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Una condizione mediterranea

nella estrema difficoltà ad interagire pienamente con la dimensione politica, legislativa, amministrativa, e con un progressivo indebolimento dei modelli disciplinari consolidati di fronte all’emergere della forte tensione neoliberista (Bianchetti 2016). Non è tra gli obiettivi di questo lavoro illustrare esaustivamente l’evoluzione di questa fertile pluralità di posizioni e visioni; tuttavia, i sei progetti che abbiamo delineato inevitabilmente le incrociano.

Una condizione mediterranea Pur collocata dunque in questo quadro complesso e articolato, la nostra lettura critica, certo con i suoi limiti, assume innanzitutto un punto di vista specifico a partire da una cosciente collocazione contemporanea, ed è tuttavia permeata, anche, da una condizione specifica che non è solo geografica: una condizione mediterranea. Una condizione che ci è naturalmente propria come paese, e che include la consapevolezza della inevitabilità del confronto con l’altrove, con lo straniero, che predispone all’apertura, accoglie ed elabora la contaminazione e assume la reciproca dipendenza. Il Mediterraneo, dunque, che anche nell’etimologia sia latina che araba è indicato come un ponte tra le terre, mare di mezzo che collega, dove si sono saputi metabolizzare apporti provenienti da tutte le culture mondiali. Un mare sulle cui sponde, alla forza di una natura particolarmente amica, si sono tributati da sempre tutti gli onori, riconoscendole un ruolo maternale, rispettandone i ritmi, e innestandosi sapientemente nel suo grembo con una misura e sapienza che è cifra dell’insediamento mediterraneo. Pervade il nostro testo, crediamo, un pari tributo di rispetto alla storia e alla sapienza che ha distillato quel patrimonio del quale parliamo, quella tradizione insediativa mediterranea che, con differenti declinazioni, restituisce codici e soluzioni progettuali che ci consentono di riconoscerci. Ma il nostro sguardo è stato anche, speriamo, caratterizzato da una attenzione alle rotture, alle differenze e ai conflitti che sono spesso stati causa e veicolo di innovazione attualizzando e innovando la tradizione stessa, e che oggi paiono particolarmente presenti, seppure per certi versi – come affermiamo in premessa – temporalmente sfalsati tra regioni differenti del Mediterraneo. A partire dalla sottesa coscienza di questa comune appartenenza, abbiamo tentato di articolare i sei progetti, distinti eppure integrati, sia da un punto di vista squisitamente disciplinare, dunque relativamente recente, ma anche dal punto di vista della lunghissima durata che affonda le radici nelle tradizioni e nelle storie insediative, alle quali la frammistione di saperi ha sempre giovato. Auspichiamo che questo nostro contributo,