Casainmente living way n.03 aprile/maggio 2010

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r i v i s ta d E l s E t t o r E C a s a • a p r i l E / m a g g i o

2010 • anno 5

n . 0 3 • E d i t o r E C a l l E i d o s . i t • w w w. c a s a i n m e n t e . i t / l i v i n g

Un modo Esclusivo di vivere la Casa ron arad professione fantasia la cucina: un progetto di Famiglia gres: solidità ed eleganza sotto i piedi l’arCo di diana, dea della purezza e della luce intervista a Federico mojentale proposte sviluppo sostenibile abitare le alpi ...cosa dico all’idraulico ??? risvegli di primavera residence mimose residence val in sardegna la strada della sostenibilità

03

aprile - maggio 2010


Perfetta armonia tra forma e contenuto

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θ (Phi) = b_ ln (r/a)

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Spaccato di una conchiglia di un Nautilus con le cavità disposte secondo una spirale logaritmica che riproduce alla perfezione il progetto delle galassie e ci dimostra come la Sezione Aurea (Phi) sia l’espressione matematica della bellezza e dell’eleganza della natura. La spirale logaritmica segue una crescita esponenziale stabilita dalle leggi fisiche dell’universo, come dimostra la formula della Sezione Aurea. Entrambe sono celate in ogni angolo della Terra: semi, fiori, frutti, persino gli animali e gli esseri umani. Tutto, in natura, segue questo schema, frutto di una particolare sequenza matematica, sequenza che non ha un punto di inizio, ma prosegue infinitamente sia verso l’interno che verso l’esterno. Per la sua proprietà di crescita, perfettamente armonica, la spirale logaritmica è stata anche chiamata, nel corso dei secoli, la “curva della vita”.

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Rivista di informazione del settore casa Aprile / Maggio 2010 ANNO V N.03 Iscrizione Tribunale di Vicenza n. 1217 SOcIETà EDITRIcE: Calleidos www.calleidos.it info@calleidos.it DIRETTORE RESpONSAbIlE: AnnaMaria Tonini DIRETTORE EDITORIAlE: Stefano Battistella stefano.battistella@calleidos.it DIREzIONE, REDAzIONE GRAFIcA E ImpAGINAzIONE: Calleidos hANNO cOllAbORATO: Enrico Ruffato Simona Cecconato AnnaMaria Tonini Stefano Battistella Mara Capitanio Anna Feracin Ilaria Moro STAmpA: Industrie Grafiche Vicentine S.p.A. E’ vietata la riproduzione anche parziale del contenuto pubblicitario senza autorizzazione dell’editore. L’editore non è responsabile del contenuto pubblicitario stampato ed è sollevato in qualsiasi caso da responsabilità civile o penale nei confronti dei lettori o di terzi. REDAzIONE: TEL. 0445 560709 - 624978 FAX 0445 1920319 WEb: www.casainmente.it/living E-mAIl: info@casainmente.it VOIp: casa in mente - calleidos pER INSERzIONI pUbblIcITARIE: 0445 560709 - 348 5122499 info@calleidos.it

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editoriale

06 Carattere Innovazione Passione soluzioni di arredo Carattere Innovazione Passione

20 ...cosa dico all’idraulico ??? 46 La cucina: un progetto di Famiglia abitare il nuovo

28 ...abitare secondo natura... 30 La strada della sostenibilità 32 Le terrazze:in armonia con l’architettura 34 Lanificio Cazzola 36 Residence Mimose 38 Residence Val 40 Alti livelli per un concept inedito incontro

42 Intervista a Federico Mojentale

06

...cosa dico all’idraulico ???

Fiere Italia 2010

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Lanificio Cazzola

Residence Mimose

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La cucina: un progetto di Famiglia

Risvegli di primavera

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designer e design

08 Ron Arad 12 L’ARCO di Diana, dea della purezza e della luce 24 Professione fantasia materiali e tecnologie

14 Gres: solidità ed eleganza sotto i piedi 54 Sviluppo sostenibile libreria

52 Package Design Now! 52 Stile elegante ed economico 52 Il design del futuro 53 Palladio 53 Il giardino urbano 53 Case in legno oltre casa

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22 Fiere Italia 2010 26 Proposte 48 Risvegli di primavera 50 Teatro Comunale Città di Vicenza 58 Abitare le Alpi turismo per casa

62 in Sardegna

in Sardegna

Inter-Nos

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contenuti

L’ARCO di Diana, dea della purezza e della luce

Ron Arad

Gres: solidità ed eleganza sotto i piedi

Rossi Arredamenti

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Linea Ceramica

Pavingross

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Professione fantasia

Proposte

...abitare secondo natura...

La strada della sostenibilità

Le terrazze: in armonia con l’architettura

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Free Clima

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Intervista a Federico Mojentale

Alti livelli per un concept inedito

Residence Val

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Libreria

Sviluppo sostenibile

Errepi

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Carattere Innovazione Passione L’accoglienza riservata ai primi numeri di Living way, sia da parte del pubblico che da parte dei professionisti del settore casa, ha confermato la nostra scelta di carattere controcorrente in un mercato in cui tutti parlano di tutto. I temi e i contenuti che costituiscono la nostra linea editoriale contribuiscono a creare un’informazione concreta e di valore per il settore casa. In questo breve periodo di uscite - appena un paio! - abbiamo svolto un intenso scambio con interlocutori sempre più importanti, interlocutori caratterizzati da vedute uniformi rispetto alle nostre, tanto da diventare, dai prossimi numeri, collaboratori costanti della nostra realtà editoriale. Una realtà editoriale nuova e, tuttavia, forte di un impianto già solido ed apprezzato, sia dal punto di vista grafico/creativo, che di contenuti e, per questo, ringraziamo tutti coloro che hanno creduto e partecipato fin dall’inizio al nostro progetto. Così vogliamo informare i nostri lettori sul come siamo sempre tesi ad una ricerca costante che origina una continua trasformazione, chiaro riflesso del nostro modo di essere, partendo da un’analisi attenta e riflessiva fino alla comprensione del modo in cui la realtà che ci circonda possa essere in grado di rispondere alle esigenze pratiche, culturali, artistiche e concrete dell’Abitare oggi.

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E il risultato di questo continuo percorso formativo porta alla soggettività della nostra rivista e al suo consolidamento. Scendendo ancora più nello specifico, anticipiamo in questo numero un nuovo elemento trainante della nostra realtà: prossimamente sarà operativo e visibile al pubblico


editoriale

il nuovo Portale CASA IN MENTE on_line, completamente rinnovato. Già fin dalla fine del 2006 ci eravamo resi conto che, per essere innovativi e propositivi ed evolvere in un mondo aperto sempre di più alla globalizzazione, la presenza di Internet avrebbe rappresentato, con contenuti sempre più aggiornati, lo strumento di comunicazione più idoneo e veloce per eccellenza. Ecco perciò la nostra scelta: il nostro primo portale specializzato nel settore casa, di zona, estrinsecazione dell’attenzione e dell’investimento di tempo e risorse fin dall’inizio della nostra realtà. Ora CASA IN MENTE_on line si rinnova: cambia veste grafica, include un motore di ricerca semplice, intuitivo e raffinato, ma, allo stesso tempo, potente e completo di tecnologie esclusive come “direct on_line”, tecnologie realizzate da aziende leader di mercato a livello nazionale, perché, prima di tutto, la casa si deve trovare e, poi, acquistare. Il passo successivo, che vogliamo intraprendere, è aprire la strada alla conoscenza e agli interscambi tra i vari interlocutori, professionisti o privati che siano, con contenuti che aiutino a capire l’ambiente in cui si vive o si vorrà vivere, seguendo la strada che traccia Living way per questi aspetti, all’inizio apparentemente secondari, ma poi intrinsecamente collegati al nostro benessere inteso sia in senso fisico che spirituale. La passione trova per noi significato e si realizza in questo progetto ad ampio raggio ma ben focalizzato, ecco perché abbiamo le idee ben chiare.

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Ron Arad Nato a Tel Aviv nel 1951, compie i suoi studi alla Jerusalem Academy of Art e dal 1970 seguita all’Architectural Association di Londra. Ben presto la sua ricerca abbandona l’architettura (ha come maestro Bernard Tschumi e come compagni di studio Nigel Coates e Zaha Hadid) e si indirizza al design.

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VOIDO by Ron Arad (photo Tom Vack)


designer e design

Ron Arad Box in Four Movements prototype Ron Arad Studio

Nel 1981 è uno dei fondatori dello studio di design e produzione One Off e nel 1989, insieme a Caroline Thorman, fonda lo studio di architettura e design Ron Arad Associates. Nel 1994 apre a Como, in Italia, il Ron Arad Studio, che si occupa di design e produzione. Dal 1994 al 1997 Ron Arad è ospite della Hochschule di Vienna in qualità di Professore ed è tuttora Professore di design del mobile presso il Royal College of Art di Londra. È invitato a curare l’edizione 1994 dell’International Design Yearbook. Nel corso degli anni il suo lavoro è stato ampiamente illustrato in numerosi libri e riviste di architettura e design in tutto il mondo. I suoi lavori sono stati esposti nei musei e nelle gallerie d’arte più importanti del mondo, e molti di essi fanno parte di famose collezioni come quelle del Centre Georges Pompidou di Parigi, del Metropolitan Museum of Art di New York, del Victoria & Albert Museum di Londra e del Vera Design Museum in Germania. Realizza dei pezzi divenuti dei classici come Rover Chair e Bookworm (Kartell, 1995). I progetti architettonici di Ron Arad includono il foyer del teatro dell’Opera di Tel Aviv, Israele, i ristoranti Belgo a Londra (1994), lo sviluppo di un’idea di Sport Café con avanzata tecnologia interattiva audio/video per Adidas/Kronenbourg, una residenza privata altamente tecnologica a Londra, numerosi progetti per mostre e gallerie d’arte. È suo il progetto scelto per il nuovo prestigioso Stadio Adidas di Parigi. Nell’aprile del ‘97 ha costruito, nel centro di Milano, un totem commissionatogli dalla rivista Domus: una pila di 70 sedie costituite da un unico foglio di alluminio formato, sulla sommità della quale vi era una sedia contenente uno schermo digitale che pubblicizzava gli eventi salienti del Salone del Mobile. Arad utilizza tecnologia e materiali con modalità e forme del tutto nuove.

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designer e design “... talvolta sono più interessato alla forma e alla figura e la funzione è secondaria; allora si crea un pezzo come il grande vaso, possiamo chiamarlo vaso, ma non dobbiamo chiamarlo vaso. Non mi interessa se la gente lo usa o meno, mi diverto a scoprire i procedimenti, quello che si può fare con il materiale, che tipo di forma ottenere e la funzione in questo caso è puramente un alibi. Non mi interessa battermi per un aspetto o l’altro della questione; dire: “questa non è scultura! no, questo è design”, non è affatto importante. Quello che conta è: è interessante, è noioso, è entusiasmante, guardandolo, toccandolo, vi dà un senso di piacere oppure no? non è necessario sapere che cosa sia!.../...tutti i materiali al mondo sono pronti per l’uso, non c’è nulla che non sia pronto per l’uso. È una questione di quanto venga trasformato. Quando incominciai dovetti fare maggiore affidamento su ciò che è denominato “oggetti pronti per l’uso o fusi” perché era ciò di cui potevo disporre, che ero in grado di fare. In seguito, facendo dei progressi, si possono trasformare cose, si possono intraprendere in una fase anteriore della loro realizzazione. Entrambi i metodi di lavoro hanno i loro vantaggi e soddisfazioni. Io seguo questo perché si può vedere che esiste una precedente rassomiglianza tra un oggetto che ha più a che fare con il proprio aspetto, con l’aspetto che ha, perché non è la libreria più pratica del mondo, ma è compensata dall’aspetto, dall’idea.../...Ritengo che l’Italia o Milano o il Nord Italia siano tuttora il centro del mondo del design e devo dire che non è solo per il design che proviene dall’Italia ma soprattutto per la cultura di fabbricazione; non c’è altro posto al mondo dove si possano trovare artigiani e industrie, industrie vere e proprie, che conoscono il valore del design...”

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RON ARAD “After spring” chair,


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L’ARCO di Diana, dea della purezza e della luce La più famosa lampada di Achille e Pier Giacomo Castiglioni

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Lampada Arco Flos - Achille Castiglioni 1962

I fratelli Castiglioni, hanno rappresentato negli anni 40-50 una incredibile fucina familiare di genialità inventiva che ha lasciato nel mondo del design, non solo nazionale, una traccia indelebile. Progettando soprattutto apparecchiature domestiche su un filo conduttore basato sulla rielaborazione e ricostruzione dell’esistente, i fratelli Castiglioni hanno ridato forma, vita e dimensione agli oggetti della quotidianità. sottolineando ed accompagnando il profondo cambiamento di un mondo che, superata la durezza degli eventi bellici, si affacciava fiducioso su un futuro tutto da innovare. Primo debutto nel 1940 con un apparecchio radio in bachelite, disegnato insieme a Luigi Caccia Dominioni per la VII Triennale. Specialisti nel campo dell’illuminotecnica e delle apparecchiature elettroacustiche i tre fratelli, assieme fino al 1952, firmano progetti che diventano tappe importanti nella storia del moderno design. Nel 1952 Livio inizia una propria attività indipendente diventando progettista e consulente di alcune tra le più grandi industrie italiane Olivetti, Fiat, Brionvega e altre. Pier Giacomo e Achille invece proseguono insieme fino alla scomparsa di Piergiacomo avvenuta nel 1978. Ben sette volte si aggiudicano il prestigioso riconoscimento del Compasso d’Oro Oscar italiano del design.

Quando parliamo di “classico d’autore” intendiamo un’opera d’ingegno che è ormai entrata nella cultura collettiva, e che quindi si è staccata dalla sua iniziale funzione pratica o, nel caso di un’opera d’arte, dalle sue innovative potenzialità d’espressione; intendiamo un’opera dalla vita intermedia fra queste due strade, che si è creata attorno una sua particolare mitologia e che ha superato i confini dell’epoca durante la quale è stata creata. A tutti gli effetti, un classico d’autore è un’opera doppiamente immortale. La lampada Arco, originariamente prodotta dalla Flos nel 1962 su progetto di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, è un classico d’autore. Nata dall’ingegno di due fratelli milanesi, il famosissimo oggetto d’arredo costituito da una pedana in marmo di Carrara e da un fusto ad arco – appunto – da anni è oggetto di rivisitazioni, nuove colorazioni, lievi modifiche. Senza mai smettere di essere un mito dei tempi recenti.


designer e design La semplicità delle sue forme, la sua praticità (un particolare interessante è quel foro alla base che permette di inserirvi un manico di scopa, in modo da poterla spostare senza particolare fatica) e la sua affascinante ambivalenza (sembra una lampada a sospensione – e un po’ lo è – ma almeno formalmente è una lampada a terra) sono un vero e proprio manifesto al pensiero espresso da Achille Castiglioni, che in un’intervista dichiarò: “È difficile dare una esatta definizione di industrial designer, ma credo che risulti chiaro quello che io definisco un vero industrial designer: colui che, lavorando in gruppo, progetta e realizza oggetti veri per dei bisogni reali. Il suo lavoro è produrre oggetti di grande serie per la comunità: molto diverso da quello dell’artista che produce opere rare per sé o destinate a una élite…” Oggi Arco, mantenendo le sue principali caratteristiche - riflettore orientabile in metallo cromato, stelo telescopico a forma di arco in acciaio inossidabile, base a parallelepipedo – vanta moltissime filiazioni, nate dalla rilettura del corpo originale, effettuate da aziende produttrici di lampade. Accorciando lo stelo, colorando il paralume o proponendo nuovi materiali, queste ditte hanno fatto in modo che Arco rivivesse sempre, come matrice, nelle nuove espressioni tecnologiche e nelle ricerche d’illuminotecnica. Siamo lontani dalla necessità di un’interprete, di fronte ad Arco. Ma siamo anche lontani dal classificarla come una normale lampada. Arco è un piccolo pezzo di mondo, capace di racchiudere nella sua curva le migliori idee di luce, di sfondo e di complemento d’arredo. Non a caso al suo creatore Achille Castiglioni – da pochi anni scomparso - è stata dedicata dal MOMA di New York la più grande retrospettiva mai realizzata su un designer italiano. Oggi i suoi capolavori inoltre rimangono nei cataloghi di grandi nomi come Kartell, Zanotta, Bernini, Siemens, Knoll, Poggi, Lancia, Ideal Standard, Arflex, Alessi; come intervenire per dare il nostro contributo? Ricordando Arco come uno dei simboli della storia del design e dell’arte italiana, perfettamente in equilibrio fra nuove tecnologie, semplicità d’inserimento nel mondo preesistente ed oggetto di innegabile ispirazione che affonda le radici nella tradizione del nostro Paese.

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Gres: solidità ed eleganza sotto i piedi Nella progettazione di un pavimento, una variabile da tenere sempre a mente è l’effetto che il tempo e l’usura produrranno su di esso. Il pavimento di una casa è infatti l’unico elemento d’arredo – lo possiamo, a ben vedere, definire tale in quanto, di fatto, la componente estetica è spesso prediletta rispetto alle caratteristiche puramente tecniche - che subisce costantemente attività di consunzione, provocate - banale dirlo - dal calpestio...ma non soltanto: pensiamo ai traslochi, alla polvere, a cadute accidentali di oggetti, allo spostamento di sedie e mobili, e via dicendo. Il pavimento che ci sorregge è senza dubbio esposto ad un’inevitabile decadenza: a variare sono soltanto il numero di decadi che lo separano dal suo tramonto. E per quanto l’attenzione e la cura giochino un ruolo critico nella resistenza dei pavimenti all’aggressione del tempo e degli agenti esterni, un componente fondamentale risulta essere, immancabilmente, il materiale di cui è composto. Tale materiale deve fare rima con tre aggettivi: compattezza, resistenza, durezza.

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materiali e tecnologie

In questo contesto, il gres può a ben vedere – e toccare – calare un magnifico tris, tanto da risultare il materiale perfetto per coloro che scelgono un pavimento per sempre. Gìà nel nome, gres, è enucleato il suo carattere forte: il termine è mutuato dall’aggettivo greificato, attribuibile ad una superficie particolarmente compatta. La sua compattezza è dovuta al processo produttivo durante il quale, a partire da una mescolanza di argille, si ottengono le ceramiche di cui è composto il gres, lavorate a temperature e gradi di pressatura molto più elevati della media. Concludendo l’excursus tecnico, possiamo segnalare che al gres viene assegnata anche la palma di materiale migliore in termini di assorbimento d’acqua, con percentuale risibili e di norma inferiori a mezzo punto. Possiamo quindi addentrarci nelle vie dell’eleganza, altra caratteristica riconosciuta al gres - puramente estetica - a cui già accennavamo: la gamma di colorazioni e sfumature che si possono ottenere graffiando o in generale lavorando opportunamente il gres porcellanato è ampia e variegata: il modo in cui il gres riflette i colori è noto ormai non soltanto agli esperti, produttori o architetti che siano, ma senza dubbio anche ai destinatari finali – proprietari di appartamenti o uffici che scelgono il gres talvolta in virtù dei sui riflessi marmorei, altre volte per le diverse tonalità di colore assunte in base alla luce utilizzata negli ambienti.

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materiali e tecnologie

Non solo pavimenti

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Le qualità che caratterizzano il gres non si riducono solamente al suo utilizzo per la pavimentazione di case e uffici, ma, al contrario, spalancano un ventaglio di tipologie di utilizzo non sempre noto ai più: si passa infatti dai rivestimenti esterni di edifici, ai sanitari, fino alla realizzazione di rivestimenti industriali e in locali pubblici e commerciali quali banche, stazioni, areoporti, alberghi. Una varietà di usi che ne sottointendono il suo essere versatile, ma soprattutto la sua resistenza nel tempo: il mercato del gres vive ancora una fase di crescita considerevole; dalle prime comparse a fine anni 80 fino al boom di metà anni 90. Negli anni successivi il gres non ha più incontrato ostacoli, ottenendo la meritata notorietà attuale.


Pav i m e n t i - R i v e s t i m e n t i - A rre d o b a g n o

Una linea nel tempo...1998 - 2010

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materiali e tecnologie Una notorietà indiscussa e “a prova di ISO”, visto che non di rado i fornitori e produttori di gres ne citano, all’interno delle descrizioni e schede tecniche di prodotto, la rispondenza alle diverse norme edilizie e ambientali in termini di: • Resistenza all’abrasione • Resistenza alle macchie • Resistenza chimica • Assorbimento d’acqua – come già rilevato • Resistenza al gelo • Resistenza allo sbalzo termico Infine, una nota di colore e di marketing: le caratteristiche del gres permettono l’ideazione di serie e versioni ispirate ad ampie varietà di colorazioni, che riprendono spesso sfumature i cui nomi sono presi in prestito dalle splendide tonalità del nostro bel Paese.

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...cosa dico all’idraulico ??? Abbiamo acquistato una casa al grezzo, i muri esterni ed interni sono già costruiti ma, fortunatamente, possiamo ancora stabilire dove fare sistemare gli impianti sia idraulico che elettrico. Abbiamo tante idee e sappiamo cosa ci piace ma, né guardando la piantina, né vedendo realmente l’ambiente, riusciamo a capire come sia meglio distribuire gli spazi. L’ambiente che vorremmo risolvere per primo è la cucina, tanto fondamentale quanto complicata con tutti i suoi componenti, elettrodomestici, piano lavoro, isola, penisola, colonne, forno alto, forno basso...., e, cosa diciamo all’idraulico che ci chiede….dove mettere gli scarichi? Non abbiamo esigenze particolari: ci serve una cucina completa di elettrodomestici con un piano lavoro ampio e pratico; deve essere elegante e giovane e, dal momento che questa sarà la nostra casa, si deve tener conto che probabilmente non resteremo sempre in due! Abbiamo proprio bisogno di capire quanto di quello che ci piacerebbe riusciremo ad avere nella nostra cucina. Elsa e Marco

Risposta L’ambiente a disposizione per studiare la cucina di Marco ed Elsa è ampio e ospiterà anche il soggiorno. Abbiamo perciò calcolato le giuste proporzioni e stabilito quale è la parte adatta all’inserimento della cucina. Rispondendo alle loro esigenze abbiamo proposto 2 soluzioni che comprendono più o meno gli stessi elementi fondamentali; mi riferisco alle zone che costituiscono la cucina, zona lavaggio con lavello e lavastoviglie, la zona cottura comoda e sicura, la zona colonne che comprende dispense frigorifero ad incasso e forni, tavolo per 4 persone, allungabile.

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soluzioni di arredo

Dal momento che la funzionalità è garantita in entrambe le soluzioni la scelta da parte loro è stata dettata dai percorsi all’intero della casa e specialmente dalle varie visuali dal momento che la stanza è più grande e comprende zona televisione ed ingresso.

Lo stile della cucina ed i materiali a questo punto della costruzione sono secondari ed hanno ancora tempo per decidere se la cucina sarà in legno, laccata o in laminato, se verrà acquistata in un negozio o in un altro, se farla produrre da un artigiano oppure comprarla all’Ikea, la cosa certa è che l’idraulico adesso metterà gli scarichi proprio dove servono!

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oltre casa

Fiere Italia 2010 aprile

maggio giugno luglio

settembre

ottobre

14/19 - MILANO rhO - perO salone int. del mobile Arredamento 14/19 - MILANO rhO - perO eurocucina Mobili per cucina 14/19 - MILANO rhO - perO salone int. del compl. d’arredo Complementi, tessuti 14/19 - MILANO rhO - perO salone int. del bagno Bagno 14/19 - MILANO rhO - perO salone satellite Giovani designer

5/7 - CerNOBBIO - proposte - Tessuti d’arredamento, tendaggio 21/24 - MILANO - cHibidue - Bigiotteria, accessori moda 22/24 - rOMA - ambiente - Casalinghi, oggettistica 24/05 - 02/06 - rOMA - moa casa - Bagno e cucina

8/10 - MILANO rhO - perO - eire - expo italia real estate - Mercato immobiliare 10/20 - NApOLI - Fiera della casa - Arredamento

6/8 - fIreNze - pitti immagine / Filati - filati, fibre, tessuti a maglia

3/6 - MILANO rhO - perO - maceF salone internazionale della casa - Casalinghi 9/12 - BOLOGNA - sana - Salone del naturale 16/20 - verONA - abitare il tempo - Giornate Int. dell’arredo 18/26 - MONzA - mia - Arredamento 28/9 - 2/10 - BOLOGNA - cersaie - Ceramiche arredobagno 29/9 - 2/10 - verONA - marmomacc - Marmo, pietra, design e tecnologia

2/10 - pAdOvA - casasumisura - Arredo e complementi 2/10 - GeNOvA - salone nautico internazionale - Nautica 13/16 - verONA - zow - Complementi accessori 14/16 - rIMINI - sun - Arredamento per esterni 20/22 - MILANO rhO - perO - smau - Macchine per ufficio 21/24 - BOLOGNA - saie - Industria edilizia 21/24 - MILANO - design-in-tHe-city - Arredamento

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novembre

20/23 - rIMINI - sia guest - Ospitalità 25/28 - TOrINO - restructura - recupero


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Professione fantasia Dalla lunga esperienza nel settore degli imbottiti e dalla ricerca per un miglior comfort, Busnelli torna a stupire con nuove e “morbide” creazioni. Osservare le creazioni Busnelli è un po’ come fare un viaggio nella storia della creatività e della fantasia; i suoi prodotti interpretano un gusto giovane, seducente, originale e ispirato alle linee anni ’70 dando vita a collezioni di imbottiti con volumi importanti e inediti. Sotto l’etichetta Busnelli convivono le ricerche sofisticate e leggere di designers come Pareschi, Orsini e Charpin che, con provocatoria ironia, danno forma e idee mai scontate, con la ferma volontà di superare il déjà vu, creano sedute stupefacenti.

Pensiamo a Libro di Pareschi e Orsini, geniale creazione che da una struttura in metallo snodato al centro, reinterpreta le pagine di un libro, cosicchè, sfogliando la poltrona, troviamo una diversa posizione di seduta e inclinazione.

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Oppure Armadillo sempre di Pareschi, un articolo ricco di suggestione vintage, ma rivista in chiave contemporanea, che da una rilettura del 1969, si ripropone sempre più affascinante, con un semplice tubolare di acciaio guarnito di inserti imbottiti, dona classe e distinzione agli ambienti.


designer e design

Busnelli non rinuncia alla creatività, lo scopo è creare ambientazioni avvolgenti, personalizzate con eccletismo e cura sartoriale dei dettagli. Basti pensare a Fiocco (di Pareschi) e alla sua linea esclusiva data da una struttura di acciaio curvata rivestito di tessuto elastico che ne forgia la seduta. Si sfodera completamente, si lava e si rimette con poche e semplici mosse.

E come un abito da sartoria, ideato e tagliato addosso a chi lo commissiona, così Pierre Charpin disegna per Busnelli Slice, con l’intento di esprimere al meglio e soddisfare le esigenze di un pubblico giovane e vivace. Una poltrona di notevole impatto cromatico, spiritosa, confortevole e intrisa di personalità, un’atmosfera friendly che diventa living. Quello che Busnelli sta compiendo da anni è un percorso alla conquista della bellezza che si sposa con la comodità e con il design che personalizza, lasciando spazio a soluzioni mai intrappolate in rigide classificazione del gusto.

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PROPOSTE A breve la 18° edizione della Fiera del Tessile di Como A Cernobbio (Como), il 5, 6 e 7 Maggio 2010 avrà luogo la nuova edizione di Proposte, la fiera specializzata nel tessuto d’arredamento e nel tendaggio. A circa un mese dai Saloni del Mobile di Milano, una nuova manifestazione dei produttori nell’ambito dell’arredo di qualità. Nata nel 1993, l’anteprima mondiale Proposte ospiterà anche quest’anno i più qualificati industriali del tessile, mantenendo come sempre le sue caratteristiche di esposizione selettiva. Infatti, solo i diretti produttori di tessuti troveranno posto tra gli stand dello Spazio Espositivo di Villa Erba, e solo coloro che saranno riconosciuti come dotati di tre indispensabili qualità professionali: la qualificazione delle rispettive aziende e dei rispettivi prodotti, la correttezza professionale, l’impegno di ricerca e di sperimentazione sia nel campo estetico che in quello tecnologico. Il meglio del Made in Europe attraverserà gli spazi di Proposte: quasi cento aziende espositrici, molte delle quali tedesche, francesi, britanniche. Ma soprattutto moltissime italiane - Imatex, Vigano, Parà - per citarne solo alcune. A dimostrazione che la produzione italiana è tuttora capace di raggiungere altissimi vertici di qualità e competitività internazionale. I dati fornitici dalla società organizzatrice e la promotrice dell’evento Proposte srl, società di proprietà di Ascontex Promozioni e Consorzio Promozione Tendaggio, ci preannunciano un incontro dal peso ulteriormente crescente, così come dall’importanza, pure ormai già affermata; da oltre dieci anni, Proposte si mantiene stabile su un numero medio di 7000/8000 visitatori all’anno – sempre maggiore nel campo economico del tessile. Dal 1997 Proposte è stata riconosciuta inoltre come manifestazione internazionale e dal 2008 ha ottenuto anche l’appoggio della Regione Lombardia e del Comitato Lombardia per la Moda. La fiera purtroppo non sarà aperta al pubblico: evento di settore, sarà visitabile solo previo invito da parte della segreteria operativa e solo se appartenenti alle categorie riguardanti editori tessili, produttori di mobili imbottiti, grossisti o grandi catene di distribuzione.

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Per chi fosse interessato a ricevere ulteriori informazioni sarà possibile contattare Proposte srl all’indirizzo e-mail info@propostefair.it, mentre chi volesse semplicemente visitare virtualmente lo scenario che accoglierà l’importante anteprima internazionale potrà visitare il sito www.villaerba. it. Per i nostri lettori che invece avessero già ricevuto un invito, lo spazio espositivo si trova in Largo Luchino Visconti n. 4, a Cernobbio (Como).


oltre casa

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...abitare secondo natura...

Nuova espansione residenziale in Poleo di Schio. Residenze Lotto 12 28

IL CASTELLARO IMMOBILIARE S.p.A.

Via Lago di Garda, 18 - SCHIO (VI) Tel. 0445.576766 - Fax 0445.576954 www.arcadiaprogettazione.it - info@arcadiaprogettazione.it


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POLEO dI SChIO...

Proseguono le proposte immobiliari della ditta Il Castellaro Immobiliare S.p.A. nella nuova area urbanizzata di Poleo di Schio. L’edificio che vi presentiamo è di tipo tri-familiare, pensato e progettato per avere il massimo confort abitativo, con: - Ampi giardini di proprietà; - Distribuzione ottimale degli spazi interni; - Struttura antisismica; - Isolamento termico con rivestimento a cappotto; - Isolamento acustico sia orizzontale che verticale; - Impianto di riscaldamento radiante a pavimento; - Impianto fotovoltaico; - Impianto solare termico; - Finiture e scelte dei materiali di qualità elevata. Completano l’intervento le finiture esterne quali studio cromatico delle facciate, travi a vista, rivestimenti con l’utilizzo di materiali pregevoli ed ecocompatibili, mai lasciate al caso o al semplice gusto personale, ma pensate in perfetta armonia con la natura e il verde circostante che avvolge l’area.

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La strada della sostenibilitĂ

REspONsABILE vENdITE Giustina Cumerlato - Cell. 348.4225467 vIsITE IN CANTIERE tutti i giorni su appuntamento

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IMMOBILIARE CUMERLATO

Via Arasella n.9/A - IsolA VICentInA (VI) tel. e Fax 0444.978520 - Cell. 348.4225467 www.cumerlatoimmobiliare.it


abitare il nuovo

THIENE...

Parlando di abitazioni efficienti dal punto di vista energetico, possiamo citare il nuovo complesso residenziale dotato di certificazione CasaClima classe B dell’immobiliare Cumerlato, costituito da ampi appartamenti in piccoli contesti, da un favoloso attico con vista panoramica e da villette completamente autonome. Questo intervento, oltre a rispettare le normative vigenti, vuole essere una risposta concreta all’esigenza di utilizzare nuove tecnologie che rispettano l’ambiente e massimizzano l’efficienza energetica, risparmiando sui consumi e migliorando il comfort interno. In queste abitazioni sono eliminati i ponti termici o punti di contatto tra superfici calde (interne) e superfici fredde (esterne), causa di differenziali termici e, quindi, punti di formazione di condense, muffe, batteri, ecc... Grazie anche all’attenzione posta all’isolamento dei serramenti, all’alta efficienza degli infissi e al tipo di impiantistica adottata possiamo affermare che questi edifici sono costruit,i a tutti gli effetti, con attenzione allo sviluppo sostenibile nel campo dell’edilizia. Inoltre essendo CasaClima un ente di certificazione pubblico e indipendente non coinvolto nel processo di costruzione, ma bensì nella verifica del manufatto, è evidente che il sigillo di certificazione rappresenta garanzia e trasparenza per i committenti e gli utenti finali.

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Le terrazze:in armonia con l’architettura

schio limitrofi... Casanova Costruzioni, marchio leader nella realizzazione di immobili di qualitĂ , propone a Schio limitrofi, una nuova iniziativa che pensa prima di tutto al Vostro benessere. 32

costruzioni casanova

Via Lago di Lugano, 15 - SCHIO (VI) Tel. 0445.576969 E-mail: info@costruzionicasanova.it


abitare il nuovo

Nel nuovo piano urbano di lottizzazione adiacente ad un parco verde attrezzato in un contesto di assoluta tranquillità, “Le Terrazze” esprimono l’abitazione moderna senza compromessi. La costruzione è stata progettata con una struttura a telaio in cemento armato nel rispetto della normativa antisismica e una muratura perimetrale con eccellenti caratteristiche di isolamento termico.

L’impianto di riscaldamento radiante offre un sensibile risparmio sui consumi e la dotazione di pannelli solari termici è in grado di garantire fino all’80% annuo della produzione d’acqua calda sanitaria. Un sistema di schermatura a frangisole integrato nelle ampie vetrate a sud, migliora il comfort termico durante la stagione estiva.

L’utilizzo di specifici materiali da costruzione, abbinati a scelte progettuali bioclimatiche, garantiscono ottimi livelli di coibentazione termica ed acustica ed un’elevata qualità dell’abitare. Meno consumi, più risparmio, per garantire più valore al Vostro investimento nel tempo.

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Lanificio Cazzola A Schio, una nuova importante rinascita architettonica

SChIO...

Il lanificio Cazzola, edificio risalente al 1860 e rimasto produttivo fino agli anni ’90 del secolo scorso, oggi ritorna a vivere attraverso il recupero funzionale effettuato dalla Zermiglian Costruzioni. Schio, già scrigno contenente preziose testimonianze di Storia del Lavoro del nostro Paese, è arricchito ora da un nuovo complesso abitativo, culturale e commerciale, sito nel quartiere del S. Cuore.

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ZERMIGLIAN COSTRUZIONI

Via Belfiore, 13 - SCHIO (VI) Tel. 0445.671104 - Fax 0445.671237 www.zermigliancostruzioni.it - info@zermigliancostruzioni.it


abitare il nuovo L’antico lanificio, che nelle vesti di ospedale militare ospitò anche Hernest Hemingway durante la Grande Guerra, è stato ristrutturato nel pieno rispetto delle sue caratteristiche architettoniche e storiche: Zermiglian Costruzioni ha però anche tenuto in considerazione la possibilità di ottenere spazi vivibili ed adatti a qualunque esigenza dei diversi futuri inquilini. Ed ecco che gli ambienti dell’opificio sono stati trasformati in monolocali, bilocali e trilocali, dalle finiture ottenute accostando elementi tradizionali e naturali quali il mattone, la pietra, il legno. Con la stessa attenzione alla ricerca di una soluzione che coniugasse tecniche moderne con materiali tradizionali, gli appartamenti hanno poi visto l’aggiunta di tetti in legno con travi a vista, soffitti mansardati, pavimenti dai materiali pregiati e terrazzini con parapetto. La re-interpretazione degli spazi inoltre non si è fermata alle strutture interne abitative, che, anzi, sono state inserite in un progetto di ampio respiro, volto a tenere conto delle tradizioni alle quali l’opificio è legato. All’interno dei suoi 40.000 metri quadri infatti trova posto anche un museo, affascinante testimonianza del passato che non lascia il luogo. Infine la roggia, che garantiva energia alla fabbrica, è diventata una passeggiata, che si collega poi alle piste ciclabili poco distanti. Un’intelligente espansione verso l’esterno degli spazi recuperati, riletti in un’ottica contemporanea, ma senza perdere di vista quello che significa mantenere i legami con le radici del paese di Schio.

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Residence Mimose Gli spazi di un tempo con la tecnologia di oggi

THIENE...

Nel cantiere della ditta F.lli Munaretto di Giuseppe s.r.l. di Thiene, importante realtà dell’Alto Vicentino, operante da oltre cinquant’anni nel settore delle costruzioni in ambito civile, artigianale e industriale, sta prendendo forma il progetto “Mimose”, un’elegante struttura bifamiliare costruita su tre piani – dei quali due fuori terra – con metrature ampie e finiture di pregio. “Mimose” sorgerà in una splendida zona semicentrale e di nuova urbanizzazione, a cinque minuti dal centro di Thiene, accanto al futuro Parco Sud. L’architettura, resa confortevole da finiture di pregio e dalle ampie metrature sarà ispirata allo stile inglese, dotata di una ampia vetrata fronte giardino e di un bow windows. E’ questo uno dei particolari tra i più interessanti del progetto: infatti, tale dettaglio del piano terra renderà estremamente luminosa la zona giorno e darà la possibilità di un arredamento ricercato ed originale. La zona notte invece, composta di tre camere tutte doppie, sarà realizzata con una copertura mansardata in legno con travi a vista. Di queste, la camera principale sarà collegata, inoltre, al bagno padronale. L’altro bagno, quello comune, sarà dotato sia di vasca che di piatto doccia. L’intero nucleo abitativo sarà completato, sempre nella zona notte, da una magnifica terrazza di 40 metri quadrati, nella quale sarà presente un solarium che si affaccerà sulle montagne dell’altopiano. I locali di servizio saranno ricavati nel piano interrato, completamente destinato a zona relax, con taverna e relativo bagno di sevizio, mentre il garage doppio sarà ubicato al piano terra ed avrà accesso diretto dalla zona giorno. 36

F.llI muNarETTo dI gIusEppE

Filiale: Via Carlo Del Prete, 19 - THIENE (VI) Tel.0445.372219 - Fax 0445.383607 Sede: Via Val Cismon, 58 - THIENE (VI) Tel. 0445.381382 - Fax 0445.381384 www.munaretto.it - info@ munaretto.it


abitare il nuovo Per il complesso “Mimose” non sarà trascurato alcun dettaglio, dai serramenti realizzati in PVC con vetro a doppia camera isolante, alle pavimentazioni che vedranno una copertura alla veneziana nella zona giorno, listoni di legno nella zona notte e ceramiche di prima qualità nei bagni, dotati anche di sanitari sospesi. L’edificio, sicuro e comodo, sarà predisposto per l’impianto di allarme e per la motorizzazione di basculanti di accesso al garage, in modo da consentirne l’apertura in automatico. L’attenzione alla struttura e al risparmio energetico però non saranno trascurate affatto: “Mimose” sarà realizzato con struttura in cemento armato con caratteristiche antisismiche e dettagli costruttivi rivolti alla ricerca del massimo confort abitativo e isolamento acustico e termico: un cappotto esterno isolante ed un pacchetto di copertura con doppio isolamento, mentre per la parte impiantistica è previsto un impianto di riscaldamento a pavimento con utilizzo di caldaia a condensazione ad alta efficienza il tutto, inoltre, predisposto per un eventuale impianto a pannelli solari e fotovoltaici.

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abitare il nuovo

Residence Val

ThIENE... via Val Cismon Negozi, appartamenti e uffici in zona di alta visibilitĂ .

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Via Monte Grappa, 2/E - THIENE (VI)

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www.munaretto-manlio.it - info@munaretto-manlio.it rendering: www.rendermedia.it


Porte / Serramenti in PVC e legno / Scale / Pavimenti in legno Via Europa, 85 - Thiene (VI). Tel.0445.381183 - info@3bserramenti.it


abitare il nuovo

Alti livelli per un concept inedito

LIMITROFI THIENE...

in contesto precollinare di prossima realizzazione edifici con standard superiore che includono, ad esempio, oltre alle normali dotazioni, i pannelli fotovoltaici e il sistema di recupero dell’acqua piovana. Gli appartamenti sono dotati di giardino e taverna, gli attici hanno ampi terrazzi e piscina idromassaggio. Anche questo edificio corona l’attenzione che l’azienda ha sempre riservato ai contenuti di design e all’impegno rivolto alla ricerca tecnologica, abbinando tecniche costruttive innovative ed accostamenti inediti. 40

SACCARDO GROUP

Via dell’Elettronica, 12 - THIENE (VI) Tel. 0445.362678 www.saccardogroup.it - info@saccardogroup.it rendering: www.rendermedia.it


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Via dell’Elettronica, 12/A - THIENE (VI). Tel.0445.069278 - Fax 0445.381739 www.solarglobe.it - info@solarglobe.it


Intervista a Federico Mojentale, titolare dello studio di Architettura Mojentale di Zanè (VI) Federico Mojentale, classe 1977, laureatosi in architettura presso lo IUaV di Venezia nel 2001 e abilitato alla professione dal 2002, è oggi titolare dell’omonimo studio professionale con sede a zanè (VI) presso il Palazzo delle Professioni. nonostante la giovane età dello studio, i progetti realizzati dai professionisti sono stati già molti e di notevole interesse, con collaborazioni in ambito sia regionale che nazionale. Oggi Living Way ha intervistato l’architetto Mojentale, in modo da poter conoscere le qualità che hanno permesso ad una

realtà così recente di divenire in breve tempo così affermata. l.W. architetto Mojentale, ci può illustrare le caratteristiche principali dello studio del quale è titolare? F.M. Definirei lo studio Mojentale come un team di tecnici specializzati nelle analisi e nello sviluppo delle operazioni immobiliari complete: dall’ assistenza preliminare, alla redazione dei piani finanziari, allo sviluppo progettuale e cantieristico in tutta Italia. Ci proponiamo come partner sia per operazioni

immobiliari complesse che per piccoli interventi edilizi privati di modesta entità, e abbiamo strutturato l’intero corpo professionale per settori, in modo da poter garantire il lavoro di specialisti adatti ad ogni diversa tematica ed entità progettuale. Uno dei nostri settori, che trovo importante menzionare, è inoltre specializzato nella redazione di perizie di stima per diversi Istituti Bancari Italiani, sia nel campo privato che in quello imprenditoriale, nell’ambito dei finanziamenti per stati di avanzamento lavori o simili.

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studio di architettura Mojentale

Palazzo delle Professioni Via Del Costo, 10/1 - zanè (VI) Tel / Fax: 0445.372522 E-mail: studiomojentale@alice.it


incontro l.W. entrando nel merito dei vostri progetti, avete delle particolari tipologie abitative delle quali lo studio si occupa? F.M. In realtà no; anzi spaziamo attraverso molti stili e necessità differenti. Forse ciò che accomuna tutti i progetti è l’attenzione alla tradizione, ma sempre con un occhio al moderno e alla necessità locali e della clientela. l.W. Potrebbe illustrarci qualche progetto, a titolo di esempio? F.M. Certo; per partire dal classico, stiamo lavorando al recupero del complesso signorile di Villa Margherita, un incantevole edificio sito nel comune di Fumane di Verona, costituito da un corpo settecentesco e inserito in un originale parco ottocentesco. L’intervento ha avuto per oggetto la totale ristrutturazione del fabbricato, mediante

il mantenimento e la conservazione di tutti tratti originari dell’opera, sia per la villa che per il parco. Per risolvere la questione di alcuni elementi architettonici compromessi, abbiamo optato per la ricostruzione e l’integrazione degli stessi, ad opera di artigiani del luogo o delle province limitrofe, esperti nella lavorazione del ferro battuto, delle pietre, dell’argilla e del legno, solo per citare gli interventi più rilevanti. alla fine dei lavori, conclusi all’inizio dell’anno, si sono ricavati tre appartamenti duplex nelle barchesse, un miniappartamento e una residenza padronale signorile nel corpo principale. In un altro caso, sempre sul classico ma non sull’antico, ci siamo dedicati invece alla progettazione ex novo di una villa di impianto palladiano; La progettazione di tale intervento comporta tutt’oggi un notevole impegno nello studio

delle tipologie storiche venete, e nella conseguente riproposizione in chiave attuale, di un fabbricato in stile. In esso però abbiamo applicato materiali, tecniche costruttive ed impiantistiche all’avanguardia. l.W. Mentre, se volessimo un esempio moderno? F.M. non dovremo allontanarci molto da qui! (ride) Basta vedere il palazzo nel quale ci troviamo. Il Palazzo delle Professioni di zané, nel quale ha sede lo studio, è stato concepito, in collaborazione con un architetto del luogo, come composto da un corpo centrale e da una “vela” che collega il vano scale allo stesso corpo centrale. Il mio concetto architettonico su questo fabbricato si identifica come una sovrapposizione di due parallelepipedi leggermente disassati e inclinati in modo

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incontro differente tra loro. Questa materialità è stata accentuata dalla colorazione contrastante dei due corpi, uno scuro, l’altro chiaro. Altro aspetto architettonico fondamentale e caratteristico è stato rappresentato dal reticolo geometrico a maglia rettangolare presente nei due prospetti fronte e retro del corpo chiaro e tamponato da serramenti a disegno sempre rettangolare, molto visibile. Nel prospetto nord, scuro, lineare ed essenziale, abbiamo fatto emergere dei solidi di densa profondità che rompessero la normalità della superficie liscia creando giochi di chiaro/scuro e volume/vuoto. A mio parere poi il particolare estremamente emozionante è riconoscibile nell’illuminazione notturna a led blu sulla facciata, e a led bianchi a raggiera sui percorsi carrai, caratteristica che combina gli spazi razionali ad un’atmosfera di sogno.

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Comunque non ci fermiamo qui! In cantiere abbiamo molti altri edifici di stampo contemporaneo ma non insensibile alla lezione dei grandi autori: uno dei nostri orgogli è la costruzione, in via di realizzazione, di un edificio sito a Thiene. Il progetto, concettualmente, proporrà il “gioco” di tre parallelepipedi che ruoteranno attorno ad un centro rappresentato da un cubo allungato verso l’alto. Questo movimento metterà in evidenza i tre volumi ruotati tra loro, con la creazione di sporti, aggetti e “lame” che si inseriranno o si intravedranno osservando dai vari punti di vista il fabbricato. Lo stile architettonico in questo caso vuole riproporsi come semplice ma efficace connubio tra l’architettura moderna dei grandi maestri e la tradizione locale.

L.W. Siete una fucina di idee, a quanto pare. Ci potrebbe anticipare qualche altra intuizione dello Studio Mojentale? F.M. Al momento sono in fase di realizzazione operazioni immobiliari molto diverse tra loro, dalle ville singole in stile Liberty, agli edifici in stile classico “rurale” della zona al complesso di appartamenti signorili elegante e ricercato. Sempre con occhio al moderno e uno al classico, e sempre prevedendo l’ utilizzo di materiali e tecniche costruttive all’avanguardia e di finiture e complementi di arredo di altissima qualità. L.W. Signor Mojentale, è stata un’esperienza affascinante quanto i vostri progetti. La ringrazio. F.M. Grazie a lei. Ma stia in zona: non avete ancora visto tutto!


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La cucina: un progetto di Famiglia Nessuno meglio degli artigiani conosce i materiali e sa come lavorarli. Nasce così la nostra collaborazione nella convinzione che l’incontro tra ricerca, innovazione progettuale, creazione artistica ed esperienza artigianale possano produrre soluzioni architettoniche di alto valore. Pezzi unici, dall’ideazione al progetto, dall’esecuzione al prodotto. In quest’ottica le interior designers Costa Fabia e Paola Gonella collaborano con Modec arredamenti (Produzione artigianale di mobili e arredamenti su misura ) e, grazie alla loro esperienza, rendono innovativi i progetti con l’apertura creativa e propensa al futuro dell’abitare. Un progetto d’interni dovrebbe nascere da una necessità, da un gusto personale mettendo in conto un patrimonio di oggetti e arredi che fanno parte del bagaglio affettivo, di memorie, di ricordi che ciascuno di noi porta con se. Oggetti che dovrebbero far parte dei vincoli progettuali che ci si pone ad ogni inizio. In questo servizio trova spazio la cucina. Luogo focale della casa, della relazione familiare dove si incontrano profumi, gusti e colori. E’ lo spazio dove ci si incontra anche con amici e parenti. La cucina, pertanto, non è un ambiente fisso e immutabile, ma dove trovano spazio le esigenze familiari, dove anche i bambini possono anche fare i compiti. Luogo che serve a nutrire il nostro corpo, la nostra anima e il nostro buonumore: dovrebbe perciò ispirare rispetto. Per tali considerazioni questo progetto, disegnato da Costa Fabia e realizzato dalla falegnameria Modec con la collaborazione di Paola Gonella, cerca di realizzare una cucina che non sia solo bella, ma piuttosto adatta alle esigenze del proprietario stesso. In questo caso lo spazio così sinuoso, è stato rispettato fin dall’inizio dalla sua forma originale, le pareti della cucina vengono così “vestite” con una delicatezza sartoriale da volumi chiari dove la cappa in acciaio e la colonna forni vengono a sottolineare il ruolo importante che la cucina ha. Il tavolo che già apparteneva al cliente trova così una sua elegante collocazione, facendo contrasto con un arredo minimalista. Progetto globale e sistemazione interna nascono insieme ed è frutto della collaborazione tra architetto, cliente e artigiano.

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Fabia Costa

modec arredamenti

Interior designer Via Astico, 27 - 36013 Piovene Rocchette (VI) Mobile 349.2688268 - Tel. 0445.650847 Email: costafabia@yahoo.it

Produzione artigianale di mobili e arredamenti su misura Via dell’Industria, 2 - 36013 Piovene Rocchette (VI). Tel. 0445.622333 Email: MODECD00@modecarredamenti.191.it

Paola Gonella Emotional Living - Contract e design Via Ortigara 10/D - 36030 Centrale di Zugliano (VI) Mobile 349.7622955 - Tel. 0445.1925431 Email: gpemotionaliving@gmail.com


soluzioni di arredo

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oltre casa

Risvegli di primavera In Aprile ormai tutte le piante hanno messo le foglie; fa eccezione ancora il Punica Granatum Nana, chiamato pure Melograno nano delle Antille. E’ un cespuglio che, soprattutto nei climi meno temperati, tarda a mettere le foglie, perciò non affrettatevi a toglierlo perché all’apparenza sembra morto; se aspettate vi ripagherà con una eccezionale fioritura prolungata per tutta l’estate. Le potature sono da farsi per contenere la forma delle piante e i sempreverdi a fioritura autunnale vedi “Osmanthus Fragrans” o “Elaeagnus” ecc., si possono ancora potare per non compromettere la loro prossima fioritura. L’ orto, una volta preparato e adeguatamente concimato, si presta per le semine in coltura protetta come zucchine, zucche, angurie, cetrioli, basilico, invidia riccia, scarola, sedano, carote, cicorie, lattughe, pomodori, porri, prezzemolo, spinaci neozelandesi. Per le semine in pieno campo in questo momento sono consigliati i cardi, radicchio, bietole da costa, ravanelli. Per i trapianti in pieno campo, si consigliano per fine mese, pomodori, zucchine, cetrioli, cavolo cappuccio, sedano. Il prato in questo mese, soprattutto nelle zone più fredde, inizia la ripresa della vegetazione; ci troveremo un prato non ben livellato a causa delle gelate e sarebbe opportuno prima di iniziare il taglio, effettuare una leggera rullatura. Questa operazione permette di effettuare un taglio più lineare e ordinato avendo livellato il terreno. Importante è effettuare la rullatura quando il terreno è quasi asciutto. Dare una concimazione adeguata con un concime a titolo NPK dove N (azoto) sia a cessione rapida o a cessione controllata.

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Se il giardino non è dotato di grandi spazi, interessante può essere l’inserimento di una pianta che può raggiungere i 4 - 8 mt. come altezza e diametro della ramificazione. In particolare facciamo riferimento al “Malus“ o melo da fiore; pianta molto rustica, a foglia caduca, con portamento eretto e arrotondato. Appartenente alla famiglia delle Rosacee, questa pianta è caratterizzate da una spettacolare fioritura che già da questo mese inizia a farsi notare, cui farà seguito un’abbondante emissione di frutti che si formano sul finire dell’estate e durano sino ad inverno inoltrato.


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Teatro Comunale Città di Vicenza d a l

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venerdì 16 aprile 2010 - ore 21,00 - [stagione sinfonica] orchestra del Teatro olimpico Mikhail rudy pianoforte - musiche di Beethoven e Cajkovskij La storia della musica ci ha lasciato opere di straordinaria bellezza. Tra queste, il Concerto n. 1 pianoforte e orchestra di P.I. Cajkovskij e la Sinfonia n. 3 “Eroica” di L. van Beethoven, in programma per questo concerto al Teatro Comunale. Il Concerto di Cajkovskij in programma è tra i più eseguiti al mondo, noto per le sonorità tipicamente russe unite alle melodie di grande effetto che continuano ad affascinare e conquistare il pubblico di ogni tempo. Segue la celebre Sinfonia del grande musicista tedesco - la “migliore” e la “più cara”, come lui stesso la definisce - la cui bellezza ed intensità sono specchio della sua bravura nell’esprimere le passioni e i sentimenti umani. Sul palcoscenico un pianista di fama internazionale, noto per le sue qualità interpretative, e l’Orchestra di Vicenza, per un concerto di grande fascino e presa emotiva. Da non mancare! Biglietti: intero € 25,00 – ridotto € 20,00 - under30 € 15,00 lunedì 19 aprile 2010 - ore 20.30 - [stagione cameristica] Quartetto di Cremona musiche di Borodin, Bartok Cristiano Gualco, Paolo Andreoli, Simone Gramaglia, Giovanni Scaglione. Sono i quattro archi che giusto dieci anni fa diedero vita al Quartetto di Cremona, formazione cameristica che sta rinverdendo sui palcoscenici di tutto il mondo i fasti della tradizione quartettistica italiana, tanto che l’autorevole “The Strad” ha recentemente definito il loro suono “elegante e patinato quanto un vestito di Armani”.Il Quartetto di Cremona proporrà due capolavori di autori dell’est: il Quartetto n. 4 di Béla Bartók, e il secondo Quartetto per archi in re maggiore di Borodin, eseguito per la prima volta a San Pietroburgo nel marzo del 1882. Biglietti: intero € 25,00 – ridotto € 20,00 - under30 € 15,00 29 aprile 2010 - ore 21.00 - [stagione sinfonica] orchestra Filarmonica italiana Jesus amigo direttore - musiche di Beethoven e Haydn Il Classicismo viennese di Beethoven e Haydn sono il tema conduttore del concerto. Apre il Beethoven con l’Ouverture Coriolano, ispirata alle vicende del condottiero Coriolano, figura leggendaria nella storia dell’antica Roma. Ancora Beethoven con la Sinfonia n° 8 op. 93, pagina orchestrale scorrevole e serena, quasi una “pausa di riflessione” nell’attesa della tumultuosa ed imponente Nona Sinfonia. Chiude la serata Haydn, con la Sinfonia n. 94 “La sorpresa”, il cui nome deriva dai sorprendenti effetti orchestrali che colpiscono l’ascoltatore nel secondo tempo. Sul palcoscenico l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Jesus Amigo. Biglietti: intero € 25,00 – ridotto € 20,00 - under30 € 15,00 MarTedì 4 Maggio - MerColedì 5 Maggio - ore 21.00 - [stagione prosa] l’inganno (Sleuth) di anthony Shaffer con glauco Mauri, roberto Sturno - regia glauco Mauri Glauco Mauri e Roberto Sturno portano sulle scene italiane il testo teatrale di Anthony Shaffer: Sleuth, letteralmente “segugio’’, “investigatore’’; l’autore non ha mai dato una spiegazione di questo titolo, ma l’idea più affascinante è che “sleuth’’ sia lo spettatore stesso, che investigando deve scoprire, nascosti nei tanti inganni, i sentimenti che si agitano nell’animo dei due protagonisti. L’inganno è il titolo italiano dello spettacolo, definito subito dalla critica “thriller-psicologico’’, e subito amato dal pubblico grazie al mix di ironia, dramma, gioco, comicità e sorprendenti colpi di scena che fanno di questa commedia una pièce di grande e divertita tensione. Biglietti: intero € 23,00 – ridotto € 18,00 - under30 € 15,00 50

TeaTro CoMunale CiTTà di viCenza

Viale Mazzini, 39 - VICENzA (VI). Tel. 0444 324442 Orari biglietteria: dal martedì al venerdì 15.00-19.00 sabato 11.00 - 13.00 / 16.00 - 19.00 www.tcvi.it - biglietteria@tcvi.it


oltre casa

Lunedì 3 Maggio 2010

Lunedì 17 Maggio 2010

Michele Calgaro / Alex Sipiagin Duo

Robert Bonisolo / Renato Chicco Duo Maria Pia De Vito / Roberto Cecchetto Duo

Alex Sipiagin – tromba, flicorno Michele Calgaro – chitarra

Robert Bonisolo – sax tenore Renato Chicco – pianoforte

Lunedì 24 Maggio 2010 Maria Pia De Vito – voce, live electronics Roberto Cecchetto – chitarra, live electronics

Dalle ore 20 a notte fonda... Nel suggestivo Foyer del Teatro, allestito per l’occasione, appuntamento con la grande Musica: tre lunedì, tre incontri favolosi con alcuni tra i piu importanti jazzisti internazionali. Il tutto deliziato da un raffinato buffet accompagnato da cocktail, birra e vino... Tutto questo è Happy Theatre! in collaborazione con

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI

buffet libero / consumazione bevanda euro 5,00 / inizio concerti ore 22.00 / infotel 380.7978888 / cercaci su Facebook e Twitter Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza

comune di Vicenza

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Package Design Now! Kozak Gisela; Wiedemann Julius Taschen

Una risorsa enciclopedica sul design contemporaneo del packaging di tutto il mondo, dalla Coca-Cola all’iPhone della Apple passando per i diamanti De Beers. Quasi tutto ciò che compriamo ha un qualche tipo di confezione: alcune sono semplicemente funzionali, mentre altre s’impegnano per essere il più possibile innovative, eleganti, e attrattive alla vista. Questo libro mette in luce il difficile lavoro di dare a questi prodotti il più forte potere di seduzione possibile per il consumatore, e include una completa casistica relativa agli ultimi sviluppi nel package design, offrendo ai lettori uno sguardo su come si concepisce e si realizza una confezione. Questa risorsa enciclopedica, organizzata in capitoli in base alla tipologia dei prodotti (bevande, elettronica, cibo, salute e bellezza, pulizia della casa e igiene, beni di lusso, prodotti farmaceutici, e store & retail), esplora il lavoro dei migliori studi di design e branding di tutto il mondo. Questo volume è indispensabile per i professionisti del design e del marketing, ma risulta molto utile anche per chiunque desideri semplicemente saperne di più su come si realizza una magnifica confezione.

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Stile elegante ed economico

Il design del futuro

Questo libro fornisce tutte le informazioni e i consigli necessari per creare una casa raffinata senza spendere una fortuna. Attraverso i suggerimenti e le opioni di esperti del settore, Stile elegante ed economico, spiega come abbinare pezzi di buon design, reperibili ai grandi magazzini, con interventi più personali, realizzando così la casa dei propri sogni. Analizzando diverse tipologie di ambienti dal piccolo monolocale alla grande casa di campagna, si indica il modo migliore per coordinare colori, disegni e materiali, con disinvoltura e spendendo poco. Con l’aiuto delle eloquenti fotografie sarà facile creare atmosfere classiche, personalizzare arredi semplici e valorizzare elementi di recupero, senza sostenere spese folli. La prima parte del volume “Gli elementi”, analizza i colori, le forme e i tessuti, per poi passare a mobili e accessori. Singoli capitoli sono dedicati a contenitori e ripiani, luci, accessori, pavimenti e materiali. La seconda parte, “Gli ambienti”, comprende capitoli dedicati a zona relax, cucina e zona pranzo, zona notte, bagno e zona lavoro. Il libro insegna inoltre mille trucchi per scovare oggetti di valore ai mercatini e dai rigattieri. Scritto con un linguaggio vivace e accessibile e ricco di idee alla portata di tutti, Stile elegante ed economico è libro indispensabile per coloro che desiderano progettare o arredare la propria casa dovendo fare i conti con un budget limitato.

La nostra vita è quotidianamente condizionata o, meglio, regolata dall’uso di oggetti di tutti i tipi. È incredibile, ma ha come sua caratteristica una punteggiatura di emozioni legate a oggetti ai quali corrispondono ricordi ben precisi. La prima volta che la musica divenne portatile, con il walkman; il primo telefonino che reclamava la tolleranza estetica dell’utente in cambio dell’esaltazione di una funzione rivoluzionaria, che avrebbe, di fatto, cambiato per sempre il comportamento delle relazioni. Questo libro, però, non è una cronistoria ragionata del prodotto che cambia il mondo, ma l’idea di tornare alla vera vocazione del design: la progettazione. Norman commenta il ruolo complesso del designer come una professione trasversale, volta alla risoluzione di problemi complessi, dove l’artigianalità della speculazione esteticodecorativa è solo una parte (e non la principale), sempre più soppiantata dalla convergenza di competenze tecniche, manageriali, industriali, di comunicazione e marketing. Il designer sposa l’idea della funzione con la decorazione, lo studio delle tendenze e degli stili con i comportamenti di consumo, la progettazione con la conoscenza delle meccaniche industriali e di produzione, con i materiali, con l’economicità, la leggerezza, l’ergonomia dell’oggetto finito. In questo quadro, Norman non tralascia di ammonirci su quello che potrebbero divenire gli oggetti del futuro, con le esagerazioni dei prodotti eccessivamente pensanti e autonomi rispetto alla centralità dell’individuoconsumatore. Macchine bisbetiche, incontrollabili, in grado di sostituirsi persino nelle decision

Emily Chalmers Logos Editore

Donald Norman Apogeo Editore


libreria

Palladio Le ville

Il giardino urbano

Case in legno

In occasione del cinquecentenario della nascita di Andrea Palladio, il volume celebra un aspetto particolare dell’opera del grande architetto: le ville costruite per gli aristocratici del tempo nella campagna veneta. Attraverso l’individuazione di alcuni tra gli edifici più significativi, si vuole illustrare il contesto storico e culturale che in quel periodo portò allo sviluppo della cosiddetta “civiltà delle ville venete”, di cui il Palladio fu indiscutibilmente il più elevato e raffinato interprete. Grazie a un corredo fotografico di alta qualità in grado di presentare le ville con occhio nuovo, il volume si propone di mettere in rilievo anzitutto il significato della vita in villa per un aristocratico del Cinquecento. Oltre a numerosi interni degli edifici palladiani, il libro mostra gli affreschi che ritraggono i nobili del tempo intenti a svolgere quelle attività ricreative, fisiche e intellettuali, cui lo stesso Palladio spesso allude nei suoi scritti. Proprio per questa ragione il libro si sofferma sull’attenzione del tutto peculiare che l’architetto conferisce allo studio del rapporto degli edifici con l’ambiente circostante: un dialogo serrato tra architettura e natura, tra uomo e ambiente, che spesso trapela dalle stesse parole del Palladio, che così magistralmente nei Quattro Libri (Venezia 1570) descrive i propri progetti. Il volume intende infine restituire, sia attraverso il testo e i disegni del trattato del Maestro, sia nella lettura meticolosa dei suoi interventi architettonici, la purezza e il rigore del linguaggio palladiano: aspetti formali che, una volta in più, le illustrazioni fotografiche permettono di cogliere con estrema immediatezza.

Possedete un piccolo giardino? Un cortile, una terrazza e persino un balcone? Volete trasformarlo in uno spazio fantastico dove invitare amici o in un semplice rifugio dove ritirarvi dopo una giornata di lavoro intenso? Ogni spazio esterno per quanto piccolo è una sorta di bonus e deve essere tenuto in considerazione almeno quanto ogni altro ambiente della casa. L’esperienza e la professionalità di Joe Swift vi aiuteranno passo dopo passo in questa trasformazione. Ogni capitolo ben dettagliato vi accompagnerà attraverso tutte le diverse fasi, dalla selezione delle piante alla scelta dei materiali. Non mancano i suggerimenti per la manutenzione e per sfruttare al meglio gli spazi e le piante già esistenti. Il tutto con un occhio di riguardo anche ai costi per fare in modo che non levitino in maniera irragionevole. Tutto il libro è illustrato con foto esplicative e l’autore sarà in grado di indicarvi la soluzione sia che cerchiate di creare uno spazio di gioco per i vostri bambini, sia che vogliate creare un’area dove cenare con gli amici o uno spazio per il vostro relax o, perché no?, tutte e tre.

Come cambia lo spazio abitativo nei diversi contesti topografici? Come si vive la casa in altre latitudini? Questo volume, che raccoglie 90 case monofamiliari, illustra altrettanti modi di concepire l’architettura residenziale nel mondo: in città, nel verde, al mare, in montagna. Oltre all’Europa e agli Stati Uniti, sono considerati con molta attenzione il mondo latinoamericano, l’Estremo Oriente dove si osserva una fervida attività edilizia - e l’Australia, con architetture inserite in spettacolari scenari paesaggistici. Con 1700 illustrazioni a colori, che includono esterni, interni, dettagli architettonici, piante e sezioni, il testo offre una panoramica ampia e aggiornata dell’ultimo decennio, particolarmente utile per capire come gli architetti del mondo rispondono alle diverse esigenze abitative e come affrontano il rapporto tra esterno e ambienti interni, i legami tra la casa e il contesto urbano o naturale che la circonda.

Luca Trevisan Sassi Editore

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Sviluppo sostenibile Come il sogno di una vita migliore si trasforma in una realtà Cos’hanno in comune i modi di vivere la cucina e la gastronomia con i manufatti che possono entrare nella vita di tutti i giorni? Forse, la loro appartenenza ad una sfera profonda dell’esperienza dell’uomo ed alla tradizione, nonché il loro valore ambivalente di esperienza piacevole e nel contempo di aspetto indispensabile del percorso della vita. Attenzione però: quando parliamo di “tradizione” intendiamo qualcosa di diverso da un mero ritorno al passato. Spieghiamoci meglio: iniziamo parlando di Ezio Manzini, professore di Design Industriale presso il Politecnico di Milano, direttore del CIRIS (Centro Interdipartimentale di Ricerca sull’Innovazione per la Sostenibilità) ed autore di diversi libri dedicati al design sostenibile: da Il Materiale dell’Invenzione, a Manufatti: verso una nuova ecologia dell’ambiente artificiale, fino a La Quotidinaità Sostenibile. Questo professionista, che da oltre vent’anni si occupa di progettazione sostenibile, sta ricostruendo - con la competenza e la lucidità che contraddistingue le persone che hanno una visione estesa sul passato, sul presente e una buona intuitività riguardo al futuro - le basi per il lavoro su ciò che intendiamo per “design verde”. E lo fa abbandonando, almeno in parte, il focus sul “fissare il passato”, considerandolo un movimento che è destinato a fallire perché chiede alla persone di ‘ridurre’, di avere ‘lo stesso ma meno’.

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materiali e tecnologie Manzini, ad un convegno tenutosi a New York per l’Eco-Design Network o2NYC, ha sottolineato quanto invece ci sia bisogno di offrire alle persone “cose diverse ma migliori”. “L’attività principale dei progettisti sarà quella di diventare innovatori sociali”, ha affermato. Considerando che fino ad oggi gran parte della pratica nel campo dell’innovazione sociale è stata condotta dai sociologi, dagli economisti e dagli operatori delle ONG, e che a lungo è stata dibattuta la parte strategica, mentre poco è stato fatto sul fronte della risoluzione creativa dei problemi, l’obiettivo di Manzini è quello di presentare un nuovo attore: i progettisti appunto, intesi come partecipanti realisti, ottimisti, che cercano opportunità e che stimolano la discussione strategica con prospettive, proposte e strumenti atti a operare il cambiamento.

Se consideriamo la definizione di “innovatore sociale” fornita dal presidente dell’UE Manuel Barroso, che sostiene “Per innovazione sociale si intende la progettazione e l’attuazione di sistemi creativi atti a soddisfare i bisogni sociali. E un’azione a vasto raggio che spazia dai nuovi modelli di assistenza all’infanzia ai network sociali in rete, dall’assistenza medica domiciliare a nuovi sistemi per incoraggiare le persone a usare mezzi di trasporto sostenibili”, capiamo quale sia la fascia operativa al cui dna Manzini intende aggiungere una componente: “c’è differenza tra la trasformazione che si verifica spontaneamente e un sistema pensato; i sistemi progettati sono più forti e replicabili. I progettisti trasformano un’idea in un corpo pratico.

Stanno intanto comparendo i primi prototipi. Essi ci forniscono i mattoni della società futura. La sfida consiste nel trasformare i prototipi in prodotti”. Aggiunge poi “Il fine di un prototipo è mostrare che qualcosa è possibile”.

Ma cosa, alla fine, può essere possibile? Da quali innovazioni morali si partirà, per giungere ai risultati reali? E qui, di nuovo, Manzini risponde con un interessante parallelismo: Slow food, dice. Lo Slow Food non è un’innovazione di prodotto, come un nuovo cibo in scatola, e nemmeno un nuovo modo di consumare i pasti: è piuttosto un sistema di servizi legati al prodotto che permette al consumatore finale di diventare co-produttore del cibo che consuma.

Il risultato finale consiste nel creare un prodotto dal gusto migliore, ma anche con un legame più autentico con il cibo (con filiere di produzione trasparenti, con il diretto contatto con il coltivatore) e un’esperienza piacevole, nella quale i costi sono comunque abbattuti da un nuovo modo di pensare la catena economica. E qui sta la sostenibilità, nonché la spiegazione al parallelismo curioso che abbiamo proposto in apertura di articolo. Insomma, sia nel cibo che nel vivere, anche se i materiali stanno diventando scarsi, Manzini ricorda che “su un pianeta piccolo, densamente popolato, ben interconnesso, le risorse sociali sono le più abbondanti”. La tradizione, il passato, in realtà ritornano: ma non sono nella privazione. Sono nel lavoro dal sapore ancora paesano: agricoltura di comunità, banche del tempo, giardini di quartiere, coabitazioni.

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materiali e tecnologie Lo scopo ultimo da perseguire sembra essere, nel pensiero di Manzini, quello di una società in cui le persone sapranno usare le sole proprie capacità, e in cui svolgeranno facilmente il proprio ruolo nel trovare soluzioni, piuttosto che consumare passivamente il prodotto finale. Il futuro della co-abitazione, o la condivisione di spazi comunitari, richiederà una ri-progettazione di tutti i prodotti, che dovranno essere mantenuti in comunità. Ad un tale obiettivo devono lavorare i sociologi come gli architetti, i contadini come gli insegnanti. Ma possiamo dire che chiunque abbia uno strumento, anche intellettuale, dovrà essere in grado di renderlo fruibile alla comunità. E dunque si torna ai progettisti: essi hanno l’esperienza necessaria per trasformare i prototipi ancora legati a situazioni ancora solamente locali in prodotti che attecchiscano in ampie zone abitative e sociali. E conoscono le potenzialità e i limiti della procedura da seguire. II ruolo del progettista passerà allora dal trasformare cose in oggetti di consumo su scala industriale a quello di guidare pratiche locali sostenibili verso la loro trasformazione in pratiche sociali accettate. Il suo compito quindi non consisterà più nel risolvere il problema su un oggetto o un servizio al fine di renderli perfetti, ma nel creare una piattaforma utile a far sì che gli altri individui interagiscano. Il focus della questione, già ampiamente studiato da tutti i rami dell’architettura e del design di questo periodo post crisi economica del 2008, riguarda dunque le reti di comunicazione e la tecnologia, che non sono la soluzione, ma che faranno la loro parte per rendere possibile un’innovazione sociale più efficace.

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Abitare le Alpi A breve l’inaugurazione di una mostra itinerante sull’architettura alpina a Merano Kunst Meran / Merano arte e la Fondazione dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Bolzano inaugureranno, il 15 Maggio 2010, la mostra Abitare le Alpi, un’esposizione sulle forme abitative contemporanee, sull’ evoluzione e sulle prospettive degli spazi abitativi nelle Alpi. Il concetto di base è semplice e, come spesso sono le idee semplici, brillante: si è partiti da poche domande riguardanti gli oltre quattordici milioni di persone che abitano sulla catena alpina. Come vivono? Quali sono le tipologie abitative - dal convitto femminile all’abitazione per anziani, dall’edilizia abitativa popolare, alla realizzazione di magnifiche seconde case di lusso – che possono oggi essere osservate e ripensate al fine di migliorare l’affascinante ambiente montano? Considerando che lo spazio abitativo è un tema rispetto al quale ogni visitatore è esperto, fruitore e allo stesso tempo comunicatore, gli organizzatori hanno trovato importante indagare lo sviluppo sostenibile degli insediamenti, dalle case multifamiliari alla struttura dei complessi residenziali, in tutto l’arco alpino, con le sue specificità regionali e i rapporti con il contesto ambientale. In Abitare le Alpi non si suggerirà però come si dovrebbero vivere le montagne, quanto come è mutato negli ultimi dieci anni il modo di concepire le soluzioni abitative realizzate nel territorio montano.

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© H. Nägele


oltre casa

© H. Nägele

I progetti in esposizione offriranno dunque una panoramica sullo spazio abitativo della zona con riferimento a diverse problematiche: il rapporto con la scarsità dello spazio abitativo disponibile, l’evoluzione demografica nella società, gli edifici pensati come parte delle terapie di cura nei casi di cliniche psichiatriche, fino alle soluzioni d’abitazione per immigrati. La ricerca di un equilibrio fra lo spazio paesaggistico e le necessità dell’agglomerazione saranno ad ogni modo i fili conduttori di tutte le esperienze presentate. La mostra, curata da Eva Herrmann, Markus Kuntscher e Peter Ebner, sarà destinata agli otto stati che comprendono l’arco alpino. Nel comitato scientifico, sedici esperti del settore “architettura e paesaggio”, che si sono occupati di effettuare una selezione preliminare dei numerosi progetti pervenuti, la cui essenza sarà rappresentata dai 37 che verranno alla fine documentati.

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oltre casa I criteri sono stati decisi in base alla necessità della mostra di essere un “punto della situazione” dei risultati finora raggiunti, quindi si è deciso di dedicarsi a progetti che prevedessero un minimo di cinque unità abitative e che fossero di realizzazione posteriore all’anno 2000. Per questo motivo dunque il risultato non avrà pretesa di completezza, ma sarà da intendere piuttosto come registrazione momentanea della situazione attuale della vita sulle Alpi – situazione di vita peraltro in continua evoluzione. La mostra, in linea con le scelte espositive delle grandi mostre d’arte e d’architettura degli ultimi anni, non presenterà case vuote od asettiche: anzi, grazie anche al contributo del fotografo Hartmut Nägele – al quale è stata affidata la documentazione fotografica degli edifici selezionati – l’architettura delle Alpi vivrà attraverso gli occhi dei visitatori, il cui sguardo sarà sovrapposto a quello degli effettivi abitanti nella mostra rappresentati. Non a caso, i criteri stessi dell’ esposizione non saranno tesi a “catalogare”, quanto a rappresentare: si spezzeranno gli schemi tradizionali, ordinando i progetti non in base ai paesi nei quali sorgono, bensì secondo l’altitudine alla quale si trovano. In occasione dell’evento culturale verrà inoltre pubblicato un volume contenente saggi ed un’approfondita introduzione sulle peculiarità dell’Alto Adige. Tutto questo perché si tratta di vita, prima che di architettura. E perché, come scrive Loredana Ponticelli (una delle saggiste presenti nel comitato), “che cosa significhi veramente vivere nelle Alpi, lo sa soltanto chi vi abita.”

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