Artigianato 52

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Dall’alto: “Canne al vento”, 1965; “Tessuto 40”, 1952; telai nel laboratorio di Cantù e Carimate.

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ma la variante che avrà più diffusione è quella con ordito e trama in pelle. Analoghe le modalità con le quali vengono utilizzate differenti tipologie di strisce di tessuto, come fettucce, nastri, trecce, stringhe; fra queste particolarmente significativo l’uso di un nastrino di cotone ottenuto tagliando a strisce un tessuto realizzato precedentemente, la cui variante

più interessante, dal vivace effetto multicolore, viene sviluppata a partire da un prototipo realizzato da Marisa Bronzini colorando a pennarello un nastro bianco. Importanti i rapporti con il più vasto settore produttivo del mobile e dell’arredamento, da cui scaturiscono numerose collaborazioni con aziende e progettisti, per realizzare tessuti per rivestimenti o tendaggi, stuoie, copriletto e tovaglie. Mentre alla scala del singolo elemento d’arredo una progettazione coordinata rende dialoganti il volume dell’imbottito con il tessuto di rivestimento e i suoi decori, alla scala dello spazio emergono i temi di coordinamento, fra i diversi tessuti presenti, e del comfort tattile e, attraverso la graduazione della luce naturale per mezzo dei tendaggi, visivo. È questo un campo in cui la tessitura Bronzini continua a mettere a frutto le caratteristiche proprie della tessitura a mano, in grado di adattarsi facilmente, con sensibilità e delicatezza, a qualsiasi necessità dimensionale, materica, cromatica. Gegia Bronzini (1894 Milano, 1976 Venezia) e Marisa Bronzini (1920 Montenero LI) cominciano, insieme, a praticare la tessitura nel 1932, a Marocco di Mestre, dopo averne appreso la tecnica da una contadina, dipendente della tenuta agricola di Villa Papadopoli, di cui il marito di Gegia è direttore. Gegia avvia una scuola di tessitura, cui affianca la coltivazione e filatura di fibre naturali così da controllare l’intero ciclo produttivo dei tessuti. Del 1936 è la prima importante mostra alla Loggetta del Sansovino a Venezia, cui ne seguono numerose altre, sia in manifestazioni di settore che in quelle dedicate più in generale alle arti applicate, fra cui le Triennali, dalla VI (1936) sino alla XV (1973), nelle quali ricevono diversi premi (come le segnalazioni al Premio Compasso d’Oro). Marisa, dopo gli studi magistrali, affina la propria sensibilità artistica sotto la guida dello zio Mario Broggi, pittore e frequentatore del cenacolo artistico di Burano. Dopo un breve passaggio a Carpendo, nel 1946 si stabiliscono a Cantù, dove fondano l’ancora attiva tessitura a mano Gegia Bronzini, svi-


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