Casablanca n.22

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Donne in marcia

Un tema trasversale a tutte le regioni è l'offensiva conservatrice contro i diritti delle donne. Nel 2000, quando la MMD ha realizzato la sua prima azione internazionale, un periodo di conquiste sociali e progressi giuridici si stava compiendo. Si trattava allora di rivendicare gli stessi progressi per l'insieme delle donne ovunque nel mondo. Ora assistiamo a un arretramento in molti campi. Dai cambiamenti nelle leggi sulla famiglia in Galizia o in Mali, agli attacchi contro i diritti riproduttivi in Pologna come nelle Filippine; sostenere le lotte di resistenza delle donne in questi Paesi è sostenere la battaglia di tutte. Con ogni nuova azione la MMD si trasforma, diventa più complessa, si rafforza, affronta nuove sfide. Queste trasformazioni implicano cambiamenti agli statuti e regolamenti affinché rimangano aderenti alla realtà del movimento. Questo è stato il tema della giornata del ventitré novembre, che ha consentito la realizzazione di un dibattito politico approfondito sugli obiettivi, i valori e i principi della MMD. Come di consueto questo processo è stato condotto cercando di far emergere un consenso, e solo in

estremo ratio ricorrendo a delle votazioni. I cambiamenti apportati vanno nel senso di una maggiore esplicitazione del carattere femminista, anticapitalista e antipatriarcale della Marcia. Divise in gruppi di lavoro le delegate hanno poi discusso le proposte e le modalità di lavoro per il prossimo biennio. Fra le proposte emerse: l'organizzazzione (con un'ottica femminista) di una ventiquattro ore per la pace; una campagna contro le compagnie minerarie multinazionali; una maggiore articolazione tra i quattro campi di azione (pace e demilitarizzazione, lavoro/autonomia economica, violenza contro le donne, beni comuni e servizi pubblici); organizzare attività di formazione femminista; riflettere su una politica di autofinanziamento che garantisca l'autonomia della MMD. Tra le attività più condivise, la campagna contro le politiche di austerità e quella sul diritto all'autodeterminazione sul proprio corpo. Entrambe da articolare secondo i contesti locali. Rimane la sfida permanente dell'organizzazione di trovare le risorse

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per (auto) finanziare le campagne, gli incontri e la (piccola) struttura di segretariato internazionale. Dalle riunioni per regione, le delegate hanno poi discusso e votato le rappresentanti del Comitato Internazionale che dirigerà la MMD fino al prossimo incontro che avrà luogo nel 2013 in Brasile. In quell’occasione sarà decisa la prossima azione globale nel 2015 e il territorio che s’incaricherà di ospitare il Segretariato Internazionale per i prossimi sei anni. Il Comitato Internazionale che comprende, oltre alla coordinatrice del SI, due delegate per macroregione e una per il Medioriente/Mondo arabo, sarà composto questa volta da attiviste provenienti da Guatemala, Quebec, Mozambico, Mali, Filippine, Bangladesh, Turchia, Portogallo e Tunisia. Il venticinque novembre, infine, una manifestazione di piazza contro la violenza cui hanno partecipato circa mille donne filippine; un forum pubblico intorno ai quattro temi principali della Marcia, e una serata culturale. Lo slogan: “Donne in marcia: rafforzare l'azione collettiva, cambiare il mondo”.


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