Mestieri d'Arte & Design n°7

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72 PROGETTI, DESIGN, INSTALLAZIONI: COSÌ ILLUMINARE DIVENTA UN’ARTE

Sotto, un’immagine dell’allestimento The Secret Garden, curato da Paola Navone per Barovier & Toso al Fuori Salone Milano 2012. A fianco, lampadario Exagon (2010) con foglie di loto, impreziosite da piccole scaglie d’oro o in colori tenui, fluttuano illuminate da led che ne evidenziano il profilo.

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perato di Angelo (1927-2008), figlio di Ercole, affiancato successivamente dal figlio Jacopo, che dalla metà degli anni 80 porta l’azienda verso un rinnovamento nei modi di operare e nei sistemi di organizzazione. Il settore dell’illuminazione diventa sempre più preponderante e trova nuove strade anche grazie a una maggiore apertura verso il mondo del progetto e del design, che si concretizza in significative collaborazioni con diversi progettisti come Umberto Riva, Matteo Thun, Daniela Puppa, Franco Raggi, Rodolfo Dordoni e molti altri. E proprio l’illuminazione, che comprende anche le grandi installazioni, diventa l’ambito distintivo di eccellenza della produzione più recente della Barovier&Toso, nel quale è possibile individuare due filoni di proposte. Se da un lato troviamo la rivisitazione del classico lampadario a bracci, attraverso inediti accostamenti di materiali o di co-

lori, dall’altro si utilizza la tecnologia per reinterpretare in una nuova chiave elementi e forme tradizionali. Per ciascuna delle possibilità di posizionamento delle fonti luminose (a soffitto, a parete, da tavolo) sono proposte soluzioni ispirate a entrambe le linee di ricerca. Vetri colorati in forme geometriche o astratte (serie Exagon, 2010, design: Barovier&Toso), o l’accostamento del metallo a elementi tradizionali di vetro (Eden, 2011, design: Daniela Puppa e Francesca Martelli), caratterizzano per esempio le sospensioni e gli elementi a soffitto dove l’utilizzo di materiali tecnici lucidi e di nuove fonti luminose, come il led, ha portato a rivedere integralmente la composizione dell’insieme. Nella prolifica produzione degli ultimi anni si fanno notare i decori floreali stilizzati, i motivi marini in vetro colorato, opaco e trasparente, abbinati all’ottone o alle superfici cromate: la tradizione così riesce a coniugarsi con la modernità trovando nuove modalità espressive e funzionali. Una singolare manifestazione di questa ricerca è stata esemplificata dall’evento The Secret Garden tenutosi in occasione del Salone del Mobile nel 2012, durante il quale la Barovier&Toso, attraverso un’installazione di Paola Navone, ha raccontato il proprio lavoro: lampadari in vetro soffiato della tradizione muranese realizzati in moderni e vivacissimi colori, collocati all’interno di strutture isolate nell’orto botanico di Brera. Per illuminare il giardino, invece, sono state disseminate ironiche e giocose lampade in vetro colorato (Marino e Marina) proposte da Navone rivisitando un disegno di Ercole Barovier del 1927. L’ultimo oggetto uscito dalla fornace Barovier&Toso, il lampadario Colimaçon (2012), nasce invece dalla penna di Marc Sadler. Il classico lampadario a bracci è diventato «trasformista», stravolgendo «ancora una volta il concetto di sé»: la sua struttura mobile è diventata di metallo, mentre il vetro muranese è impiegato nei diffusori con estrema eleganza mostrando caratteristiche tessiture trasparenti o opache.Viene proposta così una nuova sfida che, partendo ancora una volta dalla tradizione, offre risultati inaspettati e all’avanguardia.

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