Dalla Città del Parco ai Laboratori della Città del Quarto Paesaggio

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Ecco perché accettai di accompagnare Tania al Museo Campano di Capua, altro territorio ed altra direzione. Proprio io le avevo detto che il direttore, il professore Giuseppe Centore, era una persona interessante e colta, poteva reindirizzare la sua ricerca. E, poi, mi era parso di vedere numerose terracotte, che proprio per la loro varietà si prestavano ad identificare differenti filoni di ricerca. La mattinata primaverile ci accompagnò, passammo per Santa Maria Capua Vetere e non mi sottrassi dal dire e simulare: <<finalmente respiro aria natia>>. In realtà, il luogo dove sono nato è solo un insieme di ricordi, più raccontati che vissuti. Tania appariva stanca, non sembrava in tensione, eccitata per una possibilità di sbocco alla sua ricerca; io lo ero molto di più, sentivo che forse avremmo potuto, anche per caso, trovare qualche indizio decisivo per aprire scenari per la sua ed, indirettamente, per la mia ricerca. L'archeologo-professore ci accolse. Anch'egli era preso dai temi della burocrazia e dei finanziamenti, appariva scoraggiato. Non riuscimmo ad incuriosirlo, ma ci accompagnò da studioso. Visitammo il Museo, la collezioni delle “Madri”, la più singolare e preziosa del Museo, tra le più rare al mondo, e poi le vetrine di terracotta. Un volto grande attrasse la mia attenzione per la sua somiglianza con le foto riprodotte nella documentazione di Tania. Non vi era corrispondenza tra epoche di costruzione e lo stesso direttore ci invitò a continuare la ricerca incontrando altri ricercatori. La lezione del labirinto tornava alla mente: un altro vicolo cieco. L'algoritmo miope suggeriva di tornare al principio del percorso. Nuovamente nel territorio del Parco, nel labirinto, in cammino senza pensare di poter volare. Entrare nuovamente, la mente dentro le mura inesistenti, tra le discipline intrecciate, nei mille luoghi creati dall'artista già ritrovati nel parco. La casa del Filosofo, la fontana quando piove, la casa del Pastore, le case dell'arte, la città del silenzio e della parola, la piazza dei flauti erano elaborazioni pronte, dove ritrovarle e dove poggiarle?

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