Artigianato 73

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comprende il “vuoto a perdere”. In questi luoghi di andi-rivieni il pensiero recupera la natura più pura della propria materia: il colore prende forma e suono, la parola crea immagini e dimensione, i pensieri ed i sentimenti approdano al “fare”. Una multidisciplinarietà che tende ad esercitare continue domande, un’azione critica e autocritica che porta allo sfinimento e per questo sono incluse la sosta, il silenzio, l’osservazione. Ma ecco il richiamo dell’artista verso l’interlocutore a meditare sulle contraddizioni dell’esistenza. E’ proprio nel “vuoto a perdere”, nella consapevolezza della perdita, che si incontra, seppur con immensa sofferenza, il superamento del limite e dei limiti e s’aspira al “pieno a trovare”. Un gesto, una luce, un commento diventano metafore d’improvviso impeto creativo. Anche un frammento riesce a dare vitalità alle intuizioni; le immagini, i colori, le forme si combinano alle parole e nascono inedite relazioni, si configura una nuova armonia, una visione di un universo artistico-poetico supportato dall’autoironia che permette di mantenere alta l’attenzione per non risultare, innanzi tutto, aliena a se stessa e per alimentare continuamente la consapevolezza di quanto siano effimere e relative le sue conoscenze... Carta, colore, segno, immagine entrano in campo sul piano dell’immaginazione trasfiguratrice, per un naturale quanto personale linguaggio di visualizzazione. La Baruzzi ha sempre a mente che molto spesso è la realtà a superare l’immaginario e in questa si pone attenta osservatrice. Osservatrice non indifferente e disinteressata, impegnata a conservare alta l’attenzione sugli avvenimenti attuali, a raccogliere e proporre le diverse Sandra Baruzzi all’interno del suo atelier.

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“Denso di parole il silenzio”, 2003. Terracotta, smalti, colori, ossidi, modellazione a mano, decorazione a pennello. Dim: 42cm x 37cm x 8cm.


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