Brand Care magazine 005

Page 71

E se la “prima pelle” si invade e si performa per catturare le emozioni da dentro, nanotecnologia, wearable computer, soft computation offrono nuovi modi di ingegnerizzare e di processare i materiali e i tessuti che la ricoprono rivoluzionando la moda ed il settore tessile in genere, mostrando la forza dirompente della tecnologia sensoristica applicata al corpo umano, emozionando quella che viene definita la seconda pelle. Non più dunque un semplice abbraccio a trasferire l’intensità delle emozioni ma accessori bluetooth che permettono di trasmettere via sms il calore o la dinamica del contatto, come la hug shirt o come il Super Cilia Skin (SCS - di Hayes Raffle, James Tichenor, and Mitchell Joachim), una membrana interattiva pensata per stimolare la comunicazione interpersonale a distanza che reagisce ad input tattili cinestetici muovendo in risposta la sua superficie. Una totale ibridazione tra ricerca, tecnologia e corpo in cui sia gli electronic textiles riferiti a quelle superfici che incor©XS Labs 2005 by Joanna Berzowska Marcelo Coelho Hanna Søder

©Bare Conductive

Così, il nuovo corpo-immagine (come definito da Emanuela Ciuffoli), “oggetto/soggetto di tecno-trasformazioni” subisce un meta-morphing digitalizzato e nanostrutturato, in cui atomi e bit si incontrano e si complementano alla scala del miliardesimo di metro, superando il confine tra dentro e fuori, generando un primo vero, visibile, interscambio tra corpo ed emozione, scompaginando la materialità della carne, invadendola: come nel progetto Skin Tattoo (nell’ambito del filone di ricerca sul “far future”‘ Philips Design Probes), che con una tecnologia sperimentale di rivestimento attivata dalla risposta emotiva all’interazione e al tocco di un altro corpo da parte di colui che ne è rivestito, restituisce una “visualizzazione dell’emozione” attraverso la pelle, un tatuaggio amoroso, non più solo espressione di identità ma testimonianza di passione e coinvolgimento.

porano in se la capacità di comunicare , “sentire” e interconnettersi a sensori e dispositivi elettronici in genere, che gli smart textiles intesi come quelli derivanti dallo sviluppo della ricerca nell’ambito della scienza dei materiali (generalmente riuniti sotto la dicitura di reactive fashion), possono porsi come mezzo di sperimentazione e di espressività vista l’intimità e la prossimità al corpo e all’ambiente circostante. Interessante a tal proposito il lavoro di Joanna Berzowska, Assistant Professor di Computation Arts alla Concordia University e fondatrice di Extra Soft, studio di ricerca a Montreal, che coniuga nei suoi studi e sperimentazioni, definiti di “soft computation”, tecniche tessili tradizionali come cu-


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.