Mestieri d'Arte & Design n°8

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un’altezza di appena 40 centimetri. Se un solo LE TAPPE DI UNA VITA SOMMESSAMENTE ECCEZIONALE filo è fuori posto, tutto il lavoro ne risente. La 1939: Nasce a Tokyo il 4 luglio 2001: Riceve il «Prize of the governor tessitura richiede una grande dedizione: occorre 1963: Studia tessitura manuale nella of Tokyo» alla XLVIII «Japan traditional avere tutti e cinque i sensi sempre ben affinaPrefettura di Shizuoka arts craft exhibition» ti. Ogni pezza può richiedere sino a un anno e 1969: Apre la sua casa-studio a Tokyo 2002: Nominata direttore del Nihon mezzo di lavoro: essendo interamente manuale, 1972: Riceve il primo premio nella Kogeikai e presidente divisione tessile ciascuna fase del progetto è al contempo meraXIX «Japanese traditional arts crafts 2002: Riceve la «Medaglia d’onore vigliosa e precisissima. Sonoko Sasaki utilizza exhibition» con nastro porpora» elementi genuini e puri: l’acqua del pozzo del 1973-74: Studia ikat pittorico a 2003: Riceve il «50th Anniversary suo giardino, un vecchio arcolaio, un telaio a Yonago e Hirose Prize» alla L «Japan traditional art mano, utensili antichi. Tutto in lei, la sua vita, la 1975: Riceve il «Director-general crafts exhibition» sua tecnica, è un rimando al più nobile e antico prize» alla XXII «Japanese traditional 2005: Nominata «Tesoro nazionale Giappone. Come la maestra dice, «quando diarts crafts exhibition» vivente» per la tecnica Tsumugi-ori segno, non scelgo mai prima un tema. Il disegno 1983: Viene invitata all’esposizione 2007: Esposizione «Crafting beauty nasce spontaneamente. I fiori o gli uccelli che «30 Years of modern japanese in modern Japan»; British Museum, sono all’origine dei miei schizzi fluttuano nella traditional art crafts exhibition» Londra mia mente, e io ne rifinisco le forme disegnandoli 1993: Dona a Papa Giovanni Paolo II 2009: Riceve l’«Order of the rising sul mio quaderno. Questo metodo riflette il mio vesti da lei realizzate a mano sun, Gold rays with rosette» modo di vivere: non devo avere una mente ottenebrata. Non so esprimere questo in parole, ma con calma e giudizio». Calma e giudizio sono i criteri che guidano con i gesti: il mio lavoro e la mia vita sono supportati dalla prela realizzazione di tessuti con la tecnica Tsumugi-ori. Dapprima ghiera, sono un’esperienza unitaria». Questa profonda fede nasce negli anni 40, quando riceve il battesimo cattolico; una fede forte, molto rigidi, diventano sempre più leggeri, morbidi e comodi a che la porta, nel 1993, a presentare a papa Giovanni Paolo II delle mano a mano che vengono indossati. Ogni filo esprime l’anima vesti realizzate da lei. Sonoko Sasaki, che aprì la sua casa-studio della tessitrice, che nella produzione impegna tutta se stessa. E a Tokyo nel 1969, dedica il suo tempo anche alla trasmissione trasmette la sua passione agli altri: «Ci sono dei giovani che condividono la mia visione», dice. «Vengono da me con piacere, e del suo saper fare alle prossime generazioni: insegnando nelle si applicano molto ogni giorno per imparare ed ereditare questo scuole, testimoniando l’importanza delle tradizioni e della storia Waza. Ed esistono ancora anche persone raffinate che comprenattraverso le sue lezioni. Presso il suo studio lavorano ora quattro apprendisti. Nominata nel 2002 direttore del Nihon Kogeikai dono il valore dei capi tessuti a mano: sono loro che preserveranno (il Museo giapponese delle arti e dei mestieri di tradizione) e il nostro lavoro, mantenendo viva la tradizione del kimono». presidente della sua divisione tessile, Sonoko Sasaki crede che Sonoko Sasaki è serena ma appassionata quando dice che «io non creo mai la stessa cosa due volte. Tutti i miei lavori sono unici. «la tecnologia tradizionale è parte della conoscenza dell’essere Creare un kimono comporta una dedizione totale, dal lavoro umano, per cui è stata tramandata di generazione in generazione. del corpo all’affinamento dei sensi, e io sento sempre una gioia La tecnologia avanzata non assicura necessariamente la felicità, profonda. Un kimono non ha voce, ma io credo che parli a coloro e occorre sempre trovare un equilibrio corretto fra la tecnologia e l’arte; e questo è il momento di impegnarsi, senza paura, per che in esso vedono qualcosa: e questa è una gioia che ogni giorno, cercare di risolvere i problemi dell’industria tessile, procedendo con le mie mani, io cerco di trasmettere». In alto, Sonoko Sasaki lavora con l’antica spola in legno. A destra, la maestra d’arte si dedica alla tessitura, lavorando con calma e giudizio ai suoi capolavori, tutti pezzi unici. «Io non creo mai la stessa cosa due volte. Realizzare un kimono comporta una dedizione totale; dal lavoro del corpo all’affinamento dei sensi, e io sento sempre una gioia profonda», spiega questo autentico patrimonio vivente.

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