Brand Care magazine 005

Page 42

culture

Progetto e passione. Enzo Mari da allora continua a diffondere i suoi geniali oggetti d’utilità quotidiana, prestando il suo lavoro a marchi di grande prestigio tra i quali Zanotta, Alessi, Artemide, Olivetti, Ideal Standard, Gabanelli, trovando certamente nel design il compimento naturale della sua formazione e del suo ingegno, raggiungendo alti livelli e numerosi riconoscimenti, tra i quali va annoverato per ben quattro volte il premio “Compasso d’Oro” (nel 1967 per le “ricerche individuali e di design”; nel 1979 per la sedia “Delfina”, per 1987 per la sedia “Tonietta”, nel 2001 per il tavolo “Legato”). All’attività strettamente artistica e creativa, ha affiancato quella di teorico, fornendo importanti contributi di ampio   respiro   come Funzione della ricerca estetica (1970) e Progetto e Passione (2001, Bollati   Boringhieri); quella di insegnante  presso  importanti centri di studio italiani e recentemente anche in prestigiosi istituti di Berlino e Vienna; quella   di   p r e s i dente   dell’ADI, Associazione per il  Disegno  Industriale, dal 1976 al 1979. Considerato   dai colleghi   nei   più disparati   modi: “E. M. filologo del linguaggio   creativo” (P. Restany), “E. M. che pensa creativamente   e costruisce logicamente” (M. Bill), per  Alessandro Mendini rappresenta “la coscienza dei designer” essendo il suo lavoro da sempre contraddistinto dalla volontà di riportare i valori etici dell’oggetto di consumo alla base strutturale delle sue forme. Mari si è sempre posto come grande sostenitore della semplicità, quella semplicità che non significa assenza di complessità progettuale, ma pulizia d’uso, creatività che si rinnova ad ogni utilizzo, tale da rendere il fruitore parte attiva (feed-back) dello stesso processo/progetto di creazione. È fermamente convinto infatti, che ciò che determina la resistenza di un oggetto al trascorrere del tempo, alla logica delle mode e del

consumo è la capacità dell’oggetto stesso di indurre nel suo utilizzatore sempre nuove idee, nuove associazioni mentali concatenate che non ne determinano presto la fine dell’attrattiva e il bisogno di sostituzione. Navigando spesso controcorrente ha cercato e cerca di riportare il design all’uomo dichiarando manifestatamente la sua opposizione verso l’uso smodato, o ancor peggio esclusivo, del PC nella progettazione senza l’adeguato supporto offerto dalla manualità del disegno, verso l’introduzione massiva della lezione del marketing a discapito dell’approfondimento della progettazione industriale, verso la direzione intrapresa

©Enzo Mari

dal design divenuto styling design, ovvero interpretazione delle mode e dei gusti del momento piuttosto che progetto dell’uomo per l’uomo sull’uomo. Enzo Mari detesta gli effetti alienanti dell’industria, e soprattutto si accanisce contro la pessima abitudine delle presuntuose firme del design che distruggono tutto, “meticolosamente, dal disegno al prototipo agli esemplari stessi, che se non sono più in produzione scompaiono per sempre”. Altra sua priorità è riportare alla luce le origini e la matrice ideologica della nascita del design, ricostruendo il percorso che ha reso necessaria la rivoluzione industriale per diffondere i beni di consumo. L’idea


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.