato proprio il giorno in cui la Russia ha sferrato il suo attacco - è aiutare la gente a superare le paure, mandare un messaggi di speranza». Milano con i suoi oltre 170 eventi fisici ha saputo esprimere una propria idea, molto

HeaTHeR GRamsTon Browns Head of Womenswear

ancora una stagione sulla base dello slogan “sex sells”... La moda sexy resta il mood trainante, anche se interpretata in maniera più sofisticata: pensiamo alle proposte di Fendi, Prada e Bottega Veneta. Le sfilate hanno celebrato modelle di ogni età: la sua preferita? Ha suscitato un moto di nostalgia la sfilata di Missoni, con la chiusura affidata a Eva Herzigova, sempre bellissima.

convincente, in fatto di prodotto. «Il trend più forte della prossima stagione? Abiti forti e sobri, che riflettono la voglia di speranza e ottimismo» è la sintesi di sette giorni di passerelle secondo Joseph tang, Fashion Director di holt renfrew. «La città - ha confermato Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino in prima fila alla sfilata di Marco rambaldi - può essere di nuovo un momento per raccontare la creatività e i giovani . La ripartenza per il settore deve essere all’insegna della creatività e delle cose da raccontare». Tra le sfilate più attese c’erano ovviamente i debutti alla direzione creativa. Come quello di glenn Martens da Diesel: «Ho trovato il suo messaggio intenso e adatto a un pubblico decisamente giovane, in linea con il linguaggio che da sempre

PRAdA

dEL CORE

contraddistingue Diesel», ha commentato riccardo tortato, head of buying department di tsum. «Molto forte - conferma Sebla Refig Devidas, a capo del womenswear di Beymen - il tentativo di upgrade è evidente, ma creare un’immagine così da zero richiederà uno sforzo non indifferente». Di lavoro da fare ce n’è tanto anche in casa trussardi visto che i nuovi direttori creativi della maison Benjamin a. huseby e serhat isik, alias gmbh, sembrano voler sostituire l’immagine borghese del brand in favore di un’estetica più underground. «Sarà interessante vedere dove li porterà questo percorso», è il commento di federica Montelli, head di rinascente. Anche la prima sfilata Matthieu Blazy per Bottega Veneta sembra già aver convinto i buyer italiani e

FeDeRIca monTeLLI Rinascente Head of Fashion

La fashion week di milano è più dinamica di quella di Parigi? Assolutamente sì. Sia perché il calendario delle sfilate a Milano è stato pienissimo, sia perché molte showroom multibrand questa stagione hanno deciso di presentare le collezioni solo in Italia. come è andata la prima sfilata di Glenn martens da Diesel e di matthieu Blazy da Bottega Veneta? Entrambi promossi. Ognuno in maniera diversa, i due stilisti sono riusciti a rompere, e insieme proseguire, con il passato.

RIccaRDo ToRTaTo Tsum Fashion Director E-commerce Head of buying depart

Quale è stato l’effetto sorpresa di questa fashion week? Vedere Milano animarsi, come succedeva prima del Covid. Il suo podio delle sfilate? Jil Sander, Gucci e Versace. Davanti al conflitto Ucraina -Russia, la moda ha scelto il silenzio... Anche io prefersco non commentare. Posso solo dire che come tutti, logicamente, ci auguriamo la pace.

MARCO RAMBALdi

internazionali. «Stellare» è l’aggettivo più usato per definire il suo lavoro, così come «esaltante» è il termine più ricorrente per descrivere le sue trovate tecniche come i pantaloni in pelle che sembrano jeans con cui lo stilista ha aperto la sfilata. Resta ora da capire se le fashion victim globali, che avevano decretato il successo immediato del suo predecessore Daniel lee riversandosi in massa nei negozi ad acquistare i Puddle

RooPaL PaTeL Saks Fifth Avenue Fashion Director

chi sono stati i vincitori di questa fashion week? Certamente Miuccia Prada e Raf Simons e poi Alessandro Michele, che mancava da due anni. Ma anche Matthieu Blazy: il debutto migliore della stagione è il suo. Quali saranno i best seller della FW 22/23? Facile; uno qualsiasi tra quelli della collaborazione Adidas x Gucci e una gonna sottoveste di Prada.

MiSSONi

Boots con le suole in gomma, faranno altrettanto con gli stivali di vernice sopra al ginocchio firmati Blazy. I contributi più energetici, comunque, sono arrivati dai nomi indipendenti, i cui show fanno finalmente parte degli appuntamenti da non perdere della fashion week di Milano. La performance all’aperto di sunnei, che ha raccontato la frenesia delle corse senza senso tra una sfilata e l’altra, è stata una degli eventi più coinvolgenti del calendario. Una boccata d’aria fresca è arrivata anche dagli show di Marco rambaldi, supportato da Valentino, gcds, aC9, atXV, act n°1 di luca lin e galib gassanoff con uno stile sempre più riconoscibile, Vitelli, Cormio (con calzature fornite da Gucci), andreadamo. Ma è dai progressi compiuti da Palm angels e Del Core he i compratori internazionali si sono fatti impressionare maggiormente. «Francesco Ragazzi ha offerto una visione tutta nuova della sua tribù ormai di culto» ha detto roopal Patel, fashion director di saks, mentre april henning di Moda operandi non ha timori nel definire quella creata da Daniel Del Core «la futura maison europea». Una lista, quella dei brand da tenere d’occhio, destinata rapidamente ad allungarsi, visto che il calendario delle fashion week e l’offerta delle showroom multimarca (che questa stagione fanno campagna solo a Milano) è ricca anche di debuttanti assoluti come francesco Murano e il marchio di maglieria sa su Phi (lanciato da susanna Cucco e sara ferraro rispettivamente ex direttore creativo ed ex ceo di Valextra). Poi ci sono stati anche i big brand con Pra-

TIFFany HsU MyTheresa Vice President Womenswear & Kidswear Fashion Buying

Un brand destinato a diventare un a-lister? Miss Sohee ha attirato la mia attenzione. Il marchio sta ottenendo un forte seguito tra le nuove generazioni per l’attenzione all’artigianato e alla sostenibilità. autunno-inverno 2022/23: mai senza? Gli stivali alti fino alle ginocchia di Bottega Veneta e le giacche con le piume di Prada.

sILVano VanGI Printemps International Creative and Merchandising Director

L’oscar della fashion week va a... Sicuramente Versace, che esce dalla manifestazione più forte. La maison della Medusa sta affermandosi sul mercato e ormai è di riferimento per una tipologia di clientela molto ampia, anche dal punto di vista anagrafico. cosa è mancato alle collezioni? Dal mio punto di vista, avrei voluto che sulle passerelle ci fosse un po’ di eleganza e riconoscibilità in più. Uscite forti e mozzafiato. Un wow effect che ho trovato in Jil Sander.

nIcHoLas aTTesHLIs Zalando Head Brand Partnerships Designer

Le sfilate clou della fashion week? Ce ne sono state tante, ma la mia preferita è stata Moschino, con Jeremy Scott, vestito da astronauta, sempre abile a intrattenere il pubblico. Il brand da tenere d’occhio? Capasa Milano ha le carte in regola per avere successo: è genderless, punta su capi sportswear accessibili, non rinuncia ai dettagli sartoriali.

da e Gucci, in particolare, che hanno provato a battere le griffe di Parigi sul piano dell’internazionalità, a partire dalle celebrities: Kim Kardashian, la più celebre delle influencer da Prada, e Rihanna, alla prima uscita con il pancione accompagnata da asap rocky da Gucci. Ospiti vip a parte, entrambe le maison hanno presentato due collezioni che - secondo la maggior parte dei compratori non hanno fatto che confermare il lavoro presentato nelle ultime collezioni. Solo che se la “colab” tra Miuccia Prada e Raf Simons è stata definita come la meglio bilanciata finora, quella tra Gucci e adidas ha rassicurato dal punto di vista commerciale, meno su quello stilistico, con i look maschili molto più numerosi di

PALM ANGELS

JiL SANdER

quelli donna. Per vedere la moda femminile si dovrà attendere probabilmente la sfilata speciale del 16 maggio, programmata in una location top secret in Europa. Intanto il meglio di sé, alessandro Michele lo ha dato dopo la sfilata durante un’intervista televisiva trasmessa in prima serata. «Ero molto confuso - ha detto rispondendo all’intervistatore che lo interrogava sull’opportunità di sfilare durante una guerra - ma alla fine mi sono reso conto che questo mio adoperarmi in maniera piena d’amore nei confronti delle cose belle che faccio, fa sì che il mio lavoro entri in sintonia con l’idea della vita». Insomma non bisognava fermare le fashion week, perché non bisogna mai fermare la vita. 

seBLa ReFIG DeVIDas Beymen Buying and Merchandising Director-Ladies

I capi must have del prossimo inverno? Gli stivali sopra il ginocchio di Bottega Veneta e gli abiti bustier di Versace. c’è stato tempo per lo scouting? Capasa Milano è un progetto da monitorare e Cormio potrebbe essere il nuovo fenomeno della moda italiana. È tornata la normalità nelle campagne vendita? Ricomincerò a fare gli ordini di persona, ma i problemi legati alla fase Covid restano, come gli aumenti dei listini delle materie prime. Siamo preoccupati per una possibile resistenza ai prezzi dei clienti finali.

cLaUDIa GazzeLLonI Womenswear buyer LuisaViaRoma

I nomi nuovi iniziano finalmente a emergere. Vero o falso? Vero al 100%. Basta guardare il programma della prima giornata: Marco Rambaldi, Del Core, AC9, Andreadamo. Presenze importanti in calendario, ma anche negli ordini: una parte dei nostri budget è sempre per gli outsider Gucci con adidas sarà il blockbuster di stagione? L’impatto commerciale sarà forte, ma la collezione mi è piaciuta più per certe citazioni tomfordiane che per la colab.

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