LeSiciliane - Casablanca n. 70

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Donne e bambini? Se la sbroglino loro

Democrazia esportata? Una tragedia Antonio Mazzeo L’azione di institution building svolta dalla Comunità Internazionale in Afghanistan è stata caratterizzata da un approccio frammentario e da una limitata efficacia. Devastazioni, barbarie, morte in nome della democrazia esportata. Risorse finanziarie che avrebbero potuto risolvere tanti problemi, sociali, umanitari e sanitari, sono stati invece investite nell’intervento armato, bottino quasi esclusivo delle grandi holding del complesso militare-industriale transnazionale. Che sconfiggere i talebani fosse difficile si sapeva fin dall’inizio. I dati testimoniano l’assoluto fallimento della “guerra umanitaria” della NATO. Vent’anni di guerra in Afghanistan hanno prodotto un universo di devastazioni, morte e barbarie. Ignobile e tragico l’epilogo della missione internazionale a guida statunitense che sino alla fuga dall’aeroporto di Kabul e all’abbandono di milioni di civili afgani, alle rappresaglie talebane, ha ritenuto legittimo “esportare” la democrazia con i droni, le bombe e i carri armati. Invece di ammettere la completa debacle ideologica e operativa, i vertici militari e governativi di Stati Uniti e partner NATO pensano già di

ripetere crimini, orrori ed errori in altre parti del pianeta, Corno d’Africa e Africa sub-sahariana in testa. Certo, qualcuno storce ancora il muso sulle modalità e la “rapidità” con cui è stata conclusa la disavventura in territorio afgano, ma è ingiusto criminalizzare di ciò solo l’amministrazione Biden e il Pentagono. Alla fine erano tutti d’accordo: primo perché consapevoli che non avrebbero mai potuto battere i talebani sul campo di battaglia; secondo perché i costi umani, sociali e finanziari delle operazioni belliche non sarebbero stati LeSiciliane - Casablanca 12

sostenibili un solo giorno di più. Vent’anni di occupazione e sostegno a governi fantoccio e corrotti, a Kabul hanno prodotto una terribile carneficina: dall’autunno 2001 all’agosto 2021 ci sono stati almeno 241.000 morti per cause di guerra (174.000 in Afghanistan e 67.000 in Pakistan), di cui oltre 71.000 civili, il 40% minori di età. Troppo spesso dimenticati gli oltre 4 milioni di sfollati, buona parte dei quali semidetenuti in campi di fortuna, senza accesso ai servizi base, acqua, cibo, salute, istruzione. Così come la


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