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LeSiciliane n 66 - editoriale di Graziella Proto

Io sono ancora qua. Resto in pista

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Io sono ancora qua. Noi siamo ancora qua. Se volessimo dirla utilizzando un vecchio slogan dovremmo dire TREMATE, TREMATE LESICILIANE SON TORNATE. Ho dovuto riflettere? Molto, ma… alla fine mi sono detta: io non mi arrendo. Resto in pista. Certamente qualche attimo di disorientamento c’è stato. Qualche attimo di “ma chi me lo fa fare” l’ho vissuto. Il solito refrain alle orecchie “sono troppo vecchia, non ho più nulla da raccontare, voglio buttare la spugna”, con conseguente apatia durata parecchi giorni mi ha martellato anche il cervello. All’inizio ho sperato si trattasse di acufene ma non era così. Era la solita vocina stridula, impertinente, stizzosa, arrogante e scortese che cerca di trattenermi fra le quattro mura domestiche (si fa per dire, casa mia è grande e dispersiva e ti ci puoi fare pure le passeggiate per sgranchirti le gambe). La regina della casa, amante ed esperta di detersivi e delle loro reazioni quando li combino. Consumatrice accanita di candeggina, disincrostante e sgrassatori vari. Ma anche giardiniera, cuoca… una perfetta casalinga. Sì, fra Covid-19 e sabotaggio del sito mi sono rintanata a casa. Volevo stare da sola. Mi sono ritrovata nella condizione di casalinga. Indaffaratissima. Solerte e accudente all’inizio, ma dopo qualche giorno l’amarezza e la rabbia hanno avuto il sopravvento. I tantissimi messaggi di solidarietà amorevole, non formale, mi hanno inondata di affetto. Sono stati molto energetici. Quei tanti che mi hanno spronato a continuare, i tantissimi che hanno dichiarato la loro solidarietà alla rivista firmando l’appello dell’Associazione Dahlia, non mi stancherò mai di ringraziarli. Non era scontato. Soprattutto per alcuni persone. Io sono ancora qua. Noi Siamo ancora qua. Vogliamo esserci ancora. Per dirla con le parole di Leo Gullotta, fra i primi a rispondere all’appello dopo il sabotaggio del sito: “Il vostro giornale si chiama LESICILIANE, mai cosa più importante in questo momento, le donne, i femminicidi, i matriarcati… Per fortuna scrivete, per fortuna sottolineate tutte le stupidate che per esempio scrivono su internet… Per sentirsi protagonisti… spesso non valgono nulla. Scrivete. Raccontate. Continuate e tanti auguri per il giornale.

MAFIE ALL'ASSALTO

L’attuale emergenza sanitaria innescata dalla pandemia da Covid-19 ha portato l’aggravamento di una “pandemia” economica già esistente. La pandemia sanitaria, come diciamo e si dice da più parti, ha scatenato le bramosie e le avidità di arricchimento delle mafie su diversi settori. All’inizio della pandemia si pensava fosse solo a scapito dei quartieri popolari, della gente non abbiente, persone costrette ad accettare denaro in usura. In effetti si sta constatando che per le mafie la pandemia e tutto ciò che ne concerne è una occasione da sfruttare. La situazione è terribilmente favorevole e presenta tutte le caratteristiche che consentono alla mafia di insinuarsi in ogni piega socioeconomica. È facile prendersi per poco un esercizio in difficoltà economiche. Un bar, un ristorante, un albergo. Oppure fornire capitale per la liquidità. Tutte le aziende, di ogni tipo e settore, hanno avuto e hanno problemi economici terribili, solo le mafie non risentono della crisi, anzi, secondo il ministero dell’Interno gli affari sarebbero aumentati attraverso il riciclaggio e il reimpiego dei capitali. Una patologia sulla patologia. Solo che per sconfiggere le mafie non esiste un vaccino.

SOLIDARIETA'

La notizia arriva in sordina: il sito internet di LeSiciliane è stato demolito. È il secondo durissimo colpo, dopo il furto nella storica redazione di via Caronda, a Catania, che mette a dura prova Graziella Proto e le compagne della redazione. Che si tratti di un attacco mirato o dell’ennesimo frutto di una pandemia informatica ormai troppo diffusa, non ci è dato saperlo. Ma a noi di Dahlia è sembrato doveroso che quattordici anni di impegno antimafia, di storia e “storie di frontiera”, di denunce, di inchieste, non venissero ignorate. Abbiamo fatto una cosa molto semplice: chiedere una parola di solidarietà, un abbraccio virtuale a chi quella storia l’ha condivisa e la condivide. Chiedere di non voltarsi dall’altra parte. Un passaparola che ha avuto un riscontro immediato, condiviso, sentito. Il sito è di nuovo in piedi. LeSiciliane/Casablanca non si arrende, non cede a ricatti o riscatti. Il prossimo numero potrà solo segnare un nuovo inizio per Graziella e le sue donne. Noi, a questo punto, non possiamo far altro che unirci al caloroso abbraccio collettivo e ringraziare le numerose associazioni e ogni singola persona che ha sottoscritto il comunicato. Tutti noi, firmando, “Abbiamo scelto la pillola rossa. Ecco perché non sarà possibile abbatterci!”.

Grazie, Associazione Culturale Dahlia