Mestieri d'Arte & Design n°8

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L’ibridazione è un processo lungo e laborioso, condotto da mani esperte secondo metodi tradizionali. «Non ci affidiamo all’ingegneria genetica», dice David J.C. Austin. «Sarebbe una perdita di tempo e di denaro, perché quello che vogliamo noi è una collezione di rose in perpetuo sviluppo». Tutti i petali vengono strappati dal fiore, salvo uno per poterlo identificare il giorno successivo. Gli stami vengono estratti con cura e messi in piccoli barattoli di vetro per essere scaldati a 20 °C durante la notte. Il polline rilasciato viene spennellato sullo stame di un altro fiore. Quando i cinorrodi sono maturi vengono estratti i semi e conservati a una temperatura di 1-2 °C per tre mesi. Quindi, vengono seminati e alla loro germinazione trasferiti nelle serre. Michael Marriott spiega che «il processo di selezione è programmato con cura, ma ci vuole comunque molto tempo per ottenere delle buone rose. Da 250mila germogli, ciascuno geneticamente unico, ne selezioniamo circa 10mila che hanno un potenziale. Li piantiamo nei campi, dove dovranno combattere l’aggressione delle malattie o i rigori del clima. Una selezione naturale che riduce i numeri a qualche centinaio di piante». Solo quattro o cinque nuove rose vengono create ogni anno. «Per noi il fattore determinante è che la rosa sia innanzitutto bella. Oltre a essere profumata, robusta e resistente alle malattie, deve affascinare», spiega Michael Marriott. Un’altra specifica varietà sviluppata da David C.H. Austin è quella delle Rose Inglesi da taglio, ibridate con lo stesso processo. «Incrociamo le Rose Inglesi da

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giardino con le rose da taglio tradizionali per ottenere la grazia delle prime e gli steli diritti e la durata in vaso delle seconde. Ma quello che cerchiamo sempre è una fragranza, mentre molte rose da taglio tradizionali non ne hanno per niente». David J.C. Austin vuole che tutti possano godersi il loro giardino. Per questo motivo viene offerto un servizio di assistenza ai clienti. «Molti giardinieri del fine settimana non hanno il coraggio di potare le piante», spiega, «ma in realtà è veramente molto semplice e con qualche consiglio si può superare questo timore». Le loro rose possono crescere in quasi tutti i climi, eccetto che a temperature estreme, l’importante è che abbiano acqua in abbondanza. Anche la resistenza alle malattie è importante, e molte rose non hanno bisogno di insetticidi. Michael Marriott, che ha una lunga esperienza nella progettazione di giardini pubblici e privati sia nel Regno Unito che all’estero, Italia compresa, consiglia le bordure miste: «Mescolando le rose con le piante sempreverdi si ottengono risultati molto gradevoli per la varietà di forme e colori e la possibilità di introdurre nella tavolozza il blu, che non esiste nelle rose, con effetti di grande impatto. Allo stesso tempo le rose si mantengono in salute, perché le piante attirano uccelli e insetti che controllano i parassiti. Inoltre, le infezioni si propagano meno facilmente». Amore e gelosia, purezza e sensualità, fragilità e forza, pace e guerra. La rosa è così versatile che può rappresentare l’intero spettro delle emozioni umane. E David Austin ha una rosa per ogni sfumatura.

Sopra, David C.H. Austin, che ha creato 200 varietà di Rose Inglesi. Suo figlio David J.C. conduce oggi l’azienda. In alto, da sinistra, la rosa Graham Thomas, che prese il nome dal massimo esperto in materia in Gran Bretagna; Monferrato, una nuova varietà di rosa rossa robusta e rifiorente.

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