Il gioco delle tre carte

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maggio_2009

17-05-2009

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SOCIETÀ

RICOMINCIARE DOPO LA TRAGEDIA Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo visto con gli occhi del nostro concittadino Francesco Lettere, volontario impegnato negli aiuti alle popolazioni

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e non fosse che i giorni avessero un proprio nome e che le settimane concludessero ad un totale di un mese, chiudendosi nel limite di un anno, ogni mia esperienza sarebbe stata, sempre, un continuo calcolo. Per fortuna però, la strada che ho percorso mi ha permesso di incontrare “l'uomo dell'oltre”, il Maestro Artista Vito Mazzotta, di Lequile. Nella vita ho imparato, e continuo a farne tesoro, che ad ogni partenza il respiro dell'essere deve entrare in sintonia con la natura, dove il tempo è un continuo andare nell'infinito: è così che

mi sono trovato sulla strada per l'Abruzzo, alle mie spalle solo la mia ombra, in avanti la mente e gli occhi che registravano l'ennesimo viaggio della mia vita. Sono le 05:30. Abbiamo oltrepassato il casello per l'Abruzzo, una regione circondata da montagne innevate, un panorama che solo il silenzio dalla muta parola poteva descrivere, nella sua infinita bellezza. Ore 08:30. Siamo al luogo di appuntamento, la cittadina di Avezzano, dove incontriamo il nostro contatto, Luigi Barbati. A breve arriviamo nel deposito del comune stesso, luogo in cui ci ritroviamo con l'altra metà del gruppo partito precedentemente da Lecce. Era il cuore della spedizione, un tir di 12 metri pieno di beni di prima necessità, riempito

dalla solidarietà di molti ragazzi salentini dei paesi di Aradeo, Carmiano, Leverano e Muro Leccese, centro, quest'ultimo, organizzato come base per il deposito merce e nascita del progetto: Gli amici salentini, tutti con l’Abruzzo. Il gruppo di salentini, 12 persone in tutto, pur non conoscendosi l'una con l'altra, è andato consolidandosi attraverso il significato della solidarietà, dimensione in cui ognuno ha esplicitato il senso con cui era partito: quello del dare e del darsi. Per mio conto, ho appreso e non "preso", l'ampiezza del senso della vita, ovvero la dignità, quella che, oltre alle case distrutte e le vite interrotte, il terremoto è riuscito a colpire, ma non a sotterrare. Non ho la voglia, né tanto meno il piacere di raccontare la tragedia che il mio stato d'animo ha dovuto sorbire, ma di una cosa sono certo e qui la sottoscrivo: l'essere umano ha un inizio come una fine, così come la natura… e ciò è poesia dell'equilibrio.

ARMI E BANCHE: UN BUSINESS CHE NON CONOSCE CRISI

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el mondo le banche aumentano sempre più i loro affari con le armi, e anche il nostro paese fa la sua parte. Con un volume export complessivo notevole: 2 miliardi di euro, considerando solo il traffico regolare. Il nostro paese vende armi principalmente agli Usa, seguiti da Spagna, Francia e Regno Unito. In particolar modo – denunciano padre Alex Zanotelli, padre Mario Menin e padre Franco Moretti, direttori delle riviste Mosaico di Pace, Missione Oggi e Nigrizia – ci preoccupano, e crediamo che non possano essere lasciate senza spiegazioni, le autorizzazioni verso paesi in conflitto (tra cui Israele), in zone di forte tensione (Medio Oriente, Africa e Asia), dove le organizzazioni internazionali segnala-

no “gravi violazioni dei diritti umani”, e, più in generale, verso i paesi del sud del mondo, a cui, nell’insieme, lo scorso anno è stato destinato più del 30% dell’esportazione militare italiana, pari a quasi 928 milioni di euro. Grazie al settimanale Adista, e alla Campagna di pressione alle "banche armate" sono stati resi noti i dati essenziali delle operazioni bancarie sull'esportazione, l'importazione e il transito dei materiali di armamento

autorizzate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nel 2008. In questo contesto occupa il primo posto la Banca Nazionale del Lavoro [BNL] che, insieme a Bnp Paribas, ha incassato per conto delle industrie armiere 1.461 milioni di euro, soprattutto per operazioni relative ad esportazioni di armi italiane all’estero. Al secondo posto c’è IntesaSanPaolo, con 851 milioni. A seguire Unicredit con 607 milioni di euro. Tutte in passato, avevano annunciato di voler rinunciare ad attività legate al commercio delle armi. «Da quando lo scorso anno, in fase di cambiamento di

A mio avviso l'umanità ha bisogno di riappropriarsi del proprio essere, del proprio respiro, ricercando nella natura la sua vita, spogliandosi dalle croste che lo inducono alla “verità” della contro natura. Solo così l'essere umano in simbiosi con la natura potrà amare con il cuore di un bambino, crescere con l'esperienza di un anziano, e dare dignità alla vita. Dentro mi porterò il ricordo di quelle calde vecchie lacrime o il volto triste di un ragazzo già uomo. A loro e alle comunità abruzzesi colpite dal terremoto dedico la mia piena solidarietà, affinché questa dignità continui a riaffiorare anche oltre le macerie. Un doveroso grazie ai ragazzi/e di Avezzano. Francesco Lettere

A SUD governo, è sparito, senza alcuna spiegazione, dalla Relazione della Presidenza del Consiglio il lungo e dettagliato elenco delle singole operazioni effettuate dagli istituti di credito è praticamente impossibile giudicare l’operato delle singole banche e valutare la rispondenza delle operazioni da loro effettuate alle diverse direttive che hanno emanato negli ultimi anni» – spiega ad Adista Giorgio Beretta, analista della Rete Italiana Disarmo e già coordinatore della Campagna di pressione alle ‘banche armate’. Per questo la Campagna di pressione alle «banche armate» e la Rete Italiana Disarmo continueranno la pressione sul Governo si possa tornare ad un controllo più rigoroso da parte della società civile delle operazioni delle banche in materia di esportazione di armamenti.

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