Dalla Città del Parco ai Laboratori della Città del Quarto Paesaggio

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Dalla Città del Parco ai Laboratori della Città del Quarto Paesaggio

Il Dio degli animali

L'esperienza del Museo Città Creativa di Salerno, il museo che non teme i furti, aveva messo in risalto l'importanza dei laboratori sperimentali come luoghi di attività che aprono nuovi scenari produttivi, che diventano capaci di prevedere i bisogni nuovi. Non solo beni artistici, ma forme anticipatrici di nuove esigenze; l'artista rendeva disponibile l'intermedio, la sua attività di ricerca, una fonte inesauribile di nuove idee. Ugo ed il suo manifesto su Rufoli sembravano continuare l’esperienza dell’ultima internazionale del secolo, quella situazionista. <<L’arte non ha altra finalità che rendere preziosi, con i mezzi che la sua epoca concede ed esige, gli atti umani>>: è una delle frasi presenti nei documenti relativi alla fondazione dell’internazionale situazionista, sulla cui genesi ed importanza Gianfranco Marelli discute nel suo bel libro L’ultima internazionale. La necessità di produrre il nuovo, in realtà non faceva parte di nessuna posizione politica, ma sicuramente assumeva il cambiamento come valore dell’artista contemporaneo che ogni giorno sperimentava le sue capacità. Per me, l’essere artista a tempo pieno di Ugo offriva la possibilità di vivere il suo impegno. Significava, inoltre, poter assistere al salto della sua arte, da rivoluzionaria utopica ad arte sperimentale rivoluzionaria dell’utopia possibile. Acquisire un metodo per creare interattività nei luoghi del Parco, dove era necessario aggregare persone su comportamenti innovativi, diventò un primo obiettivo necessario. <<Sindaco, è pronta una grandissima opera per il quadriportico di S Francesco. Ho bisogno che mi aiutiate a trasportarla dalla Falegnameria del Porto di Salerno a Teggiano>> Fu così che il generoso sindaco di Teggiano, Angelo Giffoni, suggestionato dalle parole di felicità di Ugo e dalle indicazioni sulle caratteristiche dell’opera, invio un tir per accogliere il Dio degli animali. Nello spazio smisurato del tir, un trono regale in legno di castagno, con spalliera scolpita, un viso stilizzato, con corna lunghe sette metri, fu adagiato. Dopo aver 39


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