Mestieri d'Arte & Design 11

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Pensiero storico

degli anni 70 da parte di alcuni artisti che hanno ricominciato ad affermare il potere delle mani, la sapienza del fare: come Enzo Cucchi, che faceva fuoriuscire dalle sue pitture delle lingue di ceramica, o le circondava di cornici in ceramica, passando successivamente a fare delle sculture nello stesso materiale, spesso in forma di vaso, soprattutto servendosi degli artigiani di Castelli in Abruzzo, ma anche di Vietri in Campania, in cui ha realizzato una famosa opera a quattro mani con Ettore Sottsass. Per portare acqua al mulino iniziale va detto che anche Cucchi per le ceramiche non mette le mani in pasta, ma sono gli artigiani a realizzarle fisicamente, per cui tra un neon di Fontana e Kosuth e una scultura di Cucchi sul piano della pratica realizzativa non paiono esserci molte differenze.

e divertiti. Ma sono in molti a percorrere queste strade, come ad esempio artistar quali Jeff Koons che, oltre a fare opere in ceramica, fa anche, o meglio fa fare, alcune sculture in legno dagli artigiani della val Gardena ai quali ha chiesto tempo fa di realizzare le sculture erotiche autoritratto con Ilona Staller-Cicciolina, oppure animali e fiori, senza però disdegnare i gatti di marmo realizzati dagli artigiani di Carrara, o i cani vasi di porcellana, o le sculture kamasutra in vetro.

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Ma è ovvio che quando si vede un’opera fatta con una scritta al neon non ci viene da pensare alla mano artigiana, mentre per un vaso, o una scultura di ceramica, o legno, sì. Ci sarebbe poi da chiedersi perché questo senso di artigianalità ci appare meno per una scultura in marmo: forse è per la maggiore nobiltà del materiale? Comunque sia il passaggio tra anni 70 e 80 sta nel fatto che a partire dalla fine di questi ultimi gli artisti non si sono più vergognati di esaltare le qualità artigiane, anzi ne mostrano, sia nelle dichiarazioni sia con le opere, una certa fierezza.

Un processo che nell’arte è stato anticipato dall’artista concettuale italiano Alighiero Boetti, allorché, già agli inizi degli anni 70, aveva cominciato a fare delle opere frutto del lavoro di ricamatrici di arazzi e tessitrici di tappeti afghane. Qui l’artigianalità veniva esaltata e, per questo, nell’epoca di neoartigianato in cui ci troviamo oggi, molti artisti vedono Boetti come un punto di riferimento. Altro campione di questa tradizione è Luigi Ontani, che si serve di fotografi artigiani indiani per alcune sue opere fotografiche e della Ceramica Gatti per le sue opere, che sono soprattutto sculture di dimensione umana, raffiguranti i suoi autoritratti nelle vesti dei personaggi più diversi

Questi e altri artisti, dunque, attingono a piene mani dalla sapienza artigiana, specialmente da quella italiana che conta importanti distretti artigiani in tutta la penisola per qualità e quantità. E, come detto prima, si tratta non solo di artigianato della tradizione più antica come ceramica o legno, ma anche di quella più moderna del neon, o ancora delle opere sculture-manichino realizzate dagli artigiani del cinema, o dagli imbalsamatori di animali tassidermizzati di Cattelan, sempre in Italia. Ma c’è chi si spinge fino in Oriente: ancora Ontani a Bali fa realizzare le sue visionarie maschere dagli intagliatori balinesi del legno pule, e il belga Wim Delvoye va in Thailandia per far fare le sue sculture di Camion betoniera, ruspe, scavatrici in scala 1:1 baroccamente intagliate da artigiani thailandesi. Ma forse l’opera più titanica degli ultimi anni è Sunflower seeds del discusso artista cinese Ai Weiwei: 100 milioni di semi di girasole di porcellana fatti e decorati a mano e poi distribuiti come un tappeto alto 10 centimetri dal peso di 150 tonnellate nel grande spazio della Turbin Hall della Tate Modern di Londra nel 2010; alla fine della mostra, il museo ha acquistato otto milioni di semi per la sua collezione. Un’opera ciclopica che ha coinvolto 1.600 artigiani di Jingdezhen, distretto famoso per la produzione di porcellane: un’opera di 100 milioni di semi di girasole di ceramica a memoria dei 100 milioni di vittime dell’era Mao, un’opera in cui sono espresse 100 milioni di ragioni di A-A, Artigianato e Arte.

L’artistar Jeff Koons commissiona agli intagliatori della val Gardena sculture in legno per le sue installazioni

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