Design driven strategies | Eleonora Trivellin (a cura di)

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design per la manifattura distribuita: un approccio per il progetto flessibile Viktor Malakuczi

Università degli Studi di Roma la Sapienza

Scenario L’articolo descrive un metodo di design corredato da uno strumento cartaceo, mirando a contribuire al crescente fenomeno di design e manifattura distribuita, la quale valorizza gli strumenti sempre più diffusi di fabbricazione digitale, accessibili in una rete mondiale di oltre mille Fab Lab, oltre a numerosi fornitori di servizi. Dal punto di vista della disciplina Design, sembra necessario affrontare il tema di “cosa fare” con le possibilità sempre più ampie di produzione distribuita – poco efficiente per la riproduzione esatta di numerose copie, ma ragionevole per la realizzazione di serie piccole, e soprattutto per la fabbricazione di prodotti su misura, secondo le esigenze speciali degli utenti. Offrire la possibilità di personalizzazione è un modo di creare nuovi significati e legami più forti tra utente e prodotto; di conseguenza, i consumatori più coinvolti potrebbero portare verso una cultura materiale più durevole emotivamente, la quale sarebbe un passo importante verso la sostenibilità ambientale (Chapman, 2005). Prodotti personalizzabili: dal design al meta-design Progettare prodotti personalizzabili è una sfida piuttosto diversa rispetto alla progettazione di prodotti di massa: piuttosto che trovare compromessi per accontentare gli utenti diversi, tale divergenza può essere considerata come una risorsa da valorizzare. Come sostiene De Mul (2011), il designer deve diventare un “metadesigner” per progettare multidimensionali spazi di soluzione, fornendo interfacce facili agli utenti, permettendoli di diventare co-designer, anche in assenza di esperienza progettuale. In questo modo, i designer sono liberati dalla responsabilità di scegliere un’unica forma, ma è necessario comunque prevedere una moltitudine di prodotti possibili. Inoltre, lo sforzo del designer deve comprendere anche un processo in grado di guidare l’utente verso un risultato desiderabile, senza troppi vincoli ma tenendo in considerazione che con un supporto insufficiente si perderebbero molti contributi creativi, perché cominciare da una pagina bianca è difficile, anche per designer esperti (Cruickshank, 2016). Oltre ancora l’equilibrio ideale, il designer deve essere consapevole


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