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La bottega DEI SOGNI

di Francesco Rossetti

Nel cuore dell’Umbria, Stefano Conticelli crea capolavori raffinati e inediti utilizzando materiali naturali come cuoio, legno, iuta e ferro. Un autentico universo creativo che trae ispirazione dall’immaginario dei bambini, artefici del bello secondo l’artista-artigiano.

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Camioncino, legno e tela grezza, 1999. L’opera ha una strettissima connessione con il punto IV del Decalogo Conticelli : “Guarda i bambini, i loro gesti, il loro sguardo. Loro sono maestri del bello, tu sarai sempre un allievo”. Foto: Serena Eller Vainicher.

La bellezza, per essere autentica, deve avere senso: lo scrive il filosofo François Cheng, nelle sue “Cinque meditazioni sulla bellezza”. E senso significa sensazione, significato e direzione. Nella produzione artigianale di Stefano Conticelli ritroviamo tutte e tre queste dimensioni. Le sensazioni che nascono dall’accarezzare il cuoio, la pelle, i tessuti che vengono lavorati nella sua bottega di Castel Giorgio nei pressi di Orvieto, in Umbria. Il significato profondo che esprime ogni suo oggetto, pensato per suscitare ricordi, passioni e sogni. E infine la direzione: il talento di Stefano si muove verso la definizione di un mondo più umano, più bello, più a misura d’uomo. O di bambino. Si percepisce subito l’autenticità di quest’uomo schivo, che sa coniugare abilità manuale e talento progettuale restituendo l’anima a una produzione che è espressione del suo sentire, oltre che testimonianza di un territorio, di una cultura, nel cuore verde dell’Italia. Sospesa in un “tempo senza fine”, la sua bottega è un luogo di sperimentazione, dove a contare non è la grande produzione ma l’autenticità e l’unicità dei gesti della mano. E nulla di diverso ci si può aspettare da un Maestro d’arte che sente la necessità di mettere per iscritto il decalogo che riassume la sua visione del valore del lavoro e della vita: come al punto IV di questo decalogo, in cui Stefano invita a guardare i bambini, i loro gesti, il loro sguardo, perché “loro sono maestri del bello, tu sarai sempre un allievo”.

La rinascita di Stefano Conticelli come artigiano, l’autenticità della sua ispirazione, origina proprio dal mondo dei sogni e dell’infanzia: da un modellino di camioncino in legno povero, realizzato con i passoni delle vigne, con le ruote rivestite in cuoio e rigorosamente fatto a mano (con la capote di tela grezza con la scritta “Tommy Trasporti Palermo-Roma-NapoliMilano-Venezia-Torino”) regalato al nipote Tommaso per il suo compleanno, prendono infatti vita i suoi famosi camioncini, inizio di un lungo viaggio che lo ha portato nelle migliori aziende e nelle case delle famiglie più prestigiose. Veri e propri “pionieri” quelli realizzati per Loro Piana, esemplari unici destinati alle boutique con la scritta “Loro Piana Attenzione Trasporto Cachemire”. Una “rivoluzione” apparentemente semplice ma sostanzialmente eccezionale: un oggetto dell’infanzia muoveva i sentimenti più puri di un bambino e trasmetteva messaggi di primitiva bellezza ai più grandi, in modo autonomo, esprimendo il talento in maniera libera e profonda, come solo l’autenticità sa fare.

Bottega Conticelli nasce nel 2007 e quello che colpisce entrando nel laboratorio, a Castel Giorgio – qua e là i preziosissimi disegni preparatori, essi stessi opere d’arte – non è l’oggetto singolo, ma il mondo che ti si apre davanti, un evanescente emisfero dove tutto è magia. Salire in sella alla mitica Vespa Conticelli significa sperimentare un vero e proprio chef d’oeuvre, le cui linee e forme sono vestite e personalizzate dalla sapiente maestria di Stefano nel trattare il cuoio (quello naturale a concia vegetale, il metodo più rispettoso per l’ambiente): un savoir-faire così prezioso che si traduce in mesi di lavorazione, dalla messa in forma della pelle alla consegna finale dell’iconico mezzo a due ruote in limitatissime edizioni. «Per realizzare la prima Vespa ho impiegato sei mesi tra incolla, taglia, scolla e cuci. Servono la forza del martello e la dolcezza dell’acqua per aprire i pori del cuoio, e il sole e la tramontana per asciugare la pelle», spiega come un fiume in piena, raccontando l’orgoglio di aver portato questa creazione in luoghi destinati all’arte e al design come la Triennale a Milano, Homo Faber a Venezia e Le cabinet des curiosités a Parigi e Bangkok. L’alto artigianato di Bottega Conticelli si traduce in una autenticità che si ritrova nello sforzo creativo dell’artistaartigiano, prende le distanze dall’imitazione e dalla produzione di massa, mantenendo il carattere di unicità e autenticità nelle tecniche, nelle lavorazioni, nell’uso dei materiali, nella sensibilità estetica di Stefano Conticelli, oggi a capo di un piccolo team di “mani intelligenti”.

PAGINA ACCANTO: SportCar 58 , legno di castagno e selleria in cuoio rosso, 2005. «Un viaggio meraviglioso con i capelli al vento», come ricorda lo stesso Stefano Conticelli.

Foto: Serena Eller Vainicher.

IN ALTO: Bottega Conticelli propone ’giochi e buon umore’ a regola d’arte: si riconoscono, tra gli altri, la dama in cachemire, le linee segnatempo in cuoio pieno, e il domino in camoscio con pedine in cuoio sandwich.

Foto: Serena Eller Vainicher.

A DESTRA: Stefano Conticelli durante la sua partecipazione a Piazza di Siena 2019, a Villa Borghese (Roma), con l’iconico cavallo a dondolo.

Foto: Tommy Della Frana.

QUI: Vespa, rivestimento in cuoio naturale, 2013. “Nuove Atmosfere di Scuderia” è il progetto con cui Stefano Conticelli partecipa alla Triennale Design Week di Milano.

Foto: Serena Eller Vainicher.

PAGINA ACCANTO: Matt27 Reverso e Classic , cuoio naturale conciato al vegetale, 2018. Questi due manufatti ci insegnano che “Cambiare un punto di vista è sempre una sorpresa”. Foto: Serena Eller Vainicher.

Storie inedite e prodotti d’eccellenza per una committenza esclusiva: oltre alle Vespe, ci sono le personalizzazioni delle bici a cui dedica il progetto PedalandoForte a Forte dei Marmi (l’idea di ricoprire di cuoio il mezzo ecologico per eccellenza nasce dalla selleria e recupera l’antica tradizione toscana), borse, arredi per la casa (come i bauli impreziositi da angoliere, cerniere e serrature fatte a mano da un abile artigiano italiano dei metalli) e per il tempo libero. E naturalmente i cavalli, passione viscerale di Stefano, che rappresentano una dimensione “viva” nella sua produzione: dalle sculture eseguite per l’installazione Cheval Résonnant presentate allo CSIO di Roma, a Piazza di Siena, al cavallo a dondolo nel logo di Bottega Conticelli Selleria, impresso su pelle, suo inimitabile marchio di autenticità. Per padroneggiare materiali come la pelle, i tessuti, la lana, la juta e il legno c’è bisogno di un know-how ben definito perché ogni “sogno” per essere tale necessita dell’autenticità.

Evoluzione quasi naturale della Bottega è oggi l’apertura del nuovo spazio espositivo al piano terra di Palazzo Bracci, nel cuore medievale della città di Orvieto. Un invito a mettersi in viaggio, per scoprire l’autentica bellezza made in Conticelli. •

PAGINA ACCANTO:

Pinocchio, legno di rovere e cuoio, 2019. L’opera è “uno sguardo oltremareoltrecielo”, dedicato al filosofo e drammaturgo Carmelo Bene. Foto: Serena Eller Vainicher.

QUI: Isabelle, legno, feltro e cuoio naturale, 2012. L’inimitabile icona di Bottega Conticelli “dondola” su una delle più recenti creazioni, il Baule dei sogni, realizzato per il resort Villa Passalacqua, sul lago di Como, nel 2022. Foto: Francesco Marano.