Dalla Città del Parco ai Laboratori della Città del Quarto Paesaggio

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Dalla Città del Parco ai Laboratori della Città del Quarto Paesaggio

Difficile fissare la via delle rondini

Tania era rimasta infastidita dal tono e dalle espressioni che avevo usato per raccontare di come Ugo ed io avevamo affidato a Iole il compito di produrre un progetto di comunicazione sulla città da fondare. Eppure avevo utilizzato Italo Calvino e la sua “Smeraldina” per parlare della nostra città invisibile: <<Smeraldina, città acquatica, un reticolo di canali ed un reticolo di strade si sovrappongono e si intersecano [...] e poi la linea più breve tra due punti a Smeraldina non è una retta ma uno zig-zag che si ramifica in tortuose varianti, le vie che s'aprono a ogni passante non sono soltanto due ma molte. [...] Ogni abitante si dà ogni giorno lo svago di un nuovo itinerario per andare negli stessi luoghi. [...] Una mappa di Smeraldina dovrebbe comprendere, segnati in inchiostro dello stesso colore, tutti questi tracciati solidi e liquidi, palesi e nascosti. Più difficile è fissare sulla carta le vie delle rondini, che tagliano l'aria sopra i tetti, calano lungo parabole invisibili ad ali ferme, scartano per inghiottire una zanzara, risalgono a spirale radente un pinnacolo, sovrastano da ogni punto dei loro sentieri d'aria tutti i punti della città>>. Per Tania eravamo, forse senza accorgercene, presuntuosi; giocavamo volando sulla testa delle persone, dei sindaci, degli studiosi, degli abitanti, degli amici, con la pretesa di essere guardati ed imitati. A lei dicevo che l'enfasi era solo nel racconto e che invece il territorio ci riconosceva come professionisti allegri, ma seri, meticolosi, instancabili, persone vere, vive. Per lei una mappa vera, fatta di itinerari definiti era necessaria; ordinare, catalogare e classificare le cose era stato da sempre un metodo per far progredire la ricerca. Per Tania vi era il pericolo, che riguardava anche lei, che il nostro motore di ricerca risultasse incomprensibile. Le feci presente che con Annibale Elia, artista e linguista, fondatore del corso di Scienze della Comunicazione dell'Università di Salerno, discutevo spessissimo dell'attuale dibattito sui motori di ricerca in internet, e, proprio per questi motori, 69


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