Artigianato 44

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LABORATORI FUSIONI D’AUTORE Fontane, lampioni a muro e a pavimento, rubinetti, gazebo, tavoli e sedie, fioriere. Ma anche nettascarpe, segnavento, pulsantiere per campanelli, cassette postali, battenti per porte, parascintille per camino, maniglie, appendiabiti, ringhiere per scale, griglie di aerazione, fino agli esclusivi orologi solari. Questa è solo una piccola parte degli oggetti creati dal laboratorio artigiano Morelli di Bologna. Un laboratorio nel quale, attraverso la sapiente arte della fusione, dal 1966 nascono opere spesso uniche, evocative di un tempo passato, preziose e nel contempo funzionali. Ottone, ferro battuto, ghisa, alluminio prendono forma e si modellano diventando splendide “creature” per la casa. Spesso gli stessi clienti richiedono oggetti di sva-riate forme e finiture, che diventano così pezzi esclusivi di pregevole lavorazione manuale. Altre volte sono gli stessi addetti della Morelli che ricercano modelli del passato (fine ’800, primi ’900) visitando musei di arti e mestieri in giro per l’Europa. Alcuni esempi: la fontana in ghisa “Morova” è ispirata a modelli nordeuropei di fine secolo scorso e caratterizzata da raffinate decorazioni a rilievo; le cassette postali riprendono, con qualche modifica funzionale, quelle delle “Regie Poste”; i battenti, le maniglie e gli appendiabiti Joseph Tipper sono nati da modelli originali ritrovati nel 1988 nella fonderia inglese di Rawnsley; le panchine costruite in legno e ghisa riprendono modelli classici di fine ’800. Fontanella “Vienna” del laboratorio Morelli.

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MOSTRE ALBE STEINER IL SEGNO  DELLA RAGIONE Museion, Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, in collaborazione con ADB, Accademia di Design Bolzano, propone dal 15 dicembre 2001 al 24 febbraio 2002, una mostra antologica dedicata ad Albe Steiner, una delle figure centrali della storia della grafica europea. Si tratta di una rassegna di opere di un protagonista della comunicazione visiva italiana curata da Anna Steiner, realizzata in collaborazione con la Triennale di Milano. La figura di Albe Steiner si afferma a partire dal secondo dopoguerra a Milano dove, partecipando appieno alla vivacità del dibattito culturale in atto all’epoca, fonda nel 1939 con la moglie Lica, con la quale lavorerà tutta la vita, lo studio LAS (Lica Albe Steiner), iniziando a collaborare con industrie e case editrici italiane. La mostra raccoglie i lavori realizzati da Steiner per l’industria, l’editoria e la stampa presentando anche una parte meno conosciuta ma fondamentale nella sua opera: gli elaborati di ricerca, sia fotografica che pittorica, ricerca che é sempre stata alla base della sua filosofia progettuale. In esposizione sono i lavori legati all’editoria libraria, ramo di cui Steiner é stato importante protagonista curando per oltre trent’anni la grafica e l’impaginazione di libri e collane di famose case editrici quali Feltrinelli e Zanichelli. Celebre è la sua partecipazione alla redazione e alla grafica de “Il Politecnico di Vittorini”. Una parte della mostra, infine, è dedicata ai lavori commissionati dall’industria: prodotti di design, packaging e marchi. Gli schizzi, i bozzetti , i semilavorati, che stanno dietro la realizzazione di un qualsiasi stampato di Steiner, contribuiscono a mostrare la complessità del suo lavoro, delle sue motivazioni e al contempo la ricchezza e la qualità della sua elaborazione intellettuale. L’insegnamento di Steiner si basa sulla consapevolezza del valore della comunicazione visiva e dell’interdipendenza dell’at-tività artistica e dell’attività politico-sociale. Accogliendo la lezione delle Avanguardie storiche -prima fra tutte

Sopra: Lega Italiana per la lotta contro i tumori, primo marchio e manifesto di Albe Steiner. Sotto: 14a Triennale di Milano, stampato per le quattro lingue (francese, italiano, tedesco, inglese) di Albe Steiner.

la Bauhaus- Steiner intende la comunicazione visiva come strettamente legata allo sviluppo della civiltà industriale “una comunicazione al servizio di una civiltà”. Il grafico secondo Steiner ha una responsabilità sociale altissima, perché il suo segno è comunicativo e può influenzare lo sviluppo culturale delle masse. Steiner raggiunge una sintesi autentica tra funzionalità e tecnica, economia e bisogni, arte e cultura.

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