Casablanca n. 25 luglio - agosto 2012

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Palagonia … Bene Comune Così Valerio ha costruito una fiducia politica fatta di partecipazione. «Una delle problematiche maggiormente sentite è sempre stata l’inaccessibilità alle istituzioni – spiega, infatti, il giovane sindaco – E la gente adesso voleva uno di loro, che fosse vicino». «Questo Comune ritornerà ad essere dei cittadini», sono state le prime parole del giovane appena insediatosi nell'aula consiliare. «Un risultato storico» ma anche un lavoro impegnativo di cui la nuova giunta è consapevole. «A Palagonia ci sono venti milioni di euro di buco che vanno sanati – spiega Marletta - C’è poco, ma anche quel poco deciderà la gente come gestirlo». Dalla riappropriazione di alcuni spazi pubblici per realizzare servizi sociali e strutture autogestite, alla

più equa distribuzione delle tasse comunali. Ma anche la raccolta differenziata. «Siamo l'unico comune a non farla – racconta – Perché a Palagonia è sempre apparsa come una cosa impossibile da realizzare per via delle infiltrazioni mafiose anche nella gestione delle discariche. Dimostrare che si può fare sarebbe un’altra risposta di cambiamento». «E' finito il tempo degli accordicchi. Il nostro non sarà più il consiglio dei ricatti», ribadisce Marletta. «Fare antimafia, proporre un cambiamento culturale nell’ottica no global del pensare globale e agire locale» per fare di Palagonia un vero bene comune, come da

“La mafia è una montagna di merda”

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slogan di campagna elettorale. Il vento è cambiato e le vele sono spiegate.

E’ la primavera di Palagonia.


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